LGI - Russia

Tutte le discussioni sulla Russia, politica interna ed estera russa.

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    Sono dell'idea che la liberaldemocrazia integrale sia incompatibile con la piena sovranità. Tanto l'affermazione totale quanto la negazione totale dei principi liberaldemocratici infiacchisce le...
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    Se io non riesco a realizzarmi professionalmente perché ho scelto l'ozio al posto della dura fatica che comportano lo studio e il lavoro, il torto ricade unicamente su di me. Ma se milioni si...
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    La giornata contro la violenza sulle donne ci ha donato toni e movenze da regime totalitario, ed è stata caratterizzata da una passione e un'attitudine alla mobilitazione degne di miglior causa...
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    Matteo Renzi riaccompagna a casa Elly Schlein. Passeggiando per strada, i due ne approfittano per esaminare criticamente l'esito delle elezioni statunitensi e le ripercussioni che potrebbe avere...
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Musi Gialli

La notizia:

"La Svezia sta indagando sul possibile coinvolgimento della nave cinese Yi Peng 3 nel danneggiamento di due cavi sottomarini nel Mar Baltico.
L'imbarcazione si trova in acque danesi sotto la protezione di una nave pattuglia danese e anche una nave della Marina norvegese è stata inviata presso l'imbarcazione, ha riferito Helsingin Sanomat."

Trump ha dichiarato che la nuova priorita` per "l'Occidente" sara` "contenere" la Cina, e gia` i vassalli ed i "servizi di intelligence" si stanno muovendo.

In altri tempi (poco fa) indagata sarebbe stata la Russia (che nel Baltico ha una delle sue flotte), ma ora conviene di piu` una nave cinese...

Provocazioni, disinformazione, allarmismo, allerte.
A quando la sdoganatura del "fermiamo i musi gialli"?

Realta Virtuali.
 
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Budget 2025 in Ucraina

La Verkhovna Rada (il Parlamento ucraino) ha adottato in seconda lettura il progetto di bilancio per il 2025, che prevede una spesa record di 95,5 miliardi di dollari.

La spesa per la difesa è prevista a 53,8 miliardi di dollari.
Allo stesso tempo, le entrate del bilancio ucraino ammonteranno a soli 55,8 miliardi di dollari.

E fortuna che in Ucraina sono rimasti poco piu` di 20 milioni di cittadini dei 43 milioni dell'inizio del conflitto (nel 1993 erano 52 milioni).

Mancano all'appello circa 40 miliardi di dollari di soldi "vivi" (pensioni, stipendi, sanita`, scuola, burocrazia, welfare...) che sono esattamente quelli che gli USA hanno ordinato all'Unione Europea di "donare" all'Ucraina sottraendoli al welfare dei propri cittadini.

E` evidente che se qualcosa non cambia le prossime elezioni europee vedranno ancora una volta crescere i partiti "contro".

La Russia guarda con molto interesse a questi eventi.
 
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Partenariato Strategico

Un aspetto sicuramente notato dal Governo USA, ma sottovalutato da molti commentatori e` che nella nuova dottrina militare russa riguardo le armi nucleari sono stati inseriti, nel concetto di "Territori Minacciati", la Bielorussia e "gli alleati".

Cioe` "l'ombrello nucleare protettivo" viene esteso.
Un alleato col quale esiste un "partenariato strategico" anche sul piano miitare e` la Corea del Nord, ed un altro in cui questo "partenariato strategico" allargato e` in discussione e` l'Iran.

Il "non-Occidente" si sta organizzando non solo sul piano economico e politico.
 
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Provocazioni

Le provocazioni servono a "provocare qualcosa" (cioe` una reazione) che il provocatore ritiene possa andare a suo vantaggio.
Per esempio accelerare processi, ostacolarli, generarli, "emotivizzare" le reazioni dell'avversario, e cosi` via.

Il "provocato" decide se "agganciare" la provocazione o se comportarsi diversamente:
- nessuna accelerazione, rallentamento, ostacolo nei suoi piani
- risposta asimmetrica
- risposta diretta alla provocazione perche` in questo vede dei vantaggi, o si ritiene in grado di girare a suo vantaggio gli eventi successivi
- risposta ritardata nei tempi e nei modi a lui piu` convenienti

Rispondere alle provocazioni "d'istinto", sull'onda delle emozioni, su pressioni "dal basso" e` fare il gioco del provocatore.
Subire passivamente le provocazioni significa altresi` dare via libera all'escalation perche` il provocatore si sente impunito.

La cosa piu` intelligente da fare, secondo me, e` da un lato punire pesantemente il "bullo" che agisce per conto terzi, ma non discostarsi, non modificare i propri piani che sono stati da tempo studiati nei tempi, nei modi, nelle risorse, tenendo conto dei vincoli e che hanno come obiettivo la neutralizzazione dei mandanti, cioe` del vero nemico.

Una cosa e` certa: coloro che conoscono quei piani si contano sulle dita di una mano, e provocare e` anche un modo per provare a saperne di piu`.
Un analista, un esperto, un giornalista, una "generale da divano" puo` solo azzardare ipotesi.
Per questo un "Comandante in Capo" che gode della fiducia della stragrande maggioranza dei suoi concittadini puo` permettersi di non discostarsi da quei piani a costo di "sembrare in errore", e la missione dei suoi nemici e` minare quanto piu` possibile questa fiducia, questo appoggio dal basso per costringerlo a modificare quei piani.

