ucraina

My Threads

  1. Credere agli UFO e agli asini che volano (di Franco Marino)

    Ad un mio amico urologo, una volta chiesi - da buon paranoico ipocondriaco quale sono - cosa mi accadrebbe se per disgrazia un giorno dovessi essere sottoposto a prostatectomia, cioè rimozione della prostata. E nel frangente - complice la mia ignoranza - gli chiesi come sarebbe cambiata la mia vita sessuale. La sua risposta mi aprì un mondo, in quanto che mi disse che l'ultimo dei miei problemi sarebbe stato il sesso, perché il brusco calo di testosterone seguito alle terapie, avrebbe...
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    Io li UFO li ho visti. Erano 2. In un bosco in montagna. Pensavo di avere le allucinazioni. Stranamente non ho provato paura. Uno ha allungato la mano verso di me, là mi sono preoccupata che mi toccasse, invece velocemente ha preso in mano la roncola che usavo per tagliare dei rami di abete per decorazioni. Abbiamo preso una scossa tremenda entrambi. Io sono rimasta intontita gli altri 2 sono spariti. Non ho raccontato per anni la storia perché, ovviamente, ti prendono per pazza. Dopo mesi, sul giornale locale é apparso un articolo che raccontava la storia di un boscaiolo che aveva incontrato nello stesso bosco questi personaggi che avevano cercato di toccare la sega che portava con sé e ha preso una scossa. Ovviamente gli hanno dato del demente. Adesso che sono anziana non me ne frega nulla se mi danno della pazza. Tanto quando sei vecchio del rimbambito te lo becchi a prescindere.
     
  2. I perché dell'astensionismo che gli integralisti del voto non vogliono...

    Da ieri si tengono le elezioni regionali e qui devo fare una confessione molto grave per uno che scrive spesso di politica e che si atteggia ad editorialista: nemmeno sapevo che si votasse. E non parliamo - con tutto il rispetto, beninteso, per quei bei posti - del Molise e della Val d'Aosta, ma di due regioni chiave che spesso fanno da apripista a cambiamenti anche in ottica nazionale: Lombardia e Lazio. Non devo essere il solo tuttavia ad avere questo disinteresse perché mentre...
    Ho sempre votato, sempre.
    Stavolta però oltre ad aver fatto mente locale sulla scandalosa quantità di appuntamenti elettorali da giugno ad oggi, ho ritenuto opportuno provare ad aderire al partito di maggioranza in Italia, anche perché i vari candidati, e relativi partiti in appoggio, non mi rappresentano in assoluto. Pensavo di sentirmi in colpa per non aver rispettato il mio diritto-dovere....invece provo un piacevole senso di leggerezza.
     
    Purtroppo per cambiare realmente l'andazzo il voto è uno strumento del tutto inutile. Non serve a nulla. Ci vorrebbe ben altro....peccato che a lottare per "quell'altro" non ci sia nessuno se non quattro leoni da tastiera e basta
     
    Io ho sempre votato pur sapendo che il mio piccolo voto non avrebbe cambiato molto. Lo faccio per seguire le mie regole comportamentali fondamentali nella mia vita per sentirmi a posto: 1) non fare pensieri peccaminosi sui maschi nati dopo il 1.01.1972 (mio figlio é nato in quell'anno e mi sentirei in colpa), 2) non discutere di politica con chi non vota, 3) non discutere di nulla con chi non paga le tasse, 4) evitare chiunque paghi in nero i collaboratori, tutti i collaboratori. Ti seguo perché scrivi in modo eccellente ed esprimi i miei pensieri, ma questo supporto all'astensionismo non mi piace, non demonizzo non accuso. Basta poi non criticare, come fanno molti, chi governa.
     
    Abito in Lombardia e il rischio che, nonostante Fontana non avesse brillato, soprattutto in pandemia vera o presunta, facendosi calpestare da Speranza e soci, il malcontento ci mandasse in Regione i rottami del PD, c'era tutto. Per fortuna ha prevalso il trend del momento, nonostante il crollo dei votanti. La politica del meno peggio è tutto quello che ci possiamo permettere, e non è il menefreghismo, a portare idee nuove, riforme e servizi. La classe politica è questa, e non se ne andrà senza una improbabile rivoluzione non pacifica: chi mai potrebbe fare da capopolo? La Ferragni col suo pupazzo scarabocchiato? Alla gente interessa di più del grande fratello e dei sessualmente indecisi di Sanremo che delle sorti e del futuro del Paese. Come diceva Freak Antoni degli Skiantos: cosa pretendi da un paese dalla forma di una scarpa...?
     
