fazio

  1. Amadeus e il doppiopesismo della sinistra (di Franco Marino)

    Una delle notizie più battute dalle stampe è che Amadeus lascia la RAI e passa a Nove. In un paese normale, si commenterebbe la cosa alla maniera in cui si discute di calciomercato. Viceversa, in Italia, la RAI è il servizio pubblico e dunque, quando un conduttore importante lo abbandona per passare ad un'emittente privata, ciò rappresenta un'indiscussa perdita di valore di un ente pubblico e dunque anche dei cittadini stessi. Ed apre inevitabilmente un dibattito.
    Sulle origini di questa...
    Franco, perdonami, il tuo discorso l’ho capito benissimo… figuriamoci
    Ha ricevuto una scelta più vantaggiosa? Perfetto
    Che vada
    Posso giudicare un comportamento di un uomo che ha dettato lui le condizioni economiche per rimanere? La Rai è una azienda pubblica che ha reso milionari molti miracolati… posso pretendere rispetto e una condotta diversa?
    Sottoscrivo tutto quello che hai detto… è altro che condanno
    Per quanto tu possa aver fatto guadagnare alla Rai ( non grazie a me che sono ferma a Festivalbar) nessuno può dettare le condizioni in una azienda pubblica
    E se proprio vogliamo dirla tua … dopo il siparietto con Fiorello due anni fa io li avrei licenziati in tronco
     
    Nel 1970 ero per alcuni mesi in UK. In quell'anno le rivolte in Ulster divennero più comuni, a Belfast e Derry gli attentati in luoghi pubblici, da entrambe le parti, diventarono sempre più violenti con sempre più vittime. Ci fosse stato un pur minimo accenno alla BBC...niente! Ero al corrente degli eventi perchè abitavo vicino ad un padovano, dipendente di Alitalia, che lavorava a Heathrow e che ogni nattina riceveva Il Gazzettino col primo volo da Venezia. E dal Gazzettino sapevo cosa succedeva. Aggiungo una frase presa dal canale Telegram de "L' Antidiplomatico" dove scrivono ancora i veri, tenaci, onesti, sinceri, convinti, seri, comunisti ""La RAI ha tenuto in soffitta per anni un gigante come Gianni Minà. É non é volata una mosca. Mo tutti a piangere per fetecchie come amadeus e fabiobazio. Alla fine non ci vuol nulla a capire il.peso specifico della "sinistra" italiana.""""
     
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    Anni fa conobbi una delle autrici di un programma su RAI 2, raccontava con boria, che aveva sempre una macchina con autista che dalla mattina alla sera, la accompagnava ovunque. Se si spostavano all'estero, era spesata lei e tutta la sua famiglia. Infatti se si usciva a cena, si avvertiva il disagio che provava ad aprire il portafoglio. Se questa signora nessuno, oltre ad un cospicuo stipendio, godeva di questi privilegi, non oso immaginare quanto i " bravi conduttori " per dirla alla frassica, siano quotati.
     
  2. Vecchio

    Boomer non ti riconosco. Mi chiamano bomber, ma io conoscevo solo i bomber. Lo so, è difficile essere stati a cavallo di due secoli e soprattutto di due millenni, la vita ci comincio' con una moneta, ci ritroviamo con un altro conio, crescemmo con "pronto?- Casa Giudice?" ora ci vibra, e dalla suoneria sappiamo chi rompe. Assieme a questi mille esempi, ma sarebbe un racconto alla Fazio, la cosa che ci portiamo dietro è l'ansia. I nostri nonni, alcuni padri avevano vissuto la guerra, e...
  3. INDENNITA' DI ACCOMPAGNAMENTO