Il periodo fino al 20 gennaio 2025 sara` pieno di provocazioni.
 
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NATO Art. 5 e Nuova Dottrina Militare russa

Molti ritengono (a torto) che in caso di attacco ad un Paese NATO sulla base dell'Articolo 5 del Trattato la NATO rispondera` militarmente attaccando "l'aggressore".

Ma le cose non stanno cosi`.
La possibilita` esiste, ma non l'automatismo.

Cosa dice l'Articlo 5:

"Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell'America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell'esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall'ari. 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l'azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l'uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell'Atlantico settentrionale. Ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure prese in conseguenza di esso saranno immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza. Queste misure termineranno allorché il Consiglio di Sicurezza avrà preso le misure necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali".

Dunque, il ricorso alla forza, a ben vedere, non è né automatico né previsto come unica misura.
Al contrario, esso è solo eventuale, ricompreso nell'alveo di altre azioni.

Ma su questo "Articolo" si e` costruito un mito trasformando la "possibilita`" in "automatismo" per evidenti ragioni propagandistiche.

Lo stesso dicasi per la aggiornata Dottrina Militare russa riguardo l'uso dell'arma nucleare.

Secondo la nuova versione (firmata oggi dal Presidete Putin) le armi nucleari potranno essere utilizzate anche in reazione a un attacco alla Russia con armi convenzionali da parte di uno stato sostenuto da una potenza nucleare.

Vale a dire: se l’Ucraina, supportata dalla NATO e in primis dagli USA, insieme con Francia e Gran Bretagna dotati di armi atomiche, attaccasse la Russia minacciandone la sovranità, il Cremlino potrebbe rispondere con l’uso di armi nucleari, sia contro Kiev che i suoi alleati.

Potrebbe.

Perche` nessun Paese "serio" si legherebbe le mani (privandosi di margini di manovra) istituendo automatismi che lo obblighi ad azioni che in quel contesto vorrebbe gestire diversamente.
Lo steso dicasi per le fantomatiche "linee rosse".

Ancora una volta: il "Can Can" in corso attorno alle presunte decisioni di Washington sono parte di una "Guerra Mediatica" che deve preparare il terreno all'insediamento di Trump alla Casa Bianca (se non lo fanno fuori prima).
 
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Realta` Virtuali

Il silenzio di Washington sull'autorizzazione data all'Ucraina riguardo i missili, unita alla loquacita` di Macron, a Le Monde che pubblica e poi cancella la notizia, a vari esponenti "Occidentali" che commentano dando come scontata la "decisione di Washington" in risposta (qui c'e` da ridere) all'intervento dell truppe nord coreane a Kursk, ai giornali che preannunciano catastrofiche conseguenze per quella decisione (non confermata) e tutta una serie di altri fatti e comportamenti confermano (secondo me) che si tratta di Guerra dell'Informazione.

Forse poi arrivera` l'Angelo Biondo Salvatore del Mondo Trump a riportare la Pace?
Un nuovo J.F.Kennedy?
O il desiderio di vendere un pseudo successo costruito sul nulla in mancanza di un successo vero nelle ipotetiche trattative con la Russia?

Tutto e` possibile in un Mondo che si regge su realta` virtuali.
 
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Guerra Mediatica

La "Guerra Mediatica" (o delle informazioni) e` in pieno svolgimento ed il mondo dell'informazione e` in fibrillazione.
Ipotesi, controipotesi, informazioni "riservate", fonti anonime "bene informate", gli specialisti della disinformazione invadono i social con indiscrezioni, "analisi"...

Sta operando con successo.
Accanto a questo livello della Guerra (cioe` il livello "mediatico"), si sta muovendo quello "Cognitivo", delle menti.
Drammatizzare, impaurire, estremizzare le posizioni, creare aspettative irrealizzabili, o su aspettative mai enunciate provocare delusioni, mortificazioni, risentimenti.
Cioe` minare la fiducia delle popolazioni nei confronti dei propri governanti, generare malcontento, e, se ci si riesce, manifestazioni, rivolte.

Cosi` e` sempre stato e questo scenario si ripetera` all'infinito.

In realta`, al momento (ore 20.00 di Mosca del 18 Novembre 2024) nessuna fonte ufficiale (Presidente USA, Francia e Primo Ministro Britannico) ha confermato le "anticipazioni" della stampa riguardo l'autorizzazione all'uso dei missili di precisione a lunga distanza sul territorio russo "storico" da parte dell'Uctaina.

Teniamo presente tra l'altro che sul Donbass e in Novorossija quei missili (USA) sono gia` utilizzati da tempo.
Come pure l'uso di altri missili e di droni all'interno del Territorio russo.
L'ultimo massiccio attacco e` avvenuto a Mosca un paio di giorni fa, a cui e` seguito il piu` massiccio bombardamento delle infrastrutture energetiche ucraina dall'inizio del conflitto.

I commentatori russi piu` seri, pur avvusando sui rischi di una decisione di quel tipo, invitano a guardare i fatti: nulla e` stato autorizzato all'Ucraina ufficialmente.