    Franco, La leggo con attenzione e spesso condivido il suo pensiero... però
    ho sempre votato, nel bene e nel male, forse più male... da che avevo 18 anni... 😉
    per il rispetto di un antico ricordo scolastico,
    che non mi abbandonerà mai :
    < 1913, Emily Davison, ippodromo di Epsom, un cavallo e... re Giorgio V...> 😔
     
  3. Ma non possiamo fare che il festival di Sanremo lo trasferiamo, pari pari, in Ucraina?
    Così Amadeus e tutti i cantanti in gara potrebbero dimostrare tutta la loro vicinanza con l'Ucraina con la quale ci hanno sfracellato le balle per mesi.
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  4. Quando politici e divulgatori diventano capi ultrà

    Su certe cose mi hanno sempre ritenuto un cinico - io per la verità preferisco definirmi "realista" - eppure ce ne sono altre in cui non lo sono per niente. Per esempio, quando mi confronto con qualcuno, parto sempre dal presupposto che sia intellettualmente onesto, rispettoso delle mie opinioni, quand'anche non combacianti, e che la discussione si concluda con una stretta di mano e con la consapevolezza che il mondo sia bello perché vario. Invece, spesso, non è così. Molte discussioni...
    Articolo splendido. Hai centrato il punto. Non si riesce più a dialogare con chi non ha il tuo stesso pensiero. Oramai tra il popolo il pensiero o è nero o è bianco non si riesce più ad accettare il grigio anche nelle discussioni più banali.
     
    Noto che è così. Con alcune persone si riesce a dialogare, pur avendo opinioni differenti. Talvolta sono riuscita a convincerle io, a volte mi hanno convinto loro, ma sempre ragionando pacatamente. Poi ci sono gli oltranzisti, quelli che parlano per slogan e che neppure apportando prove si smuovono dal loro "credo" e che offendono senza motivo.
     
  5. Ucraina e Russia

    Lo schema Ucraina e Russia è sempre lo stesso dei pro vax e dei no vax del vaccino Covid , sei no vax allora sei un cretino inabile al pensiero, sei pro vax sei quello che dalla vita ha capito tutto.
    Mi è capitato di discutere con un pro Ucraina proprio l'altro giorno, ho fatto notare al tizio in questione, che continuava a darmi della filo putiniana, a me, che gli ucraini sono per la maggior parte dei no vax e che mentre lui sputa sugli italiani no vax difende a...
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  6. Arriva gargamella

    Basta, penso che il gregge, ha perso ormai ogni sorta di ordine mentale. Gli hanno fatto bere, idiozie tipo la peste di manzoniane storie, chiamandolo covid, hanno fatto credere che esisteva un vaccino, ma è solo un siero che non immunizza, anzi toglie le difese immunitarie, i più sciocchi hanno creduto addirittura che una pezza in bocca gli salvava la vita, hanno fatto credere che, non siano gli americani a creare guerre, ovunque, compresa quella in Ucraina, dove hanno istruito un attore e...
  7. La giornata degli smemorati

    Stavolta mi rivolgo direttamente ad una persona, Edith Bruck. Questa anziana signora, che di professione fa la sopravvissuta all'Olocausto e gira le scuole e altri luoghi pubblici a ravvivare la memoria delle persecuzioni e dell'oppressione e negazione dei diritti dell'uomo, ha una memoria davvero singolare: ricorda cose successe ottant'anni fa come fosse ieri, e non ricorda cosa lei stessa ha detto ieri l'altro. Ecco un florilegio di sue citazioni prese negli ultimi due anni.

    “Se in una...​
    Vessare il prossimo trincerandosi dietro la memoria e le stimmate di un popolo. Una vigliaccata cinica e ripugnante.
     
    Con questo articolo lei ha dato voce al pensiero di molti, compreso il mio. Siamo stati ghettizzati, isolati, dileggiati. Erano già allestiti “villaggi di casette” dove isolarci. Non ci sono riusciti. Si, forse grazie a Putin. L’ipocrisia del giorno della memoria è stomachevole come le testimonianze di chi quell’orrore l’ha vissuto e non lo riconosce, o non vuole riconoscerlo nei fatti accaduti, nella propaganda che loro stessi hanno contribuito ad alimentare
     
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  8. "Circa 20 camion con i corpi dei militari ucraini sono attualmente in fase di preparazione per la spedizione in Ucraina da parte dei combattenti del Wagner PMC."

