fascista

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  1. La scuola statale italiana fa schifo

    Sta facendo discutere la notizia di quella famiglia finlandese che leva i figli da scuola dicendo peste e corna della scuola pubblica italiana. Ovviamente diventiamo patriottici laddove non dovremmo esserlo. La scuola statale italiana fa obiettivamente schifo.
    Abbiamo avuto un passato scolastico glorioso, tra i migliori d'Europa. E non solo sotto il fascismo per via del ministro Giovanni Gentile. Anche prima: ricordo che il primo Ministro della Pubblica Istruzione del Regno d'Italia fu...
    Sta di fatto che le eccellenze sono italiane, la scuola made in USA è patetica, vanno avanti a crocette e non lo dico per dire ma è così, la scuola finlandese va avanti a crocette, tutte ste eccellenze non le vedo in giro, sta di fatto che stanno facendo di tutto per distruggere la nostra scuola ma parlando con la preside di mia figlia, linguistico, un nostro studente di quarto superiore equivale as un loro studente universitario al primo anno.
     
    Le eccellenze sono italiane ma devono andarsene da questo Paese di merda. Lo stesso problema ha la Russia. Mio cognato è un genio dell'informatica ma in Russia faceva il tassista in nero. Ora lavora per gli inglesi che non se lo sono lasciato scappare
     
    Da sempre però gli Stati Uniti parassitano i laureati in giro per il mondo per portarli nel proprio paese. E' in questo senso che bisogna operare. Ma per farlo, occorrerebbe una politica davvero sovranista che faccia gli interessi del paese, cosa che non si vede da tanto, troppo tempo.
     
  2. Parlare di scuola è inutile se non si capisce la malattia generale

    Se un organo, per giunta fondamentale per la sopravvivenza, è irrimediabilmente compromesso da una malattia provocata da quello specifico organo, un trapianto può risolvere il problema. Ma se la malattia è provocata da cause esterne a quell'organo, il trapianto è inutile. Tutte le volte che si parla della scuola come se fosse un problema isolato dal resto, si commette un errore di fondamentale importanza: curare l'organo senza chiedersi se malattia non sia ben più ampia. Infatti, tutte...
    Statalismo o liberismo, merito o non merito, sei politico o meno, gli italiani continuano a emigrare. E chi emigra spesso e volentieri si realizza, sia esso un brillante ricercatore o un muratore con la licenza media serale. Mai visto 6 politici: chi non studiava prendeva 2 o anche meno. Talvolta il 5 si tramutava in 6 a fine anno, per premiare la perseveranza e l'impegno. Ho visto voti sopra la sufficienza maggiorati da simpatie personali e/o politiche (i temi di italiano antiberlusconiani di cui mi vergogno come un ladro), 7 che diventavano 8 o 9.
     
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  3. Il problema non sono gli insetti a tavola ma cosa è diventato l'Occidente

    Di fronte al mio articolo sugli insetti a tavola - che non è volutamente sceso nel dettaglio non per niente - la risposta meno in tema è quella di farne una dissertazione sulla loro bontà e sulla sicurezza dell'organismo, che non è mai stato il punto della situazione. D'altra parte, è sufficiente farsi un giro presso alcune culture per scoprire che ciò che riteniamo aberrante mangiare, per altri non soltanto è la norma, ma spesso al contrario per loro è aberrante ciò che mangiamo noi...
    per me la libertà e la democrazia sono una vera utopia in occidente come iin ogni parte del mondo. Io non mangerò mai insetti fa parte della mia cultura potrei risparmiare in altre cose ma gli insetti mai
     
    Libertà e democrazia é roba da film patriottici, tuttavia, avendo lavorato in 3/4 del mondo in circa 36 anni, posso affermare che lo stato più libero é proprio il nostro dove, fatta la legge, si trova subito l'inganno. Dove ognuno fa i c..i propri, dove si escogitano incredibili scappatoie per evitare di rispettare le leggi, dove con 4 soldi risolvi i problemi perché la corruzione é diffusissima, dove il 40% delle persone non paga le tasse e non viene perseguita, dove più di 3 milioni di persone lavorano in nero. Lo svantaggio é che se i ladri ti devastano la casa la polizia non fa nulla, in compenso se giri senza casco in moto (in certe regioni) la polizia non fa nulla lo stesso.
     