In secondo luogo invitano a misurare questi fatti: quanti missili verranno consegnati 10, 100, 1000?

In terzo luogo, verranno veramente lanciati su obiettivi sensibili russi?

In quarto luogo i sistemi antimissile russi sono in grado (e lo hanno dimostrato) di abbattere senza problemi piu` del 90% di quei missili.

In quinto luogo, ha senso rivolgersi a Biden per "chiarire" la situazione, sapendo che fra due mesi non conta piu` nulla, o e` meglio attendere (per un confronto) l'insediamento di Trump, visto che con lui si potra` discutere per i prossimi 4 anni (se non lo fanno fuori prima)

Riguardo alle "linee rosse" da non superare.
Qui dobbiamo distinguere le "linee rosse" dichiarate ufficialmente da Putin e le "linee rosse" che i vari commentatori (russi e non) amano disegnare sul terreno a piacimento per poter poi dire che sono state superate "indenni" dimostrando che la Russia "ha paura".

Io da Putin (le cui dichiarazioni seguo costantemente) ho sentito parlare solo di 3 (tre) "linee rosse":
1) nel dicembre del 2021 quando ha offerto un piano per la regolamentazione delle forze in Europa dichiarando che se fosse stato rifiutato si sarebbero prese tutte le misure necessarie, comprese quelle militari.
E nel febbraio 2022 e` iniziata l'operazione militare come promesso.

2) nel febbraio del 2022 quando ha dichiarato che se le truppe NATO (o di qualsiasi altro Paese) fossero intervenute direttament in Ucraina avrebbero ricevuto una risposta "devastante".
E di truppe NATO (consistenti) in Ucraina (o francesi, polacche) si parla molto spesso, ma al di la` di mercenari, volontari ed istruttori, non se ne vede traccia.

3) nell'ottobre 2024 quando ha affermato che l'uso da parte della NATO (l'esercito ucraino non e` in grado di farlo) di missili a lunga gittate e di precisione sul territorio internazionalmente riconosciuto della Russia sarebbe stato considerato come un intervento diretto della NATO nel conflitto con tutte le conseguenze del caso.
Di questo si parla ora, ma fatti ancora non se ne vedono.

In quanto a come Putin (in realta` il suo staff politico e lo Stato Maggiore) di volta in volta risponde alle provocazioni occidentali (non "linee rosse") ed alla lenta ma progressiva escalation imposta si deve tener presente che piu` che "mostrare i muscoli" gli obiettivi della Russia sono:

- rispondere all'escalation con una escalation misurata di risposta, aumentando di volta in volta la distruttivita` delle armi utilizzate (per sempio bombe termobariche, o FAB da 500, 1500, 3000 chili sulle difese ucraine)

- disarticolare Unione Europea e NATO crearndo, stimolando, fratture, distinguo che rompano l'unita` di quelle associazioni, Un esempio sono le posizioni (varie ed articolate, ma critiche) di Ungheria, Slovacchia, Austria e Serbia (se si osservano questi Paesi su di una cartina geografica del Centro Europa se ne coglie l'importanza

- agendo e mantenendo una posizione di leadership nelle associazioni "non-Occidentali" (BRISC+, Shangai, Mercato euroasiatico, SHG...) dimostrando di avere il controllo della situazione, di non agire in modo emotivo, di essere sempre disponibile ad un negoziato e cosi` via, ottenendo cosi` l'appoggio di quei Paesi (la maggioranza del Mondo), la loro solidarieta` e fiducia.

- mantenendo una consistente riserva di uomini e mezzi (quindi contenendo il piu` possiblie le perdite) in attesa del conflitto diretto con la NATO che viene considerato inevitabile.

La Storia ci dira` (come fu per Stalin e l'URSS) se tutto cio` sara` stato efficace.
 
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Autorizzazione all'uso dei missili USA

L'autorizzazione di USA, Francia e Gran Bretagna all'utilizo dei loro missili di precisione all'interno del territorio russo "storico" (cioe` non solo nei territori non riconosciuti internazionalmnete) se vera, obbliga ad alcune riflessioni.

1) Autorizzare l'uso di quei missili senza fornire il personale specializzato (statunitense, francese, britannico) in grado di individuare, programmare, far partire e far arrivare precisi al bersaglio quei missili equivale a non aver autorizzato niente. L'Ucraina non e` in grado di fare tutto cio` autonomamente.
Si tratterebbe quindi di una mossa piu` propagandistica che effettiva.

2) Se all'autorizzazione si accompagna il supporto/assistenza di quei Paesi (tutti NATO) e quei missili partono realmente verso i bersagli all'interno del territorio russo, allora si realizza lo scenario pronosticato da Putin in una dichiarazione/intervista di non molto tempo fa: la partecipazione diretta della NATO al conflitto in Ucraina.