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    Nel mio ultimo articolo intitolato "Manovra A Tenaglia" (https://www.lagrandeitalia.net/alessio-paolo-morrone/2024/01/04/manovra-a-tenaglia/) avevo condiviso alcune riflessioni riguardanti il pesante attacco sferrato dal movimento LGBTQ alle fondamenta della famiglia tradizionale. E tra le altre cose avevo stigmatizzato il fatto che colui che dovrebbe difendere a spada tratta tale famiglia, papa Bergoglio, si sia al contrario reso complice dei pasdaran arcobalenati...
  4. Gaber e docufilm

    Ho visto un documentario su Gaber, ma non voglio parlare dell'artista, che considero un grande, voglio parlare del documentario. Ho visto un Bersani ormai in preda alla demenza senile(senile?) sproloquiare come al solito, ho visto Fazio e jovanotti parlare contro il consumismo ahahah, ed altri nostalgici di un comunismo che non c'è mai stato. Sono gli stessi che quando Giorgio, parlava della generazione che ha perso, e anni prima di "essere compagni solo per moda", non capiscono che parla di...
  5. Meglio le uova

    Un tempo, mi ricordo, che alla prima alla scala, fuori si creavano capannelli di operai, lavoratori onesti con ideali comunisti, che tiravano le uova alla gente impellicciata che andava al teatro. Erano respinti dalle forze dell'ordine, e continuavano ad inveire, contro i ricchi e lo sfarzo della serata. A loro andava la mia simpatia, inutile negare che la parte proletaria che è in me gioiva velatamente. Adesso i comunisti col Rolex, e con lavori importanti sono tutti dentro il teatro, i...
  6. Caro Grillo, la colpa non è tua ma di chi ti ha votato (di Franco Marino)

    Ho spesso detto che la cosa di cui vado più fiero è di non aver mai creduto ad una virgola della narrazione covid. In realtà ce n'è anche un'altra: non aver mai considerato neanche per un momento di votare il Movimento 5 Stelle. Tutto mi divide, sia interiormente che esteriormente, da quel mondo che ho visto nascere con i miei occhi, di cui conosco moltissimi di quei personaggi poi diventati famosi e con i quali mi sono spesso scontrato, fino a giungere presto alla determinata convinzione...
    Quando il Beppe nazionale si esibì nelle piazze italiane, sinceramente, mai avrei pensato che riuscisse a tirar su così tanta gente per un partito virtuale. Siamo coetanei. Lo incontravo 50 anni fa a Milano io studentessa lui cercava di fare il pagliaccio (mai considerato come comico) per entrare al Derby, il tempio del cabaret, dove si esibivano i "mostri" della satira. Non l'hanno mai voluto. Frequentavamo il "Tencitt" vicino alla Statale dove spesso trovavamo anche lui, accompagnato da pochi in quanto persona insopportabile, borioso, maleducato, strafottente, rancoroso, avaro, profittatore.
    Se lo vedevamo seduto "Uh signùr ghe el Bepp ndem via". Quando ha formato il M5S scommessi con un amico che, appena fatto i soldi lui sarebbe scomparso mollando tutto. Ovviamente ho vinto, ma, ho tristemente verificato quanto sia facile "imbelinare" (termine genovese) gli italiani. Quelli di adesso però, perchè, 50, 40, anche 30 anni fa non ce l'avrebbe fatta.
     
  7. UN RICORDO DI ISA BARZIZZA

    Tante, bravissime e bellissime attrici hanno diviso la scena con Antonio De Curtis in arte Totò.
    Ma nessuna risulta più amabile e riconoscibile di ISA BARZIZZA, quasi l'equivalente al femminile della sua spalla storica, Mario Castellani.
    Riusciva ad essere sexy senza mai scadere nel kitch, sapeva cantare e recitare assai meglio di tante giovani colleghe. Lavorò in teatro e in televisione. Ma fu anche sfortunata nella vita reale. Nel 1960, a soli 31 anni, decise d'interrompere la carriera in...
  8. Su Saviano "cacciato" dalla RAI (di Franco Marino)

    La politica italiana non merita alcuna attenzione, se non per capire sociologicamente i comportamenti di chi la fa e disprezzarli di conseguenza. La disonestà intellettuale di chi, dopo aver lottizzato ogni cosa lottizzabile, si lamenta che il Governo Meloni stia lottizzando la RAI, dice molto su cosa sia diventato il dibattito pubblico.

