gaza

My Threads

  1. Prove tecniche di Apocalisse?

    Si resta semplicemente sconcertati di fronte all'esplosione di violenza scatenata da Israele praticamente in ogni direzione. Un delirio di furia distruttiva che ormai le flebili giustificazioni dei portavoce ufficiali non cercano nemmeno seriamente di coprire. Eppure, da lettore di Kissinger, insisto a non catalogare il tutto sotto all'interpretazione di comodo dell'improvvisa pazzia di qualcuno. Dire che Netanyahu è pazzo è ripetere lo stesso gioco già abusato dai soliti padroni della...​
    Condivido poco il tuo stato d'animo ottimista. Gli statunitensi fanno professione di “isolazionismo” in due occasioni: quando sono troppo deboli per affrontare un nemico potente (dalla fondazione al 1917) o quando vogliono incendiare il mondo indirettamente, adoperando pedine e leve finanziarie (periodo tra le due guerre nel XX secolo e oggi). Io temo che la pace la sigleranno Washington e Mosca; l'UE delle vedovelle dem nella migliore delle ipotesi manterrà il disaccoppiamento dalla Russia, nella peggiore scenderà in campo e combatterà fino ad autoannientarsi, causando il maggior danno possibile alla Russia. Ricordiamoci che negli anni Trenta General Motors e General Electric, dopo aver rimesso in sesto l'industria tedesca, continuarono anche durante il conflitto a rifornire di carburante i sommergibili tedeschi e a fare affari con i nazisti. Inoltre Trump è, come il genero Kushner, un convinto assertore del sionismo e del virus giudeocristiano (che contagia buona parte dell'elettorato di Crodino Biondo e delle destre filoputiniane), e come tale sosterrà Israele costi quel che costi. E se devo essere sincero stento a vedere una Russia apertamente anti-israeliana, per una serie di motivi di ordine culturale e storico. In ultimo ti snocciolo una piccola ipotesi di natura economica e sociologica: l'Iran e la Russia, e forse anche la Cina, hanno le "mani legate" dalle rispettive borghesie e quinte colonne, minoranze rumorose che potrebbero destabilizzare un paese in guerra; non si spiega altrimenti un simile atteggiamento rinunciatario di fronte alla decapitazione dei vertici di Hezbollah. Mi ricordano l'Italia del ventennio: anglofoba a parole e anglofila nei fatti, specie ai piani alti e tra i frondisti. Su quest'ultimo argomento scriverò un paio di pezzi.
     
  2. Tintura di odio

    Non so voi, ma sino ad oggi non avevo idea di chi fosse Cecilia Parodi. Dopo aver cercato qualche informazione in rete, ho trovato che sia l'ennesima scrittrice contemporanea, di quelle che piacciono tanto alle case editrici (tant'è che la pubblicano) e che sfornano storie piuttosto melense su infanzia e famiglie piene di quegli psicologismi che fanno tanto moderno. Non ho letto il suo romanzo, ma ormai coi libri contemporanei mi basta leggere la quarta di copertina, a volte persino solo...​
  3. Gli studenti contro la Polizia: la vera questione che nessuno vuole...

    In questi giorni si parla molto delle violenze degli studenti sulle forze dell'ordine in merito alle proteste contro le vicende in Palestina così come qualche settimana fa si parlava di quelle dei poliziotti sugli studenti a Pisa. Senza mai venirne a capo. D'altra parte, una delle caratteristiche del dibattito pubblico è quella di creare masse contrapposte e con la bava alla bocca, senza mai andare a fondo del vero problema di fondo che nessuno vuole sviscerare. Tutti si schierano a...
    Franco nel ‘98 ( anno in cui mi sono diplomata io) c’erano le stesse identiche manifestazioni, studenti completamente analfabeti che hanno solo ottenuto un risultato: impedire agli altri di poter seguire le lezioni, corsi interrotti e gente che ha abbandonato perché non poteva permettersi di perdere tempo
    Interroghiamoci sui danni economici di queste manifestazioni che non hanno mai risolto nulla se non aver interrotto la vita di milioni di ragazzi
     
    Ottimo articolo. Non commento. Ho visto il '67,' 68 '69 '70 con le varianti BR, DP ed altre accozzaglie pericolose. Una domanda mi pongo da anni, per la mia personale esperienza, a partire dalla prima occupazione di un ateneo : (a cui partecipai per divertimento) la Cattolica di Milano fatta da gente ricca, ai primi cortei violenti dove i dimostranti sbarcavano da auto di lusso con autista, alle sommosse scolastiche antiche e attuali, sempre gente danarosa ho visto. I comunisti che ho conosciuto erano i più ricchi del giro. Mia figlia uscì da Scienze Politiche più a sinistra del mignolo sinistro, imbonita da professori con uno stipendio da gran signori ( ovviamente le ho tolto subito paghetta e motorino dato che faceva parte dei "proletari" e così doveva vivere). É solo lo statalismo la malattia o c'è qualcos'altro? Illuminatemi!!!
     
    Manca il senso dello Stato. Il senso dello Stato non è il politico che si dimette non appena viene pescato mentre parcheggia in sosta vietata, no. Senso dello Stato significa imprimere una direzione alla comunità nazionale, assegnarle uno scopo, una meta. Senza questo, scuola politica e burocrazia diventano corpi inerti, polli senza testa che impartiscono ordini insensati, sabotaggio puro e semplice della produttività (la guerra al gelato del sindaco Sala ecc.). L'Italia (e l'Europa), vessata da un regime nichilista che deresponsabilizza quotidianamente tanto i cittadini comuni quanto i colletti bianchi, rischia grosso. Difficile immaginare dove ci troveremo tra vent'anni.
     