    "Non ha senso spacciarsi per diversi da modelli autoritari". È la loro ultima spiaggia. Se gli togli la boiata benaltrista del "c'è chi sta peggio di noi" rimangono in mutande, dialetticamente parlando. Così non si può andare avanti. Reggerà in eterno il fondale del democratismo? Ci è arrivato pure Tommaso Cerno (sembra il Pier Piero di Antonio Albanese, ma a volte dice cose di buonsenso), uno dei pochi piddini pensanti.
     
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  4. Sogno di vivere in un paese governato da gente che abbia il coraggio di ricusare gli elisir del diavolo del globalismo e di rispondere ai predicozzi tentatori con uno schietto e reciso "No grazie, non compriamo niente." Dobbiamo salvare l'Occidente, appoggiamo la rivoluzione iraniana, salviamo Gaia ma anche l'Ucraina dai mongoli, il fascista Bolsonaro, preserviamo le radici giudaico-cristiane, l'allarme di Amnesty e bla bla bla... No grazie, non compriamo niente.
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  5. Giovanni Fasanella intervista Rosario Priore (parte seconda)

    Posso solo ribadire per l’ennesima volta che, nelle vicende di maggior rilievo per il nostro paese, quasi mai verità giudiziaria e verità storica coincidono. Rosario Priore


    Dal suo ragionamento emerge il legame quasi indissolubile tra le vicende italiane e il contesto internazionale. Eppure, mi scusi se insisto su questo punto, ci sono correnti di opinione, alimentate da storici e intellettuali, che non ne tengono conto: tendono a rinchiudere le vicende interne dentro ì confini...
  6. Povero Collodi

    Basta hanno rotto le palle, basta realmente. Modificare le storie, pure le favole per, cercare di inculcare le loro porcherie. Oggi non parlo, che da qualche tempo in ogni favola, troviamo principi gay, e maghi africani. Oggi parlo, del nuovo cartone animato, di Pinocchio, che gli ameri cani, hanno ambientato nel 1937 nel pieno del periodo fascista. Poiché dicono gli autori, bisognava ambientarlo in un periodo cupo. Ora questi teste di, non sono mai stati in Italia, tranne per liberarla e...
  7. Elly Schlein e la follia einsteiniana del PD

    Una delle massime più brillanti sulla follia l'ho sentita da Einstein: follia è la pretesa di fare la stessa cosa, ottenendo risultati diversi. Se prendiamo per buono questo principio, non finiremo più di incontrare matti ad ogni metro di passeggio. Folli sono, per esempio, i giocatori d'azzardo, i quali nel miraggio di arricchirsi, cercano di indovinare consecutivamente tanti eventi sportivi, per inevitabilmente rovinarsi e tuttavia continuare imperterriti. Ma folli possono essere...
    L'articolo parte da un presupposto sbagliato: che per governare servano voti e si debbano vincere le elezioni. Il PD ha capito molto meglio di tanti 'sovranisti' che il Paese è gestito altrove, dal pilota automatico.

    Lo scopo del PD infatti non è quello di vincere le elezioni (tutta la strategia in preparazione al voto di questo settembre sembrava, al contrario, mirata a pederle). Il PD governa, o meglio, indirizza lo sviluppo del paese, molto meglio dall'opposizione, occupando al posto del Parlamento tutti gli altri gangli del potere mediatico e culturale. Questo è lo scopo del PD, solo questo. Elly Schlein e le sue ridicole esternazioni e battaglie sono funzionali a questo: pilotare il discorso pubblico sui temi preferiti delle elite internazionali dalle quali il partito dipende almeno dai tempi del crollo dell'URSS.

    Prima lo si capisce a destra, meglio è per tutti.
     
    E' giusto quello che dici ma il tuo commento parte a sua volta da un presupposto sbagliato: che si possa governare senza consenso. Il PD ha il potere ma non ha il consenso, ed è per questo che le sue rivoluzioni culturali non funzionano.
     
    Anni fa, tra amici, discutendo sulla teoria delle probabilità di Gauss, elaborammo una nostra teoria che, verificata nel tempo, si rivelò corretta. La chiamammo "Probabilità di fallimento" . Si basa sul calcolo del raggiungimento dell'apice del delirio di onnipotenza di un individuo, ma può essere estesa ad un gruppo. In pratica: Una volta raggiunto l'apice del delirio di onnipotenza, dovuto 1) serie di eventi positivi, 2) successo stellare, 3) consenso popolare, ecc ecc, si innesca una serie di scelte sbagliate che portano al fallimento in misura pari al valore del guadagno (finanziario o di consenso) dei ultimi 5-7 anni. Per quanto riguarda il PD abbiamo calcolato l'apice nel 2016-2017. Da qui il declino, IRREVERSIBILE.
     