    Prigozhin ha letto Sofocle.
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  9. Don Matteo

    Gli Einstein di tutti giorni del giornalismo italiano cominciano a fare luce sui misteri di Matteo Messina Denaro. Lo spettatore avvezzo all'interminabile Beautiful che è la narrativa inerente Cosa Nostra immagina i nomi dei mandanti delle stragi, il rinvenimento dell'agenda rossa di Borsellino e chissà quanti altri arcana imperii. Macché! Il poveretto si ritrova davanti la monografia di un comune dongiovanni di provincia che prende il caffè al bar, usa il Viagra, si fa i selfie con il...
  10. Perché condannerei un boss alla pena di morte

    Come la maggioranza delle persone, sono tendenzialmente contrario alla pena capitale. Anche per quei casi in cui la pancia urla che un tal crimine andrebbe punito con la sedia elettrica. Ad esempio la pedofilia: se dovessi ascoltare la pancia, i pedofili li farei appendere, ma se ascolto il cervello so che possono essere resi innocui senza spargimento di sangue.
    E allora perché dico che un superboss mafioso lo condannerei a morte? Per via della sua pericolosità. Mi spiego. Anni fa, quando...
  11. L'orrendo tifo bellico degli italiani

    Ieri sera ho cenato assieme ai miei cugini americani. Pur repubblicani trumpiani, considerano Putin come un uomo da abbattere: inoltre uno dei figli è colonnello dei Marines. C'era anche mia moglie che, pur essendo antiputiniana è comunque russa e non fa sconti nemmeno al banderismo ucraino. Eppure è stata una cena piacevole e la moglie russa preferisce la compagnia della parte americana della mia famiglia a quella italiana.
    Perché?
    Perché pur avendo idee politiche precise non si scade nel...
    Comprendo il tuo discorso ma fino ad un certo punto.
    Messi alla stretta tra la sopravvivenza del proprio e quella del nemico, bisogna scegliere la morte del nemico.
    Le guerre sono atroci anche e soprattutto per questo.
     
    Mio cognato è ucraino. Ma di Dnipro, madrelingua russa. Grazie alle mie insistenze, sono riusciti ad abbandonare il paese la sera del 23/02 scorso. Lui non aveva comunque nessuna intenzione di farsi ammazzare per il governo-fantoccio di Zelensky. Inizialmente simpatizzavano coi russi, ma il protrarsi delle distruzioni hanno amareggiato sia lui che mia sorella. Ieri il missile che è caduto su Dnipro ha colpito il palazzo dove abitano i genitori. Per loro fortuna il complesso è così grande (ci starebbe dentro un campo da calcio) che l'appartamento dei suoi genitori è rimasto intatto. Io, da filorusso, sono fortemente critico del modo in cui è stato condotta tutta l'azione da aprile in poi, e sinceramente avrei apprezzato di più una campagna più decisa che spazzasse via Zelensky subito. Ora stanno semplicemente radendo al suolo un paese, esattamente come hanno lasciato il Donbass esposto al terrorismo ucraino per otto anni. È chiaro che delle vite umane non fanno gran conto, da una parte e dall'altra, ma rimango dell'idea, pur con mille mal di pancia, che la vittoria russa sarebbe l'unica salvezza per tutti, ucraini, europei e nel mondo. L'Occidente è marcio sino al midollo, e non si può sperare che vinca l'agenda Soros. Sarebbe semplicemente l'azzeramento dell'umanità. Con tutto che cinesi, iraniani e indiani e tutti gli altri preferirebbero comunque una guerra atomica.
     
  12. Rivoluzioni e rivolte

    Sia perché le loro competenze sono superiori alle mie - dalle mie parti si dice "fattela con chi è meglio di te e pagagli le spese" - e sia perché il flusso degli eventi si prestava ad ipotesi di difficile interpretazione, sugli eventi in Brasile ho preferito lasciare il campo libero a latinoamericanisti come il prezioso @Gabriele Germani o chi, come @vonTannenberg, per esperienza professionale o passione personale ha avuto a che fare con questi posti. Ma ci si può...
    Pepe Escobar parla di "sventata Maidan" brasiliana. Interpretazione semplicistica.
     
    Infatti. Il colpo di Stato di Maidan fu una vera rivoluzione colorata, fatta pagando sistematicamente gente per stare in piazza e bloccare il Paese sino allo scontro e alla crisi risolutiva. A Brasilia ci sono andati per qualche ora, senza alcuna regia seria né armi come si deve. Evidentemente non c'erano piani e capi degni di questo nome.
     
