nato

My Threads

  1. Il segretario generale Nato dice che Putin sta fallendo e quindi attacca con brutalità. È dal 25 febbraio (il giorno dopo l'inizio dell'operazione militare) che Putin sta fallendo.
    Sospetto invece che stiano fallendo tutti i suoi nemici, Italia compresa.
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  2. Terrorista a chi?

    Nel giorno dell'ennesima figura di palta dell'informazione italica (due giorni fa la Russia veniva data “a corto di munizioni” per la quarta volta da marzo, ieri ha colpito con 400 missili e oggi si sono alzati in volo persino i bombardieri, e la stessa SkyBalle24 affermava senza fare una piega che “l'arsenale russo sembra illimitato”), a Bruxelles si è vissuto uno degli episodi più impressionanti della farsa distopica in cui l'Occidente sembra ormai essere sprofondato senza speranza di...​
    Articolo molto interessante. Ma d'altra parte, vecchio mio, aveva ragione Colin Powell quando parlava della vecchia e stanca Europa. Senza peraltro dire che il suo paese aveva ampiamente contribuito a logorarla.
     
    E infatti siamo ridotti ad uno straccio, proprio in conseguenza della lunga sudditanza agli interessi d'oltreatlantico che una classe politica e diplomatica vile ci spaccia come i nostri.
     
    Parlo russo, fin dall'inizio ho seguito con interesse questo evento. Talvolta ho riportato in FB articoli ed informazioni che ritenevo interessanti. Da qualche settimana o forse più mi sono fermata. Esausta. La situazione della popolazione ucraina mi strappa il cuore. Selenski che fa il bullo a Kherson e i media USA che lo impalmano come vincitore. E poi...le foto di anziani che raccolgono l'acqua piovana dalle pozzanghere.I bambini schiacciati dalla folla che cerca di accaparrarsi una pagnotta. I civili russofoni impiccati e sfregiati a Dnitropetrovsk. Basta. Qualcuno dirà Basta?
     
    Idem. Mia moglie ha ancora parenti a Zhitomir, mia sorella viveva a Kiev e mio cognato è di Dnipropetrovsk. Ogni giorno ricevo aggiornamenti di tenore esattamente opposto ai liquami di regime che sversano le nostre reti "libere". Cerco di diffondere queste notizie e mi bloccano tutti i profili Facebook, l'ultimo dieci minuti fa (creato due minuti prima, senza aver scritto ancora nulla: praticamente sono in una blacklist). Questo è l'unico posto in cui possa sentirmi libero. Finché dura.
     
  3. La caduta di Twitter è la caduta del sistema americano

    Da quando nel 2003 ho iniziato a scrivere giornalmente sugli spazi che la rete mi metteva a disposizione (prima il blog, poi Facebook, poi Il Detonatore e infine di nuovo su un blog) ho spesso battuto sulla natura ingannevole del capitalismo americano, ma da una posizione che può apparire paradossale: quella di un individuo che per indole (più che per formazione culturale) è sempre stato liberale, liberista e libertario. Questo mi ha sempre messo in forte contrasto con molti liberisti...
    Io io io ricordo BellieBrutti!! Che anno era?? Simile a hotornot USA. Con l'amico più caro di mio marito, Federico Faggin, e con mio marito che lavorava a Cuppertino e che ogni tanto cenava con Bill Hewlett (a cui ricordava la becera copiatura del P101 Olivetti ) figurati se non so che siamo stati precursori, noi italiani! Non sono stati i soldi caro Franco, almeno inizialmente, ma l'italica ottusità a non supportare la tecnologia e a difenderla. Federico é andato negli USA non per insoddisfazione, in Olivetti stava benissimo. Lì però ha trovato l'apertura mentale, prima, i soldi poi. Un sano mea culpa gli Italiani lo devono fare. Detto ciò, con nostalgia, FB, Twitter e compagnia cantante innegabilmente hanno avuto il supporto del denaro e della politica ma sono caduti anche nel giusto periodo, quando i PC raggiunsero le abitazioni ed i loro nuovi proprietari cominciarono a vomitarci dentro. Usavo linkedin in USA ben prima di fb, e tuttora rimane un social "serio" ed economicamente sano, quindi é importante anche la scelta di strategia. Certo, Twitter é un pò il simbolo della crisi economica USA che, storicamente doveva succedere prima o poi. È mia opinione che non c'entri molto la manina della politica perché Twitter, in fondo, in USA é al 5o posto come popolarità, prima c'è FB, FB Messenger, Instagram, TikTok
     
