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My Threads

  1. Di multipolarismo e di Brasile

    Nel 2003, il governo Lula organizzò venti Stati in via di sviluppo, tra cui l'India (con cui Lula aveva programmato IBSA per la lotta alla povertà), per bloccare un Accordo del WTO, voluto da USA e UE, che avrebbe rafforzato le disparità tra paesi in via dei sviluppo e ricchi.
    2003, non del 2020, gli USA erano onnipotenti, potevano produrre prove false e distruggere un paese nel silenzio generale.
    Se oggi ci troviamo in una situazione storica che permette al Brasile (e ad altri) di dire NO è...
    Ed è per questo che esiste la geopolitica, e che persone come Kissinger restano più lucide a 100 anni che gli euroinomani di Bruxelles che han fatto l'Erasmus. Perché ci sono rapporti di forza che possono essere modificati solo con determinate azioni, indipendentemente da chi comanda in un certo momento, e che bisogna fare alleanze con chi c'è, non aspettare che sorga dal mondo dei sogni chi desideriamo sia il non plus ultra. Realismo e realpolitik: parole che i tossici dei diritti e della libertà fanno passare come parolacce mentre loro mettono a ferro e fuoco il sud del mondo per esportare democrazia contro ai tiranni.
     
    E' la bellezza del multipolarismo. Che presenta ovviamente anche sfide di non poco conto. Ma noi italiani dobbiamo affrancarci dalla visione unipolare del mondo.
     
  2. Non illudetevi, non ci lasceranno in pace

    Il comunicato del Ministero della Salute - che di fatto consente (non impone, e già questo la dice lunga) il reintegro dei sanitari non vaccinati e dunque fa cadere l'obbligo di vaccino anche per l’ultima categoria che ne era soggetta - segna di fatto la fine della pandemia, o almeno di questa fase.
    Non è niente di inaspettato. E già da prima ancora che il fantomatico virologo cugino di Albano, Oronzo Carrisi, parodiato da Checco Zalone cantasse "pandemia ora che vai via", che il...
    Io la vedo così: che dietro la fine di questa psicosi ci sia comunque lo zampino di chi l'ha imbastita, non vi è dubbio. Ma è sempre stato così. La questione, però, è che non sono così sicuro che i Burattinai siano tutti d'accordo nel muoversi in una sola direzione e che tutti siano ossessionati allo stesso modo dal Grande Reset e dalla pazzia della Setta di Davos. Secondo me è un Drago dalle molte teste che si stanno azzannando tra loro. Le elezioni di MidTerm ad esempio potrebbero vedere dei cambiamenti importanti anche sulla crisi ucraina. Nonostante tutto, il nostro destino di cittadini non è ancora segnato, premesso che quello che è già accaduto è comunque mostruoso ed ha aperto un pericolosissimo vaso di Pandora.
     
    Analisi critica perfetta...comunque sia io lotterò sempre per i miei diritti ma l'età è quella che è...l'unica cosa che mi spaventa e non sapere se i nostri giovani questa volta capiranno o continueranno a piegarsi al volere di questa gentaglia!?
     
  3. Su Lula e il Brasile

    Lula andò al governo a inizio millennio, ereditò un paese pieno di debiti e incapace di rinnovarsi. Andò in due direzioni: campagne sociali all'interno (fame 0, ecc) e dialogo con le parti sociali (Sem Terra) e all'estero creazione di IBSA (India-Brasile -Sud Africa) e BRIC (Brasile-Russia -India -Cina all'epoca senza Sud Africa).
    Le due organizzazioni -per Lula- dovevano muoversi come bilanciamento degli USA. Centrali non erano Russia e Cina (già benestanti), ma India e Brasile (più giovani...
    Splendida analisi. Alla fine, possiamo girarci attorno quanto vogliamo, ma sono gli interessi a determinare i cambi di passo.
    Giudicare le cose internazionali con le lenti italiane è sempre sbagliato.
    Specie quando parliamo di realtà complesse come quella sudamericana.
     
    @Gabriele Germani Tutto ben scritto. Però c'è una cosa che non mi torna. Se Bolsonaro è uomo della CIA, perché è rimasto nei BRICS, finanche difendendolo.
     
    All'inizio voleva, poi con l'uscita di Trump la situazione è cambiata.
    Tieni anche presente che Bolsonaro è collegato all'agroalimentare che dipende a doppio nodo dai fertilizzanti russi.
    Gli equilibri in un grande paese in via di sviluppo, sono diversi da quelli di un un paese altamente industrializzato da decenni (come il nostro).
     
  4. Nasha Rodina - La Russia per come è

    A dispetto dei nomi, il mio e quello del blog, sono italiana di origini russe, nata in Russia ma romana di adozione. Sentendomi parlare nessuno sospetterebbe le mie origini russe che invece sono presenti e forti.
    La "russità", русскость come la chiamiamo, è difficile da spiegare a quegli europei che abbiano subito un lavorio ai fianchi per cancellare secolari identità al fine di sostituirvi il peggio della cultura americana. Noi russi questo non lo abbiamo mai accettato. E non soltanto...
    Ho lavorato, soggiornato, viaggiato in Russia. Quello che hai scritto mi ha dato una terribile nostalgia perché é uno dei paesi in cui mi sono sentita "a casa". Hai scritto esattamente quello che ogni tanto scrivo su qualche pagina ma non essendo russa mi prendo della putiniana tanto per cominciare. Quindi...Добро пожаловать 😍
     
  5. Nuovi mondi

    La guerra in Ucraina ha innescato un sommovimento globale.
    Il primo effetto sotto gli occhi di tutti è il salto di qualità avuto da organizzazioni esterne all'Occidente (BRICS e SCO in testa, ma non solo, anche le organizzazioni regionali di Africa a America Latina trovano un nuovo protagonismo).
    La Russia non si trova marginalizzata, al contrario le organizzazioni di cui è parte hanno assunto dinamismo e autonomia.
    I BRICS hanno lanciato il progetto BRICS+, coinvolgendo anche Argentina e...
    Io sono dell'idea che se l'Italia saprà approfittarne, per essa si aprano scenari molto interessanti. Il potere USA si è fortemente indebolito.
     
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