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  13. Purché se ne parli

    Sulla questione insetti a tavola la mia posizione è semplice: se qualcuno vuole mangiarli, si accomodi pure. Libertà assoluta. A me fa senso, e a me fanno senso anche le lumache che per molti sono un prelibatezza e le rane che sono una specialità delle mie parti (noi lomellini siamo una versione grezza dei francesi, anche il nostro dialetto è un francese molto meno musicale).
    Il problema è il parlarne. Loro lo sanno. E questo porta al dibattito social. È la reazione da cane di Pavlov...
  14. Perché non sopporto certa destra italiana (terza e ultima parte)

    Non vi illudete, la cultura del piagnisteo attecchisce anche nelle vostre anime nere. Per diverso tempo avete fatto le vittime e vi siete scagliati contro l'egemonia culturale della sinistra, scoperchiando un ingiustificato complesso di inferiorità. Orbene, costruire un’egemonia culturale costa tempo e denari (dollari o rubli è indifferente) e richiede talento; chi lo considera un mero trappolone cabalistico da mangiabambini sbaglia di grosso. I socialcomunisti saranno pure...
  15. Il Divide et Impera dietro la retorica dei Boomer vs Millenial

    Rolling Stone fa un articolo sugli album amati dai "boomer" e snobbati dai "Millennial" e finalmente qualcuno del Mainstream, il cantante dei Tiromancino, sbotta: basta con questo mettere due generazioni l'una contro l'altra con questi termini. E ci va giù pesante parlando di "cesso maleodorante".
    Lo scontro generazionale è una cosa normalissima e ne abbiamo tracce addirittura nel mito greco e nella sua cosmogonia, con Crono che scaccia il padre Urano per essere a sua volta scacciato dal...
  16. Putin (non) è Napoleone

    "Fino alla caduta di Putin". Questo il mantra. Zelensky ha detto chiaramente che la guerra finirà "con la morte di Putin".
    Il duello tra Nato e Putin è qualcosa di poco novecentesco. Nel XX secolo il mondo anglosassone si scontrò contro ideologie più che contro uomini: certo Hitler ma dietro c'era il nazismo, certo Stalin ma il nemico era il comunismo. Era più che altro la lotta contro l'ideologia.
    Qui abbiamo qualcosa che invece non vediamo da due secoli: la lotta tra una nazione e un uomo...
    Il fatto è che in Francia vi erano forti tendenze restauratrici della vecchia nobiltà, mentre in Russia i partiti dell'opposizione sono ancora più intransigenti nell'opposizione all'Occidente, in una guerra che vedono esiziale per l'esistenza della nazione. Peraltro se gli USA mandano avanti gli ucraini, la Cina, i BRICS, ecc mandano avanti la Russia. Questo al di là delle analisi sulle reali possibilità di vincere da parte dell'Ucraina, che renderebbe il mio commento ancora più un OT.
     
    Se casca Putin casca tutto. Putin si circonda di mediocri ma le opposizioni a Putin sono addirittura buffonesche. Il Partito Comunista è una buffonata retta da una cariatide come Zyuganov, i Liberaldemocratici hanno perso Zhirinovsky che, pur "folkloristico", aveva un carisma. Senza Putin la Russia è nulla
     
    Inoltre (e questo l'ho visto) i russi dai 35 in giù sono sempre più occidentalizzati. L'ho visto anche in casa: mia moglie è oramai una mezza americana da ultraortodossa qual era ed è un caso comune
     
    Sì ma la Russia è seicento anni che fa questo. Passa da momenti di grande spolvero ad altri di crisi.
    La caduta di Putin non farà finire la Russia, la farà semplicemente piombare nell'ennesimo periodo di crisi a cui poi si reagirà con un altro Putin, magari nascosto da qualche parte.
     
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  17. Quando finirà la guerra

    Così come un sito web che voglia avere tante visite, deve indovinare le parole chiave ricercate dal lettore, allo stesso modo, un articolo che voglia essere letto da molte persone deve saper indovinare quello che in quel momento il lettore vuol sapere. E le domande del lettore di solito sono semplicissime. Le più comuni sulla guerra in Ucraina sono "Chi vincerà? Quando finirà?" Sulla prima domanda nessuna persona seria si azzarderebbe a fornire risposte, ma sulla seconda confesso, a...
    Un'Europa descritta nella tua pregevole analisi purtroppo non esiste è da sempre a servizio degli USA e gli USA non portano mai doni da sempre basta vedere le guerre nel mondo, spolpano i vari paesi senza diritto alcuno. Ti potrei fare un lungo elenco ma tu lo sai bene
     