    Bonaccini ha spesso dimostrato di avere cervelli. Lasciamo pure che venga eletta la miliardaria svizzera, così pian piano il PD si dissolverà.
     
  8. Meloni-Calenda

    In politica esistono due strade per arrivare al potere. La prima è fare un colpo di stato che liquidi ogni opposizione e instauri una dittatura dove le decisioni vengono prese da una persona sola. Che questo paese abbia sul piano istituzionale pochi sbocchi per tornare sovrano l'ho scritto fino alla noia. La seconda è quella di penetrare in un sistema malato, sfruttandone le contraddizioni e conquistando progressivamente il potere. Questa è la strada della "democrazia", con percorsi...
    La Meloni è stata molto sottovalutata. Io che ho lavorato anni interi con suo cognato (l'attuale ministro dell'agricoltura) e che la conosco bene sono convinto che rafforzerà il suo consenso personale. Sa il fatto suo, è in politica da sempre....ieri il Silvio la trattava quasi come una olgettina qualsiasi, oggi le può pulire le scarpe, politicamente parlando.
    Il coraggio non le manca.
    Chi vivrà vedrà
     
    Ho votato questa ragazza nel 2013 quando prese meno del 2% e nel 2018 con 4,qualcosa ed europee con 6,qualcosa, fidandomi del mio "naso" che raramente ha sbagliato nella scelta dei collaboratori, dei partners, delle segretarie (quando c'erano) dei clienti, del business, dei blogger🥰🥰🥰 .
    Questo, nonostante chi aveva collaborato con Berlusconi la definisse "furbacchiona" pensando di denigrarla. La furbizia é astuzia , è scaltrezza, la Giorgia ha tutto questo perché come hai giustamente scritto, il nostro sistema malato non sopporterebbe un rovesciamento radicale. É la predestinata, che é il contrario di sfigata. Predestinato é colui che cade al posto giusto nel momento giusto e intorno a lui le cose giocano a suo favore. Un'opposizione inesistente. Una sinistra in disgregazione. Una pandemia giunta alla fine. Un'Ucraina da cui molti prendono le distanze. Un'EU debole. E.....un Sumahoro che stava sollevando polemiche per un "tu" maldestro che in un botto fa fuori Saviano, Fratoianni, Boldrini, PD. Un Conte che strilla e viene preso in castagna per un condono che ha causato morti. Sapevo che si sarebbe trovata con Calenda e Renzi. L'ho auspicato. Berlusconate e salvinate anche basta grazie.
     
  9. Filmetti

    In questi giorni ho guardato 2 filmetti italiani. ACAB - All Cops Are Bastards, e suburra. Il primo, sbirri bastardi, narra di un gruppo di celerini, che nel tempo libero, in borghese, ripuliscono i quartieri dagli spacciatori, usando anche maniere molto dure, dove ogni protagonista, ogni poliziotto nella vita privata è un fallito, e tutte le frustrazioni le sfoga, contro i poveri spacciatori dei quartieri degradati. Poi un poliziotto buono li denuncia e, hanno le loro punizioni. Durante il...
  10. LA BANALITA' DEL MALE

    La fisiognomica è una disciplina pseudoscientifica che pretende di dedurre la psicologia, le pulsioni e il carattere degli uomini osservandone i tratti somatici.


    Uno dei più entusiasti propugnatori della fisiognomica fu, a cavallo dei due secoli passati, il noto medico, antropologo e criminologo veronese Cesare Lombroso. Quest'ultimo infatti riteneva di poter riscontrare le inclinazioni malvagie e criminali delle persone studiandone le caratteristiche antropologiche.


    All'inizio le teorie...
    I gemelli Doubtfire.
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  11. Spigolature storiche. La politica agraria del fascismo tra mito e realtà

    La politica agraria del fascismo fu dettata da una sincera adesione ai modelli di vita rurale o fu piuttosto un ripiego dovuto alla carenza di materie prime necessarie per sviluppare l’industria pesante? Nel libro Gli industriali e Mussolini (1972), Piero Melograni scrive che la politica rurale non arrestò il progresso industriale. Il più lento sviluppo industriale degli anni successivi al 1925 dipese più da cause economiche (gli sforzi di rivalutazione della lira e la grande crisi...
  12. Quando penso che Saviano da giovane era fascista, mi viene da vomitare oggi a vederlo idolo delle sinistre.
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  13. Testa in confusione