3) Le potenzialita` di quei missili sono tali (se muniti delle opportune testate) da perforare i silos/bunker dove sono custoditi le armi nucleari, i missili antimissile della difesa strategica agli attacchi nucleari, i centri di comando e le centrali nucleari e russe.
Oltre a cio` possono essere caricati con testate nucleari, e gli F16 (forniti all'Ucraina) sono vettori capaci di trasportare e lanciare sul bersaglio quei missili.
Sapere in anticipo cosa quei missili stanno trasportando non e' possibile (e se anche fosse dichiarato prima, la credibilita` di quei Paesi se ne e` andata da tempo)

4) Se questa decisione e` stata veramente presa da un Presidente USA (seguito poi nell'esempio dai suoi vassalli) a due mesi dalla scadenza del suo mandato viene da chiedersi:
a) indipendentemente e contro gli obiettivi dichiarati di Trump di regolare via negoziati quel conflitto per sabotarlo?
b) in accordo con Trump (che Bush ha incontrato un paio di giorni fa) per creare un qualche deterrente contro la Russia in previsione dei negoziati?

La Russia, se dovra` rispondere, non necessariamente sara` costretta ad utilizzare armi nucleari tattiche (quelle strategiche si spera non debbano essere utilizzate).
Il bagaglio di armi offensive "convenzionali" in possesso del Paese e` tale da infliggere danni mirati, localizzati effettivi e dimostrativi quanto basta.
Londra e Parigi sono in Europa "a portata di mano", e gli USA, senza necessariamente dover colpire quel territorio direttamente (con nefaste implicazioni prevedibili) hanno cira 700 basi sparse per tutto il Mondo ed un mucchio di "persone" che sarebbero ben liete di usare qualcosa di "efficace" contro il loro nemico piu` acerrimo.

Se la notizia e` vera, e alla notizia seguiranno i fatti, questo significa il desiderio da parte degli USA di andare ad una escalation.
Pensare che la Russia non abbia preparato da tempo un ventaglio di risposte per rispondere a queste provocazioni e` ingenuo.

Aspettiamo i fatti.
 
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"Childfree"

Credo che non serva dover dimostrare che pubblicita` (propaganda si diceva una volta), testimonial, influencer e via cantando "influenzano" il comportamento dei consumatori.
Non a caso le spese del marketing pesano notevolmente su certi tipi di prodotto "non indispensabili".
Lo so per esperienza personale avendo lavorato a lungo in posizioni di responsabilita` nel campo dei cosmetici.

Quindi certe scelte personali, individuali che l'individuo ritiene di aver fatto in totale autonomia sono in realta` soggette, influenzate (volenti o nolenti, esplicitamente o subliminalmente) in misura piu` o meno importante dal "marketing".
Politica compresa.

Qui il nocciolo della questione che desidero affrontare.

Mentre la decisione di un individuo sul cosa fare della propria vita e` personale e sacrosanta, la pubblicita`, la propaganda di quel "che cosa fare della propria vita" ha implicazioni che vanno ben olte la sfera individuale, implicazioni e conseguenze che si diffondono, si moltiplicano nella collettivita`.

Di questo chi governa non puo` non tenerne conto.

Ad esempio in Russia sta per essere discussa alla Duma (Parlamento) una legge che proibisce e sanziona la propaganda dello stile di vita denominato "chilfree", cioe` "senza figli e` bello".

La ragione e` molto semplice: la demografia di un Paese determina la sopravvivenza o meno di quel Popolo in quanto tale, di quella "Civilta`", e preservarla (facendo tutto il possibile) e` uno dei doveri di chi governa.

Sempre ammesso che fra gli obiettivi di quel Governo ci sia la sopravvivenza del suo Popolo come tale e della sua "Civilta`"

In caso contrario bisognerebbe porsi delle domande.
 
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NATO?

La "quota NATO" (chiamata anche "spese per la difesa") che viene richiesta all'Italia e` il 2% del PIL.
Oggi l'Italia paga circa l'1,5%, ma dovra` presto adeguarsi al 2% (considerato come il minimo, ma auspicato il 2,5%).

Su di un PIL di 2.100 miliardi di Euro:
- 1,5% = 31.5 miliardi di Euro
- 2% = 42 miliardi di Euro
- 2,5% 52,5 miliardi di Euro

Cio` che ci viene venduto e` che questi soldi vengono spesi per difenderci dai "nemici" tramite la NATO.
La realta` e` che paghiamo non la difesa dai "nemici" (degli USA), ma le spese dell'occupazione del nostro Territorio degli "amici" che si protrae da quasi 80 anni (cifra esorbitante).

Se quei soldi fossero spesi realmente per l'esercito italiano, per il suo rinfoltimeno, armamento, addestramento, ammodernamento avremmo l'elemento essenziale "nazionale" per la difesa di una eventuale proclamata Sovranita`.
Il non averlo fatto toglie al Popolo italiano quell'elemento fondamentale per il quale una eventuale proclamata Sovranita` potrebbe poi essere efficacemente difesa.

Per inciso e` in corso la formazione di una forza europea di intervento rapido di almeno 300.000 soldati (piu` armi, mezzi leggeri e pesanti, aviazione ed artiglieria) sottratti al controllo dei Governi nazionali e sotto la diretta dipendena della NATO (leggi USA) che ne potra` disporre secondo necessita` (leggi a loro piacimento) ovunque lo ritenga opportuno (anche in Europa se dovesse servire).

Cosa per niente casuale.

Non a caso Putin in Russia, come suo primo obiettivo una volta salito al potere nel 2000 si e' posto (nei primi anni in sordina e con molta disinformazione voluta) quello della ristrutturazione, ammodernamento, sviluppo, rinfoltimento dell'esercito come deterrente fondamentale contro "ingerenze" esterne.