    Partiamo dal punto centrale: la RAI è espressione del servizio pubblico e, dalla riforma del 2015, è praticamente governativa. Ma non è stata resa tale...
    "Togliendo magari quella cosa oscena che è il canone RAI in bolletta, che paga anche chi, come il sottoscritto, ha ormai da tempo fatto sparire il televisore da casa propria."

    Non sai che basta fare l'auto dichiarazione di non possesso di alcuna TV all'Agenzia delle Entrate per non vedersi accollato il canone in bolletta?
     
    Mediaset (che imbarca i bolliti della Rai) e LA7 non brillano per pluralismo. Il conformismo ormai dilaga e ha nazionalizzato tutto. La privatizzazione non si traduce automaticamente in informazione di qualità.
     
  9. "Morta" un'Annunziata se ne fa un'altra (di Franco Marino)

    Una mia caratteristica è di chiarirmi una situazione non attraverso grandi dettagli quanto nelle piccolezze che sfuggono all'occhio dei più. Mi capita per esempio nei rapporti personali. Ma mi capita anche quando devo capire come funziona un sistema di potere. Diversi anni fa, si era nel periodo del caso Ruby, furoreggiava un'autrice satirica di sinistra, di quelle che voleva vendersi come una zuzzerellona che in fin dei conti faceva solo satira, e che si vestiva come una che voleva far...
    Va a finire che con tutta 'sta nenia intorno ai personaggi televisivi mi faccio installare l'antenna così finalmente potrei dire anche la mia sulle figurine del presepe mediatico!!😡
     
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    Non accesi la tv, ho scoperto che quando ti senti male quella figlia di puttana ti fa solo sentire peggio. Una sfilza senza fine di visi insulsi. Una processione infinita di idioti, alcuni dei quali famosi.
    Charles Bukowski
     
  10. Privatizzare la Rai?

    L'idea di accollare al contribuente un insieme di reti filogovernative o filopartitiche non è infame. Così com’è tutt’altro che insensata l’idea di permettere alle emittenti televisive di operare liberamente sul mercato.
    E allora, direte voi? Allora vale lo stesso discorso fatto per i partiti rispetto alla democrazia e per i giornali rispetto all’informazione: l’assenza della libera circolazione delle opinioni che assicura un sano pluralismo.
    Dieci partiti facsimile pronti a – fingere...
  11. Magari il problema fosse Fazio (di Franco Marino)

    Una delle notizie di questo giorni è che Fazio "è stato cacciato dalla RAI". La prima cosa, di fronte a notizie come questa, è di far prevalere le viscere e dire "Finalmente, si è levato dalle palle un esponente insopportabile del vero deep state italiano" come in effetti sembrano fare molti. Ma, a parte il rischio di riproporre l'aneddoto del baritono che, sommerso di fischi dal loggione risponde beffardo "fischiate me? Sentirete il tenore!", e che quindi arrivi qualcuno di peggiore, il...
    YouTube e Co. surclassano la televisione - pubblica e privata - sotto tutti i punti di vista: professionalità, pluralismo, stile, contenuti. Ed e'una vittoria del mercato, quello vero. Lo spiegherò meglio nel prossimo articolo.
     
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  12. La gravissima perdita di Benedetto XVI

    Credo di aver già raccontato che con me i colpi di fulmine funzionano al contrario. Mentre mi affeziono con gran difficoltà a qualcuno, sin dal primo momento invece capisco che una persona non mi va a genio e mi sbaglio rarissimamente. E' il caso di Papa Francesco, che non mi è mai piaciuto fin dalla sua prima apparizione. Già il nome, Francesco, indicava gli intenti programmatici di un pontificato grillino, ammiccante agli umori di un popolino alla ricerca del Personal Jesus...
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