  4. Ghali e le chiacchiere inutili (di Franco Marino)

    Il lettore più assiduo di questa pagina avrà notato che ho praticamente smesso di parlare del conflitto in Palestina e la ragione è semplicissima: ho amici tifosi di ambedue le fazioni, persone simpaticissime e gradevolissime che, tuttavia, di fronte all'argomento, perdono completamente il lume della ragione e, come il toro quando vede bandiera rossa, caricano l'interlocutore che a quel punto, compresa l'antifona, con una scusa li liquida. Naturalmente le parti in causa - israeliani...
    Cinico ma vero. Oggi su facebook ho condiviso la storia dei bombardamenti della città di Zara da parte degli "alleati" nel '45 e non furono poi così dissimili da quelli su Gaza e zone limitrofe. Eppure non ci fu uno stracciamento di vesti che fosse uno da parte di nessuno. Ho sentito parlare profughi istriano dalmati e il loro trattamento non fu diverso da quello riservato agli attuali profughi. E' la tragedia umana che si ripete continuamente, con la differenza che adesso vediamo ogni giorno e udiamo ogni giorno l'orrore attraverso gli schermi del computer.
     
    Io non sono d'accordo con il tuo ragionamento, secondo me bisogna guardare oltre la punta del proprio naso. Ovvio che il mio parere contro la guerra non cambierà nulla ma, voglio che si sappia, che non sono d'accordo, non in mio nome! Se adesso sto zitta non avrò diritto di protestare o chiedere l'aiuto se e quando toccherà a me di subire (speriamo mai). Non importa se la guerra si svolge vicino o lontano da casa mia, importante è cercare di buttare l'acqua (non benzina!) sul fuoco.
    Approvo moltissimo il comportamento di Ghali, vedere la faccia del ambasciatore israeliano mentre ascolta la sua risposta - che soddisfazione!
     
  5. TRAGEDIE PIU' UGUALI DELLE ALTRE

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    Fino a una decina d'anni fa il sottoscritto, come milioni di altri simili, era straconvinto che la Storia (con la "S" maiuscola) fosse quella veicolata dai testi scolastici e dai media mainstream come, per esempio, History Channel o Quark.


    Poi, grazie a Dio, col tempo ho fatto mio il consiglio evangelico per il quale l'Uomo dovrebbe approcciarsi alla realtà circostante candido come una colomba ma anche astuto come una serpe.


    E quindi, basandomi unicamente sulla logica e...
    E condivido anche le virgole! Ho lavorato in Oriente per un pò e sono capitata in Cambogia. Chi mai ha parlato di questo popolo? Sì, chi ha la mia età qualcosa ha letto, udito negli anni '70, ma poi? Ed é là, in quei posti, in quegli edifici di tortura, guardando il poster di una rappresentazione geografica della Cambogia composta da teschi che mi sono posta la stessa domanda che ti sei fatto. Ho tradotto un libro, non il solito straziante racconto, ma la testimonianza diretta di un ingegnere, scritta con obiettività e freddezza, interessante da un punto di vista storico. L'ho proposto a parecchie case editrici che mi hanno risposto papale papale che non essendo un testo sull'olocausto ebraico non avrebbe avuto successo. Su Cecchettin mi astengo. L'obiettivo della spettacolarizzazione condita da propaganda è pateticamente scontato
     
  6. LA PROMOZIONE IN SERIE "A"

    Da un po di tempo molti osservatori avulsi al mondo mainstream stanno veicolando una teoria molto interessante. E che cioè la sovraesposizione mediatica dell'omicidio di Giulia Cecchettin sarebbe funzionale a posizionare in un cono d'ombra il dramma che si sta consumando in Medio Oriente.


    E questa teoria non mi sembra campata per aria. Anche se fosse una coincidenza non vi è dubbio che l'omicidio della ventiduenne veneta stia catalizzando ossessivamente i palinsesti e l'opinione...
    Dopo 75 anni, la mi età, che israeliani è palestinesi fanno a botte, sono ormai convinta che conviene a tutti che continuino a farlo, altrimenti in così tanto tempo una soluzione si sarebbe trovata. Penso che, sia l'Occidente che l''Oriente, temino che questa conflittualità si espanda per cui dovrebbero in qualche modo impegnarsi in un conflitto ben più vasto. Quindi lasciano che si distruggano tra di loro tanto quella fascia di terra non ha petrolio o altre preziose risorse naturali per cui valga la pena farsi male.
     
  7. PESTO ALLA PALESTINESE

    mortaio e pestello.jpg


    Ogni giorno sui social veniamo bombardati (è proprio il caso di dirlo!) dalle cruente immagini provenienti dalla Palestina. Chiunque possa definirsi un essere umano diverso dalle bestie non riuscirà a resistere più di qualche secondo alla visione di corpi straziati, maciullati e sanguinanti appartenenti per lo più a bambini e ragazzi.


    Ovviamente non siamo nati ieri e sappiamo benissimo che è da centinaia d'anni che la propaganda è un'arma fondamentale per ogni nazione che...
  8. AAA Crimini di guerra offresi

    Nonostante sia ormai una costante del panorama occidentale, non smetto mai di trovare affascinante il livello sempre più abissale dell'ipocrisia con cui il dibattito pubblico venga costantemente manipolato, sia dai mezzi di comunicazione che dalla classe politica. Dico “affascinante” così come si può restare affascinati da una creatura immonda o da una catastrofe naturale, secondo un curioso meccanismo estetico per il quale ci sono delle cose così brutte, ma tanto brutte, che finiscono...​
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