Perche` e` la Sovranita` ben difesa di un Paese cio` che impedisce ad un altro Paese di appropriarsi delle sue risorse.
 
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Neutralita`

Quando un Paese neutrale abbandona il suo stato e si schiera con una delle due parti antagoniste, significa che automaticamente diventa nemico dell'altra parte.
Ed un nemico per definizione aspetta solo il momento opportuno per poter neutralizzare il suo avversario.

Qui in discussione non c'e` il diritto di decidere autonomamente le proprie alleanze.
Un Paese sovrano questo fa, decide autonomamente cosa fare (alleanza, neutralita`, non allineamento).

La discussione verte su;le implicazioni/conseguenze che ogni decisione/azione genera, perche ad ogni azione segue una reazione spesso uguale e contraria.

Sostenere il proprio diritto a prendere decisioni autonome e lamentarsi contemporaneamente per loro conseguenze indesiderate denota un elevato grado di immaturita` ed il rifiuto (o l'incapacita`) di assumersi le relative responsabilita`.

Tanto piu` se l'abbandono della propria neutralita` determina il risultato di uno spostamento in avanti dei confini di una delle due parti portandoli a ridosso dei confini dell'altra dando origine ad un contatto diretto e ad un elevato rischio di conflitto.

La legittimita` di una azione non esime dalla responsabilita` per le conseguenze di quella.

Poi sarebbe da verificare quanto i Popoli di quei Paesi ex-neutrali siano stati veramente informati sulle conseguenze delle scelte del proprio Governo e d'accordo con quelle e quanto le decisioni di quei Governi salvaguardino gli interessi di quel Paese o, invece, gli interesi di altri.
 
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Negoziare cosa?

Un negoziato non e` un fine, ma uno strumento.
Il fine dovrebbe essere raggiungere un accordo, o quanto meno un compromesso accettabile per ambo le parti.

Ho scritto "dovrebbe" perche` a volte il negoziato serve solo a prendere tempo per riorganizzarsi e riprendere poi le ostilita` facendo proposte irricevibili che impedirebbero qualsiasi accordo o compromesso.

Questa e` la ragione per cui la Russia non e` disposta ad un cessate il fuoco per iniziare un negoziato.
E` disposta invece ad iniziare un negoziato a combattimenti in corso, prevedendo un cessate il fuoco al raggiungimento di un qualche concreto risultato.

Altro aspetto fondamentale e` l'oggetto del negoziato.
Il congelamento del conflitto in Ucraina non e` un oggetto accettabile per la Russia.
Su questo Putin e` stato esplicito: l'obiettico deve essere la fine del conflitto.

E la fine del conflitto ha un senso per la Russia se contempla queste condizioni:
- I territori che sono entrati a pieno titolo nella Federazione Russa (Repubblica di Crimea, Repubblica di Donetsk, Repubblica di Lugansk, Regione di Kherson, Regione di Zaporožje) non sono negoziabili.
- I territori di cui sopra nei quali siano presenti truppe dell'esercito ucraino devono essere sgombrati
- L'Ucraina deve essere demilitarizzata: cioe` il suo esercito deve avere una dimensione tale da non consentire nessuna azione offensiva
- l'Ucraina deve essere denazificata, cioe` l'attuale Governo (tutto) deve essere liquidato e sostituito, come pure le formazioni militari nazionaliste.
- L'Ucraina deve ridiventare uno Stato neutrale, cioe` non aderire nel presente e nel futuro ad alcun blocco militare
- Il diritto per le minoranze (tutte) a poter usare la propria lingua liberamente ed ovunque, professare la propria religione, a onorare le proprie tradizioni, la propria cultura, la propria memoria deve essere sancito nella nuova Costituzione
- Le sanzioni applicate alla Russia a seguito dell'inizio del conflitto (dal 2014 in poi) devono essere annullate

Queste sono le condizioni minime per un cessate il fuoco ed il ritiro delle truppe (tutte) dentro i confini del proprio Stato.
L'alternativa e` continuare l'Operazione Militare Speciale fino al conseguimento dei risultati di cui prima.

Rimarrebbe aperta la questione degli armamenti NATO ai confini della Russia (Polonia, Stati Baltici, Finlandia) che potrebbero essere negoziati a parte e/o successivamente.

Condizioni diverse (cioe` peggiori per la Russia) non avrebbero senso e non sarebbero nemmeno comprese dal suo Popolo e, cosa ancor piu` importante, dai suoi soldati (vivi e morti) che combattono (hanno combattuto e sono morti) da ormai quasi tre anni e si chiederebbero a quel punto "a che pro?"

Non e` cosa, come si vede, da poter risolvere "in 24 ore".
 
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Autorita`, autoritarismo, autorevolezza....

L'argomento dell'Autorita` e`, secondo me, fra i piu` controversi e manipolati in Occidente.

Premesso che per un "Sovrano" autorita` alternative alla sua non sono "gradite", e` comprensibile, e d'obbligo quindi che lui si adoperi affinche` queste "autorita` alternative" (quelle che dovrebbero governare le sue colonie e i suoi domini) non siano tali piu` di tanto.

