- 21 Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno. 22 Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai». 23 Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». -

Matteo 16, 21-23




Mi capita spesso di aprire a caso il Vangelo tascabile, che da anni ho con me, e leggere ciò che mi suggerisce.

Oggi il Vangelo si è aperto su questi versetti di Matteo.


Si tratta di un episodio famoso e un po' sconcertante, perché tocca il cuore di ognuno di noi. Chi, infatti, non ha mai consolato un amico dicendo qualcosa di simile alle parole del buon Simon Pietro, il primo papa?


Il pensiero che una persona che amiamo possa soffrire ci fa sentire impotenti e, in parte, responsabili di quella sofferenza, tanto da portarci a cercare di evitarla.

Naturalmente, è virtuoso cercare il bene dell'altro, purché si sia consapevoli di non poter andare oltre i limiti imposti dalla realtà del percorso di vita altrui.


Se torniamo a Cristo, possiamo ben immaginare perché Egli stesso abbia allontanato la tentazione rappresentata dalle parole accorate di quello che, oltre che un discepolo, era un suo amico. Come ogni essere umano, Cristo deve morire. Come Dio incarnato, il suo sacrificio redime l'umanità intera e, allo stesso tempo, introduce un nuovo comandamento, specificamente cristiano: l'Amore.


Dal Vangelo secondo Giovanni (15, 12-17):


- 12 "Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13 Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14 Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15 Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. 16 Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17 Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri. -


Esiste un valore più importante della vita e della sua conservazione: l'Amore, che, nel caso di Cristo e poi di tantissimi santi che ne hanno seguito l'esempio, è perfetta Carità. È per questo che Cristo non si sottrarrà alla sofferenza e, soffrendo, porrà anche i suoi discepoli e la sua stessa Madre a contatto con un dolore e un lutto atroci. Non risparmierà loro neanche una goccia di sofferenza, perché sa che è quello lo strumento per giungere a una comprensione e a un'apertura di cuore più grandi.


Vi sarà sofferenza anche dopo la Resurrezione, attraverso le persecuzioni, ma per allora gli apostoli, Maria, la Maddalena e chiunque Cristo scelga come suo amico non ne sarà vinto, perché l'Amore, la vera Vita e la Verità prevalgono e prevarranno sempre. E finalmente non si penserà più secondo gli uomini, ma secondo Dio.

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Mina Vagante
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