    Amazon non è fuffa come i social, che servono per in(o)culare pensiero e leggere le preferenze della gente a scopo commerciale, ma una vera e propria rivoluzione dell'E commerce. Tutti hanno avuto il braccino, guadagnando sbattendosi il meno possibile, facendo solo da piattaforma e vetrina. Besos ha creato un mondo a se stante, dipendendo poco dagli altri, proponendo consegna in tempi record, con corriere privato. Lo so, perché ci lavoro. Amazon può crollare solo se arrivasse un concorrente in grado di fare meglio, a prezzi migliori, senza finire comprato prima da Bezos e soci. Non lo inserirei, nei colossi collegati alla politica americana, è diventato troppo autonomo sui territori...
     
  4. Forse preferivo il vecchio

    Io non sono un lupo di mare, il massimo che ho fatto, come navigatore, è usare il materassino in spiaggia. Quindi mi viene difficile immaginare, tanto meno comprendere la vita di un marinaio. A parte i luoghi comuni: promesse da marinaio, una donna in ogni porto(anche uomo altrimenti dite che sono omofobo), anche se restano veri uomini pur baciandosi fra loro. Io non sono un sex symbol, un modello. E non posso capire come vive uno strafigo, che occupa i sogni erotici di molti, sapere che il...
  5. Zelensky insiste che il missile non è ucraino, ma gli sfugge che se la Nato pensasse di intervenire non si sarebbe affrettata a gettare acqua sul fuoco, addirittura da parte di Biden, tra i primi a smentire la provenienza russa. Zelensky dovrebbe essere abbastanza smaliziato da sapere che in questi casi si trova ciò che si vuole trovare ed evidentemente un missile russo proprio non lo si voleva trovare, anche ammesso che ci fosse.
    Quindi mi sentirei di dare un consiglio a Zelensky: stacce...
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  6. Sulla Turchia

    Sulla Turchia
    Premessa: è solo un'ipotesi, trattala come tale.

    Le autorità hanno arrestato la rete che avrebbe organizzato l'attentato di ieri. Si tratterebbe di un gruppo di curdi siriani del Ypg, organizzazione vicina agli USA in Siria. Il Ministro degli Interni nel riportare la dichiarzione sull'arresto ha suggerito una responsabilità USA.
    Non so quanto sia forzatura o qualcosa di concreto, ma lo ritengo importante. Ho già detto di ritenere il tentato golpe del 2016 organizzato da forze...
  7. Erdogan spiega alla Meloni come si rende sovrano un paese

    Come forse saprete, c'è stato un attentato a Istanbul e la Turchia, di fronte al consueto messaggio di condoglianze degli americani ("la prima gallina che canta ha fatto l'uovo") li ha, di fatto, accusati di esserne i fiancheggiatori. Difatti, l'origine dell'attentato pare sia collegata a terroristi curdi, e ben noto è l'appoggio della sinistra americana alla causa curda.
    L'accusa dei turchi può sembrare folle e temeraria ma non venendo da un giornale complottista del web bensì dalle...
    Non ho mai avuto molta simpatia per Erdogan. Però effettivamente sta dimostrando un equilibrio impressionante in questo periodo che pare gestito da perfetti mentecatti, specie in Occidente e a Washington. Ero però convinto che Obama ci avesse provato sul serio a spodestarlo, considerando il vizietto che aveva pure lui nell'appoggiare la destabilizzazione dei Paesi/Regimi sgraditi agli USA
     
    Per fare lo stesso in Italia si dovrebbe iniziare col mettere fuorilegge il PD e i partiti che gli ruotano intorno (incluso il M5S), mettere in galera 3/4 dei magistrati,il 99% dei giornalai e dei professori universitari,i cineasti e gli attori,buona parte degli scrittori etc etc ...insomma mezza Italia....scatterebbero subito urla contro il ritorno dei fassisti..finirebbe a guerra civile. La nostra è una società davvero malata nel DNA purtroppo 😔
     