Vivendo l'Occidente in uno stato di subalternita` verso gli USA, aspettarsi che i Governi di quei Paesi siano guidati da politici investiti di reale, effettiva autoria` e` da illusi.
Sono ammessi solo fedeli esecutori.

Questa e` una delle ragioni per cui qualsiasi governante di un Paese che osi usare la sua autorita` per contrastare, contraddire, opporsi al Sovrano e ai suoi ordini, e` definito dai vassalli "Governo Autoritario/Dittatoriale" e oggetto di ostracismo, disprezzo, delegittimazione, condanna.

In realta` e` pura invidia unita al desiderio di mostrare al proprio Sovrano fedelta` e sottomissione assoluta (per evitare le sue ire nefaste).

Eppure qualsiasi persona di buon senso sa che se colui a cui, tramite il voto, hai delegato il compito di guidare il Paese secondo i programmi enunciati nella sua campagna elettorale, non riceve "l'autorita`" necessaria (cioe` la possibilita` reale di essere "l'autore" di quei cambiamenti), nulla cambiera`, perche` ogni cambiamento incontrera` resistenze da parte di chi vi si oppone o per una visione diversa, o perche` quei cambiamenti per lui significherebbero perdita di potere e di privilegi.

Un Governo investito di autorita`, dove questa autorita` e` riconosciuta legittima e ben riposta dalla Popolazione (cioe` un Governo "autorevole") e` l'unico in grado di difendere gli interessi del proprio Paese.
 
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Reactions: Franco Marino

Gli esperti...

Col desiderio di approfondire alcuni temi riguardanti la geopolitica in generale ho rivolto la mia ricerca anche verso analisti "occidentali" imbattendomi (sembra ormai immancabilmente) nell'ennesima "dissonanza cognitiva".

Se da esperto affermi che dall'Elba agli Urali e` tutta pianura e chi vi abita ha subito nei secoli costanti aggressioni/invasioni (da parte di svedesi, polacchi, tedeschi, francesi, italiani, mongoli, la lista e` lunga) per cui queste popolazioni (nello specifico i russi) vivono sulla difensiva non avendo barriere naturali (per es. catene montuose) che li proteggano, non puoi affermare poi che queste popolazioni soffrono irrazionalmente del "complesso dell'invasione", sono diffidenti e stanno quindi sempre sulla difensiva.

Ci sei o ci fai?
 
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L'Impero

Piu` si va ad oriente, piu` l'idea di "Nazione" (come viene intesa in occidente) si dissolve e appare invece quella di "Civilta`".
Questo soprattutto per i grandi Paesi (Russia, India, Cina...).

La creazione (tutta artificiale e voluta dagli USA) della nuova "Cortina di Ferro" per separare l'Europa dalla Russia (che, ironia della sorte, e` dell'Europa geografica il Paese piu` vasto e popoloso) ha orientato forzatamente lo sguardo della Russia verso oriente ed il suo piu` lontano passato.

Per un russo "autentico" la Russia non e` "un ponte fra Oriente ed Occidente", ma una civilta` "originale" diversa da quella orientale e da quella occidentale, con caratteristiche proprie ed uniche.

Questo cambiamento di propsettiva lo noto ormai da qualche anno ed e` diventato piu` forte, visibile e ben argomentato specie dopo l'inizio del conflitto con la NATO (ufficialmente con l'Ucraina).

Il termine "Mondo Russo" (Russkij Mir, Русский Мир) e` ormai famigliare per la maggioranza della popolazione russa intesa non tanto come etnia (che sarebbe Russkoje Naselenije = Русское Население) ma come abitanti/popoli della Russia (cioe` Rossijskoje Naselenije = Российское Население) termini ambedue tradotti in italiano come "Popolazione Russia" generando confusione.

Ed emerge, non piu` in sordina come poteva essere fino ad una decina di anni fa, ma sempre piu` esplicitamente, l'essenza stessa della Russia, cioe` il suo essere "Impero" come connotazione irrinunciabile ed esclusiva. Cioe` la Russia o e` un Impero, o non e` Russia.
Da qui il forte legame con la tradizione storica russa i cui cambiamenti (Granducato, Impero, URSS, Federazione Russa) sono vissuti come tappe di una percorso, sempre integrati e mai rinnegati.

Doveroso qui definire cosa si intende (in questo contesto) per Impero: L'Impero e` una unione di Popoli diversi, massimamente compatta, coesa, che gioca un ruolo chiave nell'arena mondiale.
E in questa definizione la Russia di oggi si riconosce.

E riconosce in tre fondamenti costanti nella sua storia (con alti e bassi) la ragione della sua continuita` "millenaria":
- Православия (Pravoslavija = Ortodossia come religione aperta e tollerante nei confronti delle altre religioni con le quali convive da secoli)
- Самодержавия (Samoderžavija = Sovranita`, cioe` che decide da se` e non tollera intromissioni estranee)
- Народность (Narodnost' = Traducibile come "Etnos", cioe` una comunità di persone storicamente formatasi nel tempo, nata da singole antiche tribù, fortemente coesa e capace nei momenti piu` bui di "risorgere")

Per comprendere la Russia di oggi (dove comprendere non significa necessariamente "essere d'accordo") famigliarizzare con questi concetti evita errori e fraintendimenti.
 