    La situazione secondo me è molto simile a ciò che avvenne due secoli fa con Napoleone. La guerra finirà quando cadrà Putin come due secoli fa finì alla caduta di Napoleone. È come se un uomo sia percepito come minaccia. E come Napoleone Putin ha una personalità talmente accentrante che, caduto lui, si tirerà dietro tutti i possibili eredi che soni di fatto dei mediocri che senza di lui non valgono niente.
    Nemmeno con Hitler c'è mai stato uno scontro così forte tra il mondo e un uomo solo perché Hitler aveva comunque dietro un apparato ideologico aberrante ma forte. Il parallelo è con Napoleone. Come Napoleone Putin non ha dietro alcuna ideologia se non un mischione di nazionalismo, zarismo e sovietismo (così come il Corso mescolava giacobinismo, cesarismo e Carlo Magno): conta davvero la persona fisica. Perché come il sistema napoleonico non differiva poi tanto da quello inglese, così la Russia putiniana, se si gratta la patina zarista, è un reaganismo in piccolo.
    Zelensky ha detto che la guerra finirà con la morte di Putin. Più o meno credo che abbia ragione.
    Perché ai tempi, molto più civili e cavallereschi, di Napoleone c'era l'esilio. Oggi, tempi molto più crudeli, c'è il plotone di esecuzione
     
    1) Il Potere non è mai esclusivamente personale. La storia dell'uomo solo al comando è una semplificazione. Certo, poi bisogna valutare la tempra di delfini e successori.
    2) Nel caso di Napoleone e Hitler, l'uscita di scena fu la diretta conseguenza della sconfitta militare, non della morte del singolo leader. Il confronto Ovest-Est non finirà con la dipartita di Putin o Zelensky.
     
    Ottimo intervento come sempre, ma continuo a ritenere che con un nuovo mandato di Trump tutto questo non sarebbe avvenuto. Non in queste modalità. Basta rivedersi le dichiarazioni di Hillary Clinton prima della sua sconfitta elettorale e si capisce che già all'epoca determinate Elites avevano programmato la guerra aperta contro Putin e basta rivedere le manovre deliranti messe in atto per delegittimare Trump ed impedire a tutti i costi la sua rielezione (le delegittimazioni dei mentecatti di Hollywood,il Russiagate, BLM, i brogli elettorali, l'uso politico dell'FBI anche dopo la sua "sconfitta") per capire che comunque si contrapponevano due visioni diverse della geopolitica e della presenza americana del mondo, pur partendo dallo stesso presupposto (la supremazia degli USA).
    Quanto al fatto che Putin sia come Napoleone - come sostiene l'amico Sartori - e faccia la sua fine nutro i miei fortissimi dubbi. Senza contare che se dal lato russo non c'è un gran apparato ideologico, da quello americano non mi pare siano messi meglio: un mix di transumanesimo, gretinismo, umanitarismo schiavista a dir poco grottesco. Basta guardare l'esecutivo Biden per rendersene conto. Sembrano un gruppo di freaks appena liberatisi dalla camicia di forza. Che poi dietro di loro vi sia un Manovratore non c'è alcun dubbio. Ma alla base a me danno più l'idea di una cricca di gangster che della Spectre.
     
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    La situazione secondo me è molto simile a ciò che avvenne due secoli fa con Napoleone. La guerra finirà quando cadrà Putin come due secoli fa finì alla caduta di Napoleone. È come se un uomo sia percepito come minaccia. E come Napoleone Putin ha una personalità talmente accentrante che, caduto lui, si tirerà dietro tutti i possibili eredi che soni di fatto dei mediocri che senza di lui non valgono niente.
    Nemmeno con Hitler c'è mai stato uno scontro così forte tra il mondo e un uomo solo perché Hitler aveva comunque dietro un apparato ideologico aberrante ma forte. Il parallelo è con Napoleone. Come Napoleone Putin non ha dietro alcuna ideologia se non un mischione di nazionalismo, zarismo e sovietismo (così come il Corso mescolava giacobinismo, cesarismo e Carlo Magno): conta davvero la persona fisica. Perché come il sistema napoleonico non differiva poi tanto da quello inglese, così la Russia putiniana, se si gratta la patina zarista, è un reaganismo in piccolo.
    Zelensky ha detto che la guerra finirà con la morte di Putin. Più o meno credo che abbia ragione.
    Perché ai tempi, molto più civili e cavallereschi, di Napoleone c'era l'esilio. Oggi, tempi molto più crudeli, c'è il plotone
     
    Trump avrebbe al massimo procrastinato la cosa di altri quattro. Certo, Putin non è come Napoleone, non ha il suo genio militare (il Corso polverizzava eserciti di immense coalizioni e conquistò l'Europa quando qui si fatica col Donbass) certo, nemmeno di là ci sono dei Kutuzov o dei Nelson e la cosa si riequilibra. Secondo me comunque alla lunga è destinato a cadere proprio per l'eccesso di personalismo. Se non ce l'ha fatta Napoleone...
     
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