Prima che qualcuno legga il titolo e si chieda, giustamente "Chi è costui per dare consigli ad un leader politico che oltretutto è il Presidente del Consiglio" è bene precisare che l'autore dell'articolo è pienamente cosciente sia della sua totale irrilevanza che del fatto che un conto è scrivere certe cose dal tavolino di un appartamento alla periferia orientale di Napoli, altro conto è viverle in prima persona.
E tuttavia qualche volta è capitato che anche dal modesto desco da cui, con cadenza giornaliera, alluviono da tanti anni quella frazione infinitesimale di persone che hanno il fegato di leggermi, si sia azzeccata qualche analisi.
Quando nel Gennaio del 2021 Draghi andò a Palazzo Chigi, non pochi amici di centrodestra corsero a portargli la propria pantofola digitale. Tutti davano addosso a Salvini e alla Meloni dicendo "Deve governare con Draghi", Salvini accettò, Giorgia si rifiutò e in quel momento costruì le basi per la vittoria delle politiche di venti mesi dopo, mentre la Lega gettò le basi per il suo crollo verticale.
Mentre adesso che le elezioni europee hanno dato un risultato piuttosto netto, cosa conviene alla Meloni?
Numeri alla mano, PSE e PPE possono fare un governo di larghe intese con Von Der Leyen presidente della commissione europea e la destra radicale non può essere decisiva in alcun modo. Questa scelta certamente assicurerebbe cinque anni di potere. Ma, o le politiche della prossima commissione produrranno un miglioramento delle condizioni di tutti i paesi europei oppure, se la maggioranza che la sostiene, forte del suo presunto potere, proseguirà la progressiva spoliazione delle ricchezze degli stati membri, chiunque l'abbia appoggiata verrà inevitabilmente punito alle prossime elezioni.
In una situazione come questa, la cosa peggiore che Giorgia Meloni potrebbe fare è intrupparsi in questa alleanza. E questo per gli stessi motivi per cui la Lega non doveva accettare di governare con Draghi.
Le destre in Europa sono cresciute ma, purtroppo, non a sufficienza da poter fungere da ago della bilancia. Quindi, che la Meloni si unisca ad un governo in cui, che ci sia o non ci sia, non potrà esercitare alcun potere di ricatto, è totalmente inutile.
Molto meglio fare cinque anni di opposizione costruttiva, pragmatica - perché gli spazi di manovra, salvo cambiamenti di equilibri alle prossime elezioni in America, sono ristretti - ma dura, netta e risoluta su alcuni temi strategici per l'interesse italiano, senza inquinarsi in un pastone che in Francia già sta rivelando la propria natura avariata, col centrodestra francese che sta, finalmente, capendo quanto sia mortifera l'alleanza con Macron e che, quindi, l'accordo con la Le Pen resta fondamentale.
Giorgia Meloni con queste europee si giocherà il proprio futuro politico. Perché i prossimi anni saranno decisivi per gli interessi dei cittadini dei singoli stati membri. Se la presidente del consiglio sceglie bene, può, tra qualche anno raccogliere i frutti della sua lungimiranza con un trionfo alle elezioni, se sceglierà male, farà la fine di Salvini, perché certe cose gli elettori - e si è visto proprio alle precedenti elezioni - non le perdonano.
E tuttavia qualche volta è capitato che anche dal modesto desco da cui, con cadenza giornaliera, alluviono da tanti anni quella frazione infinitesimale di persone che hanno il fegato di leggermi, si sia azzeccata qualche analisi.
Quando nel Gennaio del 2021 Draghi andò a Palazzo Chigi, non pochi amici di centrodestra corsero a portargli la propria pantofola digitale. Tutti davano addosso a Salvini e alla Meloni dicendo "Deve governare con Draghi", Salvini accettò, Giorgia si rifiutò e in quel momento costruì le basi per la vittoria delle politiche di venti mesi dopo, mentre la Lega gettò le basi per il suo crollo verticale.
Mentre adesso che le elezioni europee hanno dato un risultato piuttosto netto, cosa conviene alla Meloni?
Numeri alla mano, PSE e PPE possono fare un governo di larghe intese con Von Der Leyen presidente della commissione europea e la destra radicale non può essere decisiva in alcun modo. Questa scelta certamente assicurerebbe cinque anni di potere. Ma, o le politiche della prossima commissione produrranno un miglioramento delle condizioni di tutti i paesi europei oppure, se la maggioranza che la sostiene, forte del suo presunto potere, proseguirà la progressiva spoliazione delle ricchezze degli stati membri, chiunque l'abbia appoggiata verrà inevitabilmente punito alle prossime elezioni.
In una situazione come questa, la cosa peggiore che Giorgia Meloni potrebbe fare è intrupparsi in questa alleanza. E questo per gli stessi motivi per cui la Lega non doveva accettare di governare con Draghi.
Le destre in Europa sono cresciute ma, purtroppo, non a sufficienza da poter fungere da ago della bilancia. Quindi, che la Meloni si unisca ad un governo in cui, che ci sia o non ci sia, non potrà esercitare alcun potere di ricatto, è totalmente inutile.
Molto meglio fare cinque anni di opposizione costruttiva, pragmatica - perché gli spazi di manovra, salvo cambiamenti di equilibri alle prossime elezioni in America, sono ristretti - ma dura, netta e risoluta su alcuni temi strategici per l'interesse italiano, senza inquinarsi in un pastone che in Francia già sta rivelando la propria natura avariata, col centrodestra francese che sta, finalmente, capendo quanto sia mortifera l'alleanza con Macron e che, quindi, l'accordo con la Le Pen resta fondamentale.
Giorgia Meloni con queste europee si giocherà il proprio futuro politico. Perché i prossimi anni saranno decisivi per gli interessi dei cittadini dei singoli stati membri. Se la presidente del consiglio sceglie bene, può, tra qualche anno raccogliere i frutti della sua lungimiranza con un trionfo alle elezioni, se sceglierà male, farà la fine di Salvini, perché certe cose gli elettori - e si è visto proprio alle precedenti elezioni - non le perdonano.
L'Unione Europea è ad un tornante decisivo del suo futuro e questo devono capirlo tutti: chi governa e chi sta all'opposizione.
Franco Marino
Se ti è piaciuto questo articolo, sostienici con un like o un commento all'articolo all'interno di questo spazio e condividendolo sui social