    Ci hai preso sulla genialità di Erdogan. Ho un appartamento ad Istanbul ed é una città dove vivo volentieri perché ci si sente protetti dai delinquenti da una polizia sempre presente ma allo stesso tempo liberi di esprimere le proprie idee. Sotto casa mia c'é un bar, più volte ho visto un tavolino di amiche: una jeans stretti T-shirt e capelli al vento, una jeans stretti maglietta e hijab, una gonna lunga e khimar, una con niquab. Fumano e ridono insieme. Erdogan é salito al potere con un'economia disastrata ed é riuscito fino al 2010 a riportarla in carreggiata. Nel 2005 ha cambiato la vecchia lira rendendo più facili gli scambi commerciali. Questo conflitto però gli cade a fagiolo perché l'economia turca non é messa tanto bene. Nel 2021 la lira turca é crollata del 40% nei confronti del dollaro, la Banca Centrale ha da tempo perso la sua indipendenza dato che, come tutte le altre istituzioni é sotto il rigido controllo di Erdogan. Le agenzie di rating hanno declassato il Paese, ma l’unico obiettivo del leader è mantenere il consenso, accusando sistematicamente i social di essere la "minaccia della democrazia". La "nuova" amicizia russa lo sta aiutando molto come la guerra in Siria che gli permette di incassare curca 10 miliardi di $ in parte dall'EU per mantenere circa 3 milioni di rifugiati nei campi profughi che non sono certo camping di lusso dato che li ho visitati. Il fatto che mandi a quel paese gli USA non mi sembra un tema valido su cui basare l'insegnamento alla Giorgia di come comportarsi. Erdogan non mi piace e la perdita di conenso interno é inversamente proporzionale al guadagno di consenso esterno. Il 2023 é vicino e così le elezioni. Vediamo.
     
    Il mio giro di amicizie turche é composto da imprenditori locali o gestori di fabbriche straniere che a decine sono sorte a Bursa. Nei loro uffici compare sempre l'immagine di Atatürk. Sono la classe più benestante che con la gestione Erdogan ha visto limitare la libertà religiosa (a Istanbul ci sono 100.000 cattolici che detengono grandi ricchezze) e islamizzare sempre più la popolazione. Una volta discutevano liberamente di politica, ora é argomento tabu perché temono ripercussioni a livello finanziario/giuridico che i cattolici subiscono già. Sono loro che sono sempre meno convinti che Erdogan porterà la Turchia a livelli di potenza perché economicamente vedono erodere i loro patrimoni in modo sensibile. In quanto all'effetto Russia vedremo quanto dura. Probabilmente Erdogan vincerà le elezioni anche perché ha zittito i media avversari, i partiti avversari e ha istituito un severo stato di polizia. Da qui a dire "Avercene di Erdogan" ci penserei.....già ci stiamo lamentando che i nostri media imp3duscono il libero pensiero...beh...con Erdogan al potere non ci potremmo neppure lamentare
     
  8. Mentre voialtri vi dilettate con le buffonate televisive di Montesano e della Lucarelli, vi farei presente che un paese membro della NATO ha accusato il massimo azionista di questa alleanza di avergli fatto un attentato in casa.
    Avete finito di farvi distrarre?
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  9. E se il dopo Putin fosse peggiore?

    Putin da poco ha fatto 70 anni. Un’età importante, alla quale molti, se hanno la fortuna di arrivarci, vi giungono con acciacchi invalidanti, con demenze senili. Per quanto se ne sa, questo gigante della politica russa gode, invece, di ottima salute: fa parte degli anziani fortunati. Ma essendo anziano, non è questione peregrina capire, quando passerà (o lo faranno passare) a miglior vita o si sarà scocciato di occuparsi di tutte queste tarantelle, che Russia lascerà. E in generale, un...
    Il grosso limite del bonapartismo putiniano è quello di non aver creato successori. Medvedev, l'eterno delfino, non è all'altezza. I migliori, ovvero Lavrov e Shoigu, sono coetanei di Putin. E non aver reso solide le istituzioni. Questo è un punto a favore degli Usa che hanno istituzioni forti sin dal Settecento che possono sopravvivere al "presidente scemo".
    Quando parlo di bonapartismo ho in mente proprio il duello tra Francia e Inghilterra all'inizio del XIX secolo. Come Putin Napoleone fu un uomo forte e geniale che prese per i capelli un Paese distrutto e lo rilanciò nell'alveo delle grandi potenze. Come gli USA la Gran Bretagna dell'epoca era una potenza in declino (reduce dalla batosta della perdita delle colonie americane) con un re, Giorgio III, mentalmente instabile. Ma Londra aveva istituzioni fortissime e stabili la Francia si poggiava unicamente su un uomo, per quanto geniale. Il quadro è abbastanza simile. Napoleone non aveva successori.
    Detto questo la situazione del dopo-Putin è peggiorata con la guerra e l'emergere di figure non solo inadeguate come Medvedev ma proprio pericolose come Kadyrov o il capo del gruppo Wagner. Gente che va benissimo nel ruolo di "bassa manovalanza" ma non può e non deve avere ruoli politici.
    Poi, per continuare il parallelo con Napoleone, c'è l'opzione "Congresso di Vienna" in caso di sconfitta conclamata. Dopo Waterloo gli inglesi imposero alla Francia un Luigi XVIII. Washington potrebbe imporre uno "Eltsin II" (se lo trova perché pure Navalny è classificabile come nazionalista panrusso)
     