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Il Popolo ucraino "in ansia"

A sentire alcuni nostri commentatori "Occidentali", il Popolo ucraino e` in ansia dopo la vittoria di Trump perche` li priverebbe (a sentir loro) della "sacrosanta" opportunita` di liberare i territori occupati dalla Russia, Popolo disposto per questo a sacrificarsi "fino all'ultimo ucraino".

Niente di piu` falso.

Il Popolo ucraino quando e` gli stato concesso di esprimere la propria volonta` con il voto, ha sempre scelto a maggioranza di non andare in guerra con la Russia e di porre fine alla guerra civile in atto fin dal 2014 al suo interno:
- Ha votato in maggioranza per Poroshenko quando prometteva (in russo) che avrebbe posto fine a quel conflitto (sottoscrivendo pure gli accordi di Minsk), tradendo poi questa promessa.
- Ha votato in maggioranza per Zelenskij quando aveva promesso (sempre in russo) che, a differenza di Poroshenko lui si` avrebbe posto fine a qul conflitto, tradendo poi anche questa promessa.

E quando il conflitto da guerra civile si e` trasformato in un conflitto aperto con la Russia, la maggioranza del Popolo ucraino, quando ha potuto, se ne e` fuggito all'estero (oltre 20 milioni di cittadini), e chi non ha potuto permettersi pagando questa "soluzione" ha iniziato a sottrarsi in tutti i modi alla chiamata alle armi.
I dati di oggi ci dicono che, di quelli che sono stati costretti nonostante tutto ad andare al fronte, uno su 5 diserta e molti non arrivano vivi in tempo a farlo.

Il Popolo ucraino (ma anche quello russo) a differenza di quanto affermano i commentatori "Occidentali", spera veramente (forse illudendosi) che Trump ponga finalmente fine a questo inutile massacro.

A differenza del Governo ucraino, che non a caso impedisce le elezioni e ha dichiarato fuori legge i partiti dell'opposizione (e anche la Chiesa Ortodossa Ucraina storica), perche` dalla guerra ha guadagnato e guadagna un sacco di soldi (rubandoli al proprio Popolo) e sa che finita questa guerra, finisce per lui la pacchia e inizia invece la caccia ai colpevoli che, storicamente parlando, hanno sempre fatto una brutta fine.
 
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Gli interessi del Sovrano.

Partiamo dal presupposto che agli Stati Uniti non interessa nulla del Popolo ucraino (di qualsiasi etnia esso sia).
Come, d'altronde, non interessava nulla di quello vietnamita, coreano, iracheno, libico, afgano, siriano, jugoslavo e via cantando.
Idem per la Gran Bretagna.

Agli Stati Uniti interessa invece molto il controllo del Mar Nero (Crimea) e lo sfruttamento delle risorse del territorio russo (che dovrebbe per questo diventare ex-russo).

Inoltre agli Stati Uniti interessa rompere il binomio Russia-Cina (l'incubo Germania-Russia e` stato superato da tempo), per potersi poi concentrare sulla Cina stessa.
Perche` neanche del Popolo cinese (sia continentale che di Taiwan) agli USA non interessa proprio.

Nessun Popolo e` mai stato veramente liberato dagli USA (chiedete ai pellerossa), tutti sono stati (in varia forma e misura) sottomessi.

Da qui la considerazione (e per me la conclusione) che chi sta dalla parte degli USA (cioe` e` un suo tifoso/sostenitore) e` per definizione un traditore del proprio Paese (a meno che non sia un cittadino degli Stati Uniti).

Chi si oppone agli Stati Uniti, chi li combatte politicamente, economicamente, militarmente, e` per definizione alleato/cobelligerante di quei Paesi/Popoli che ambiscono ad avere il diritto di essere essi stessi a decidere del proprio destino, consapevoli che esistono i rapporti di forza, le interdipensenze, ma anche il diritto/dovere all'autodeterminazione, alla sovranita`, a percorrere liberamente la propria via.

Detto cio`, sovranita` e buon governo non sono la stessa cosa, ma e` certo che il Governo di un Paese non-Sovrano fara` innanzitutto gli interessi del proprio "Sovrano" e poi, con quello che resta, provvedera` al benessere "consentito" del proprio Popolo, che in molti casi significa solo pura sopravvivenza.
 
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Credere a Babbo Natale...

Quando una persona parla con bambini dell'asilo (o giu`di li`) sa che puo` permettersi qualche "fantasia" col minimo rischio di essere "sgamato".
Puo` affermare di conoscere di persona Babbo Natale, o di aver una volta volato su di un disco volante.
Puo` giocare sull'ingenuita` dei bambini e la loro propensione a credere a cio` che gli adulti dicono.

Ecco, quando sento i discorsi di uomini politici USA (l'ultimo il Segretario di Stato USA Bliken) o europei (Borrell) sul fatto che bisogna mettere l'Ucraina nella condizione di andare ai negoziati con la Russia da "posizioni di forza", per cui va sostenuta, finanziata, armata senza interruzione "fino all'ultimo ucraino" mi sembra di assistere ad una scena tipo quella descritta innanzi.

E sono ancor piu` stupito (direi "basito") ne vedere quanti sono quelli che a queste "favole" sono disposti a credere ed abboccano.

