L'unica donna del primo libro del Vintageverse, scrittrice e disegnatrice, vale letteralmente per dieci: la bravissima Loredana Atzei e la sua Amaterasu, membro del gruppo di mercenari spaziali noto come "Gli Oltrenauti"
Vintageverse è un progetto che mi ha affascinato da subito. Un gruppo di Supereroi che si muove con disinvoltura nella Roma degli anni ‘60, alcuni miti della letteratura che si aggirano furtivi, ladre astute e bellissime, guerrieri forti e coraggiosi e soprattutto avventure. Tantissime avventure. Quelle che si sognano da bambini e quelle che vorremmo vivere da adulti.
Mi ero già occupata di disegnare diverse illustrazioni sotto la supervisione del curatore Giuseppe Cozzolino e quindi ero già entrata nel suo mondo variegato e ricco di personaggi interessanti.
Per questo quando mi ha proposto anche di scrivere un racconto ho colto al volo l’occasione per immergermi ancora di più nell’universo che stava creando.
E’ così che ho approcciato Amaterasu, la Dea del sole nello shintoismo giapponese. Ho pensato che sarebbe stato interessante descriverla nel combattimento con Yamata no Orochi, il drago a otto teste. Ma ancora più affascinante è stato cercare di sviluppare il rapporto difficile con il fratello Susanoo attraverso dei dialoghi veloci quanto cinici.
E’ stato divertente scrivere questa breve storia, dimenticare la realtà e vivere, per il tempo di un racconto, nell’antico Giappone, cercando di trascinarci dentro anche il lettore.
Far parte di un’antologia dedicata ad un universo che piano piano prende vita è come assistere ad una nascita. quella di un sogno creato da tante anime.
Perché il potere della scrittura è esaltante.
Se una cosa la puoi pensare è fantasia e li rimane.
Se a pensarla si è in due è puro divertimento.
Ma se si è tanti, e ci si crede, quei personaggi diventano reali e allora le possibilità di usarli per indagare la natura umana diventano infinite.
Ed è questo che fa la letteratura da sempre.
Inventare storie e mondi per narrare tutte le sfumature dell’essere umano.
Vintageverse è un progetto che mi ha affascinato da subito. Un gruppo di Supereroi che si muove con disinvoltura nella Roma degli anni ‘60, alcuni miti della letteratura che si aggirano furtivi, ladre astute e bellissime, guerrieri forti e coraggiosi e soprattutto avventure. Tantissime avventure. Quelle che si sognano da bambini e quelle che vorremmo vivere da adulti.
Mi ero già occupata di disegnare diverse illustrazioni sotto la supervisione del curatore Giuseppe Cozzolino e quindi ero già entrata nel suo mondo variegato e ricco di personaggi interessanti.
Per questo quando mi ha proposto anche di scrivere un racconto ho colto al volo l’occasione per immergermi ancora di più nell’universo che stava creando.
E’ così che ho approcciato Amaterasu, la Dea del sole nello shintoismo giapponese. Ho pensato che sarebbe stato interessante descriverla nel combattimento con Yamata no Orochi, il drago a otto teste. Ma ancora più affascinante è stato cercare di sviluppare il rapporto difficile con il fratello Susanoo attraverso dei dialoghi veloci quanto cinici.
E’ stato divertente scrivere questa breve storia, dimenticare la realtà e vivere, per il tempo di un racconto, nell’antico Giappone, cercando di trascinarci dentro anche il lettore.
Far parte di un’antologia dedicata ad un universo che piano piano prende vita è come assistere ad una nascita. quella di un sogno creato da tante anime.
Perché il potere della scrittura è esaltante.
Se una cosa la puoi pensare è fantasia e li rimane.
Se a pensarla si è in due è puro divertimento.
Ma se si è tanti, e ci si crede, quei personaggi diventano reali e allora le possibilità di usarli per indagare la natura umana diventano infinite.
Ed è questo che fa la letteratura da sempre.
Inventare storie e mondi per narrare tutte le sfumature dell’essere umano.