    Il pensiero che Putin sia malato di mente è una pura illusione di giornalai venduti agli USA, io auguro che Putin possa governare per tanti anni ancora, sono stata in Russia due volte tutto un altro mondo, io stessa mi sono stupita. Auguri
     
    Vivendoci direi che Putin ha avuto un ruolo storico importante, ovvero quello di superare sia il "sovietismo" che l' "eltsinismo" ma che ora quel ruolo è superato. Non si può pensare di essere una grande nazione quando gli ingegneri informatici o scappano in Turchia (in Turchia!) o si devono accontentare di 200 euro al mese, o fare i tassisti in nero. Sotto la patina scintillante la Russia di Putin è ancora un' "Italia con la bomba atomica" come la definisce mio cognato (emigrato in Uk per non morire di fame: ingegnere informatico con tanto di colloquio alla NASA).
    Putin ha risollevato sì la Russia ma ora ne stava bloccando in parte lo sviluppo. Non è un caso che tutti i vari cervelloni tipo Durov siano di fatto oppositori. Questo è il suo gravissimo limite e qui si differenzia in negativo da Napoleone che invece aveva compreso l'importanza dello sviluppo culturale e tecnologico.
    Io mi auguravo che cominciasse una transizione verso il 2024 con un successore che capisse i tempi. Ho sbagliato. D'altronde questi personaggi purtroppo non hanno la saggezza di comprendere quando il tempo è finito
     
    Vitale coinvolgere nel governo il maggior partito dall'opposizione ovvero il PCFR, priorità ad una Unione Eurasiatica pure dal punto di vista politico con un unico esercito e poi in un secondo momento il Rublo come moneta comune, necessario pure un repulisti al governo ed alla opposizione dei vari OCCIDENTALISTI LIBERALDEMOCRATICI!
     
  10. BOICOTTIAMO I FILM DELLA MARVEL!

    Più leggo le recensioni di "Wakanda Forever", l'ultimo film prodotto è distribuito dalla Marvel, più mi convinco che compito di questo Blog (fra i tanti) dovrà essere quello di invitare al boicottaggio di qualunque progetto e produzione targata Marvel Studios.
    Per una semplice ragione: è una compagnia che non ha più alcun interesse - se mai lo ha avuto - a preservare l'eredità originale della casa editrice, ma usa il marchio per vendere piadine spacciandole per pizze napoletane e al tempo...
    I film sui supereroi non mi hanno mai fatto impazzire. Dopo i Superman con Christopher Reeve (sarebbe stato un ottimo Zagor!) non ho più visto nulla.
     
    Anche il Batman di Burton e di Nolan non sono male, o lo Spiderman di Raimi. Il problema è che ormai la ragione primaria di un film del genere (intrattenere) sta diventando sempre più secondaria.
     
    Anch'io sono cresciuto coi supereroi Marvel, ma dai primi anni '80 non ne avevo più saputo niente sino ai film degli anni 2000. A parte i primi due Batman e Superman returns (che però sono DC Comics) e un paio di Iron Man, ho immediatamente sentito la spazzatura inclusiva di Thor, e rifiutato di guardare altro.
    Sono convinto che sia qui che altrove il boicottaggio sia la prima cosa da fare.
     