Sostituite Russia con USA e Ucraina con Canada e poi ditemi quante probabilita` ha il Canada, nel caso di un conflitto con gli USA, di poter negoziare con gli USA "da posizioni di forza".
Nessuna.

Il conflitto fra un Paese privo di armi nucleari ed una potenza nucleare non andrebbe neanche cominciato.
Figuriamoci poi se lo si va a provocare bombardando e uccidendo i compatrioti di quella Potenza.

E` quindi evidente (almeno ai bambini dalla quinta elementare in su`) che non esistono per quel Paese oggettive "posizioni di forza" e che la triste realta` e` che quel Paese e` "materiale di consumo" per chi ha ordito tutto questo casino per conseguire vantaggi che nulla hanno a che vedere col benessere, la prosperita`, la sicurezza, "la democrazia" del Popolo ucraino.

E aggiungo che dire "Popolo ucraino" e` una inesattezza, perche` si tratta di "Cittadini ucraini" appartenenti a Popoli (diremmo "Nazioni" o "Etnie") diverse che per le piu` svariate ragioni storiche (anche errori) si sono ritrovati a vivere insieme in un Territorio/Paese che, se la propria classe dirigente fosse stata accorta e lungmirante, avrebbe assunto la forma di una Federazione: Federazione Ucraina, come esiste la Federazione Russa (o Elvetica, o Tedesca...) e dove a ciascuna "etnia" (che tra l'altro vive in territori abbastanza compatti) fosse dato di vivere secondo le proprie tradizioni, professare la propria fede, parlare la propria lingua, erigere i propri monumenti, festeggiare le propri ricorrenze, onorare i porpi eroi senza dover essere aggredito, represso, ucciso per questo.

Ma non era questo il programma messo in atto fin dal 1993 per questo Paese.
E non solo dagli USA, ma anche da Paesi europei, i piu` avidi (non dimenticate la Jugoslavia e le modalita` della sua fine).
 
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L'avventura di Kursk

L'occupazione del territorio "internazionalmente riconosciuto" russo della Regione di Kursk non ha logiche militari.
Di fatto ha distolto dal fronte russo/ucraino ingenti forze ucraine (circa 30-50.000 uomini con relativi mezzi leggeri, pesanti, artiglieria etc.) fatte di reparti speciali, con molti mercenari stranieri, che avrebbero potuto frenare l'avanzata russa nel Donbass e in Novorossija.

Le ragioni di questo che appare come un azzardo non sono militari, sono politiche.

Da un lato supportare la campagna presidenziale USA dei Democratici, mostrando che i soldi spesi in Ucraina non sono stati spesi invano ("occupazione del territorio russo", un risultato vendibile sul piano mediatico).
Dall'altro lato creare (mantenendo le posizioni a qualsiasi costo) merce di scambio in previsione dell'elezione di Trump: terre russe in cambio di terre ucraine.

Puo` essere.

Quanto questo sia poi effettivamente realizzabile e` tutto da vedere.

1) Questa mossa di Zelenskij ha distolto truppe dal Donbass consentendo una rapida (per gli standard di questo conflitto) avanzata russa in quella direzione
2) Le truppe ucraine nel territorio di Kursk subiscono pesantissime perdite (ad oggi almeno 20.000 uomini persi).
3) La Russia (a differenza dell'Ucraina) dispone di truppe di riserva numerose (si arruolano volontari dai 300.000 ai 450.000 uomini all'anno) per decidere (quando lo riterra` opportuno e conveniente) di ricacciare indietro i soldati ucraini (e non).
4) In via teorica (visto che questa necessita` non c'e`) essendo il territorio di Kursk internazionalmente riconoscuto come parte della Federazione Russa, un eventuale "contributo" Nord Coreano in quell'area in virtu` del trattato di mutua assistenza reciproca in atto sarebbe piu` che legittimo anche sotto il profilo del Diritto Internazionale (per quel che vale adesso).

Qualsiasi serio analista statunitense e` in grado di capire che lo scambio "terre russe con terre ucraine" non e` realistico.

Rimane in ballo l'ultima proposta di Putin:
- Ritiratevi dai territori ormai costituzionalmente parte della Federazione Russa (quindi irrinunciabili) e cioe`: Repubblica di Donetsk, di Lugansk e Regioni di Zaporozhje e Kherson
- Neutralita` e demilitarizzazione
- Denazificazione (cioe` nuovo Governo in Ucraina)
- Rimozione delle sanzioni

Questo costituirebbe il punto di partenza per una negoziato con gli USA che consideri le reciproche esigenze di sicurezza in Europa.

Trump e` fondamentalmente un "commerciale" per cui bisognera` trattare a lungo.
Non sappiamo ancora bene quali siano le priorita` del nuovo Governo USA che si insediera` il 20 gennaio 2025.
Da quelle dipendera` la misura del successo (piu` pro-Russia o piu` pro-USA) del compromesso.

Se sul piano generale (confronto fra "Occidente" e "non-Occidente") lo scontro non subira` soste e, probabilmente, si intensifichera`, sul piano piu` strettamente regionale (e temporaneo) qualche beneficio per la Russia potrebbe essere ottenuto.

E l'obiettivo di allontanare la Russia dalla Cina (nel medio periodo) e` strategicamente troppo importante per gli USA per non essere preso in considerazione.
 
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