    Fatemi capire, aiutatemi a capire. Io facevo militanza, in un partito poi scomparso. Dove il capo dai baffetti, ottimo oratore il marito di tale Assunta, amico della CIA, mi accusava, lui e i suoi fedelissimi e i suo servetti all’interno di sto movimento, di essere un COMUNISTA, siccome pensavo al popolo, ai meno fortunati, ai senza tetto, ai disoccupati, agli studenti senza scuole, a quelli senza diritti, non ero manco credente da andare alle loro messe in memoria, ero e sono un fascista...
  14. Il rosso e il nero

    Noto da tempo una mescolanza pericolosa tra i sedicenti "oppositori al sistema".
    Un misto tra contestazione e sentimenti rabbiosi, razzisti, omofobi, sull'Ucraina non per la pace ma pro-Russia (pur capendo anche io l'importanza di un'affermazione russa), diritti sociali, contanti liberi e contro il reddito di cittadinanza.

    Una sorta di sansepolcrismo che potrebbe evolvere in fascismo (a certe condizioni).
    Pensiamo che un governo liberal-conservatore sia fascista (Meloni) e non vediamo...
    Questo è quello che accade quando non c'è un'ideologia alternativa al sistema attuale. Dilagano i personalismi narcisistici, le divisioni. E il risultato è un gran baccano che paradossalmente rafforza la credibilità del sistema dominante.
     
  15. Fini e l'eterno equivoco sulla destra italiana

    Ognuno ha i suoi modi di passare il tempo libero. C'è chi lo impiega coltivando l'orto, chi si dedica al gioco a carte, con amici oppure al computer, chi purtroppo a tirare sassi dal cavalcavia. Il mio è quello di andare a rivedere video e audio del passato, all'insegna del "come eravamo", oppure rileggere i post che scrivevo all'inizio della mia attività come blogger, ma senza intenti nostalgici. Semplicemente capita di avere la spinta a riannodare i fili col passato che fu. E non...
    Mi piace il paragone con l'Iran dove ho lavorato e soggiornato, dove ho lavorato bene e altrettanto bene ho soggiornato. Come in Russia, come in Cina, come in Libia paesi definiti "totalitari" vero ma dove le regole sono ben chiare, precise per cui sai cosa fare e cosa non fare. Dove persino le bustarelle sono regolamentate, non come in Italia che non sai mai quanto spendi e a chi darle perché come hai ben scritto c'é un'ambigua connivenza tra finti partiti. Come la finta libertà delle ragazze di girare col culo fuori, ciò che in Iran é proibito, e la libertà di essere violentate, ciò che in Iran prevede la pena di morte. La Giorgia é unə politicə (😆😆😆) tra lə più navigatə (😆😆). Probabile che ce la faccia a mettere un pò di ordine e disciplina. In quanto a Fini....é stato tirato fuori dal cappello dai sinistri ma ne é uscito un ratto non un coniglio.
     
    La multiforme destra italiana è affetta da un lancinante complesso di inferiorità. Civettare con la sinistra sembra essere il destino - più o meno manifesto - di molti destrorsi. Argomento da approfondire.
     
  16. Ricordando Enrico Mattei

    Sessant'anni fa veniva ammazzato Enrico Mattei, presidente dell'Eni. Oggi, questo gigante italiano viene ipocritamente celebrato da una manica di nani deformi nel corpo e nello spirito, desiderosi di assecondare le brame guerrafondaie d’oltreoceano. Ho letto le parole del capo dello Stato, un cascame della peggiore Dc: un fuoco di fila di banalità oltraggiose. E ho letto pure lo scontato salamelecco di Giorgia Meloni, una poveretta “inebriata d’aria” (per citare Emily Dickinson)...
    Io, essendo piuttosto anziano, del caso Mattei ricordo la vergognosa guerra mediatica fatta da quel cialtrone di Montanelli. Mi sono sempre stupito che un grandissimo intellettuale come Franco Marino (lui rifiuta tale definizione, ma per me che lo leggo da vent'anni tale è) lo abbia sempre visto come un punto di riferimento.
     
    A quella campagna Montanelli partecipò da semplice - e forse svogliato - ufficiale. La guerra all'ENI la dichiararono alti papaveri, italiani e non. Di Mattei mi lascia perplesso l'eccessiva fiducia riposta nell'autonomia economica, quando è risaputo che senza indipendenza politica e militare l'autonomia economica dura lo spazio di un mattino.
     
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