  11. La Russia sta davvero perdendo?

    Churchill una volta disse che gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e le guerre come se fossero partite di calcio. E non è da escludere che, in questo paradosso antitaliano e dunque sgradevole, vi sia una parte di verità. Lo vediamo dalle domande che affollano, in questi giorni, le newsfeed di tutti i social: Putin questa guerra la sta perdendo o vincendo? Cosa significa davvero la ritirata di Kherson? E infine la domanda delle domande: quali errori ha...
    Obiettivamente per Putin questa, se non è una sconfitta, poco ci manca. Teoricamente avrebbe potuto fare marmellata sino a Kiev in due settimane e se qualcuno ricorda tentò di prendere Kiev nei primi giorni. Certo gli ucraini hanno le stesse perdite dei russi ma hanno due grossi vantaggi psicologici 1) sono i più deboli sulla carta. Un po' come Rocky contro Apollo Creed. Apollo vince ai punti, ma il "vero vincitore" è Rocky 2) gli "invasi" sono sempre più motivati. Putin ha perso la testa? No. È normale che un leader pur intelligentissimo che non ne sbaglia una per vent'anni poi faccia il fatal error pensando che "andrà tutto bene". Si è visto con Napoleone e Mussolini.
    Una sconfitta per la Russia? Forse più per Putin che per la Russia in se stessa. Il vero problema per Putin sarà interno, con molti scontenti di un risultato non brillante comunque la si giri (e con perdite in vite umane troppi alte).
    E poi certo il soft power che i russi non capiscono. E che è stato fatale anche a presidenti americani "non graditi" ovvero di destra: Nixon per il Vietnam (che poi fu quello che alla fine fece meno cazzate rispetto a Johnson e lo stesso JFK) e Bush jr su Iraq e Afghanistan. E notiamo come il disastro di Biden in Afghanistan sia andato subito sottotraccia rispetto a Bush jr (che nonostante tutto i talebani li aveva scacciati). E questo del soft power è proprio un problema della destra. L'unico leader conservatore che ha costruito un soft power è stato Reagan (che ha preso Rambo, inizialmente un film "di sinistra" sul filone anti-Vietnam e ne ha fatto un'icona della sua concezione nazionalistica. Idem con la saga di Rocky dal pugile sfigato anni 70 a quello che tira giù il colosso sovietico)
     
    I russi non vogliono o non riescono a esercitare il soft power in Europa, ma nel resto del mondo vogliono e ci riescono benissimo. Gli americani ormai spadroneggiano in Europa grazie all'hard power: terrorismo (NS2), ricatto economico (sanzioni), intimidazioni (se non sganci soldi e armi potrebbe capitarti qualcosa di brutto), corruzione, controllo orwelliano dei mass media e della cultura dominante.
     
    Mia moglie stessa, russa, lo ammette: perdiamo sempre la guerra della narrazione. Per fare un esempio non americano: guarda che soft power imponente ha creato il Giappone.
    Tu ascolti pop russo? La risposta è quasi certamente no. I russi ascoltano invece il nostro: abbiamo più soft power noi dei russi...
     
    Concordo, ma non è con la musica pop che si induce l'Europa al suicidio. Con quella al massimo riescono ad accattivarsi i bandierinati.
     
    Semmpre sul soft power molti hanno sottovalutato la presa di posizione di Alla Pugacheva contro la guerra. La Pugacheva in Russia è un mostro sacro come Mina e ha in mano tutto il mercato discografico russo come da noi Caterina Caselli. La sua opinione pesa come un macigno e altro che Maneskin o Vasco. Solo che da noi Maneskin e Vasco sono dalla parte del potere. Questo certifica il fallimento di Putin nel creare un soft power interno
     
  12. L'Occidente può ancora salvarsi?

    L'ultimo mio post sulle elezioni americane mi ha sottoposto ad alcune inevitabili (e comunque benvenute) critiche. Una di queste è che i miei post troppo spesso trasudino una totale mancanza di speranza, fino al punto che un mio contatto mi ha scritto che il mio pessimismo sterilizza ogni azione. Tra i contatti, anche il mio ex direttore del giornale nel quale prima scrivevo, il quale mi ha sottoposto alcune obiezioni, che si riassumono nella benevola accusa di condurre i miei...
    Mi perdoneranno i tuoi lettori, ma sono completamente d'accordo con te. A malincuore come te, non vedo aspirine ( o zigulí🤔) che possano liberare l'Occidente da questa "malattia". Non esistono risvegli tardivi o consapevolezza salvifica. Dal canto mio, forse, sono ancora molto più incisiva, nel diagnosticare la totale morte di questa umanità, destinata a poco a poco alla sua estinzione. È solo una questione di tempo.
     
  13. Le inutili elezioni americane

    Ho seguito molto distrattamente le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti, perché vedendo coagularsi attorno ad esse i teorici di una palingenesi - che, a mio avviso, non ci sarà neppure se i Repubblicani dovessero riportare una netta vittoria - ho avuto l'ennesima conferma dell'ingenua convinzione che le palingenesi seguano regole democratiche. Se qualcuno davvero si aspetta cambiamenti epocali alle urne, forse conviene che si interessi ad altro, perché la politica non è mestiere...
    Io non ci capisco niente di economia, almeno ad alti livelli, ma ho l'impressione che tutti i paesi stiano vivendo al di sopra delle proprie possibilità.
    Esiste un paese, che non sia del terzo o quarto mondo, risparmiatore netto?
     
    Il declino degli Stati Uniti risale a molti anni fa. L'america è spaccata in due da molto. La storia insegna che sia i democratici e i repubblicani fanno solo i loro interessi, gli USA non portano mai doni agli altri paesi sia della UE e nel mondo intero
     
    Il conflitto che è costato più vittime agli statunitensi è stata la guerra di secessione, ovvero una guerra civile. Qualcosa vorrà pur dire.
     
    Last edited:
  14. L'unica proposta di pace accettabile da noi russi

    Ogni articolo che leggete sui giornali inizia immancabilmente con questa forma "da quando a Febbraio è iniziata questa guerra". E questo significa che chi ne scrive non ha capito nulla di quanto stia accadendo.
    La guerra nel Donbass è iniziata nel 2014 quando la Russia, sulla base di accordi che le consentivano questo, è intervenuta per difendere la popolazione russofona dai neonazisti ucraini, spalleggiati da quella stessa Unione Europea che a parole monta giornalmente la guardia contro i...
  15. Orientalismi

    Siccome mia moglie è nata nell'ex-URSS ed ha sangue slavo nelle vene, conserva ancora tanto di quel buonsenso che le permette di emettere giudizi istantanei, per me fulminanti, su molti aspetti della nostra società. Così, apprendendo che il primo ministro inglese è un indiano etnico, ha commentato:

    “Voi avete ormai provato di tutto, così tanto che non vi basta più niente, e dovete andare sempre oltre, oltre. Come per la droga...”.

    Ci ho riflettuto, e l'analisi è singolarmente...​
  16. Dipingi di rosa il tuo declino

    Seguendo i dettami del progressismo politicamente corretto, orde di replicanti col fiocco rosa hanno intasato i parlamenti e le stanze dei bottoni. È l’ultima trovata geniale dei Poteri Forti: con l'estinzione del maschio alpha, bandiera rosea la… disferà. I Rolling Stones canterebbero: Paint it pink. Cosa c’è di meglio di una mano di vernice color rosa bordello per coprire l’insignificanza e la...
  17. Ricordando Enrico Mattei

    Sessant'anni fa veniva ammazzato Enrico Mattei, presidente dell'Eni. Oggi, questo gigante italiano viene ipocritamente celebrato da una manica di nani deformi nel corpo e nello spirito, desiderosi di assecondare le brame guerrafondaie d’oltreoceano. Ho letto le parole del capo dello Stato, un cascame della peggiore Dc: un fuoco di fila di banalità oltraggiose. E ho letto pure lo scontato salamelecco di Giorgia Meloni, una poveretta “inebriata d’aria” (per citare Emily Dickinson)...
    Io, essendo piuttosto anziano, del caso Mattei ricordo la vergognosa guerra mediatica fatta da quel cialtrone di Montanelli. Mi sono sempre stupito che un grandissimo intellettuale come Franco Marino (lui rifiuta tale definizione, ma per me che lo leggo da vent'anni tale è) lo abbia sempre visto come un punto di riferimento.
     
    A quella campagna Montanelli partecipò da semplice - e forse svogliato - ufficiale. La guerra all'ENI la dichiararono alti papaveri, italiani e non. Di Mattei mi lascia perplesso l'eccessiva fiducia riposta nell'autonomia economica, quando è risaputo che senza indipendenza politica e militare l'autonomia economica dura lo spazio di un mattino.
     
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