Sin da ragazzino, mi ha sempre contraddistinto una dualità un po' particolare: da una parte, sono capace di coltivare legami intensissimi con singole persone che sfociano in amicizie nelle quali io do tutto me stesso, e dall'altra sono del tutto incapace di far parte di branchi e di comitive. La cosa che più mi stupisce è come una persona cambi da una prospettiva duale ad una plurale. Persone gradevolissime e graziosissime possono, una volta inserite in un branco, trasformarsi in autentici mostri di violenza, egoismo e bestialità. Questa è, forse, la ragione principale per cui io coltivo una diffidenza pressoché totale nei confronti di tutto ciò che sia "massa". Non seguo le mode per principio. Pur coltivando anche passioni ritenute terrene - come il calcio, per esempio - l'ho sempre fatto a modo mio, senza quasi mai agganciarmi ad alcuna tipologia di clero e pentendomene tutte le volte che mi è capitato di farlo, come per esempio quando entrai in un gruppo ultrà della squadra di cui ero e di cui sono, sempre più freddamente, tifoso. E questo si applica anche a tutto ciò che oggi forma la mia "ideologia mentale". Su alcune cose la penso come i conservatori e su altre come i progressisti, ma tenendomi alla larga da qualsiasi "ismo", cioè dall'idea che si debba, "per partito preso", pensarla in un certo modo, indossando una divisa.

Questa premessa serve a rispondere alla domanda del titolo: in che misura è lecito distinguere un sano auspicio di progresso su alcuni punti dal progressismo inteso come patologia psichiatrica?
Il malato di mente non è sempre facile da distinguere: intanto perché, assai spesso, può assumere tranquillamente le movenze di una persona assolutamente sana e normale. Noi di solito tendiamo a pensare che il malato di mente sia come gli autistici che si mettono in ginocchio e dondolano o che dicano e facciano cose prive di senso compiuto, sconnesse. In quel caso, parliamo di decadimento cognitivo, che è un'altra cosa. Il malato di mente può essere, invece, una persona assolutamente amichevole, intelligente, anche simpatica per alcuni aspetti, ma svelare la propria follia non tanto nelle cose che fa ma nelle modalità con cui le fa. Quando non di rado appare nelle cronache la notizia di Tal dei Tali che ha sterminato la sua famiglia per poi suicidarsi, non è strano che i vicini intervistati rispondano "E' incredibile, sembrava una così brava persona". Perché a distinguere una persona sana da una malata non è come la pensi su un determinato tema ma come persegue le sue idee.
Uno dei campanelli d'allarme per capire se siamo di fronte ad uno psicopatico sta immancabilmente nel suo modo di confrontare le sue idee. Se un individuo reagisce iroso ad ogni obiezione, se ritiene che esistano al mondo due tipologie di persone - quelle malate che la pensano diversamente da lui e quelle sane che la pensano come lui - quella persona avrà problemi mentali. E il fatto che i suoi problemi mentali coincidano con l'adesione ad una moda, come per esempio quella del progressismo, non rende quella persona meno pericolosa. La storia è piena di malattie mentali diventate ideologia ma che si sono propagate proprio per la loro contagiosità, per la capacità di saper penetrare in menti labili e di saper assecondare le debolezze delle masse nella loro interezza e dei singoli individui che le compongano. E' stupefacente come, anche in relazione a questo aspetto, individui del tutto in grado di saper ragionare per contro proprio e anche evoluti, una volta in massa diventino tutt'altro.

Il progressismo non è una malattia psichiatrica perché tutto ciò che dicono i progressisti sia falso, ma perché è da malati mentali la pretesa che tutto il mondo si adegui ad un pensiero unico. E' una malattia mentale la pretesa di controllare il pensiero delle persone, di indottrinarle, di costringerle a pensarla come noi. E' una malattia mentale la pretesa che tutto il mondo creda che 2+2 faccia 5, che vengano riscritte le favole per adeguarle alla moda, che si cancellino tutte quelle produzioni letterarie e artistiche che ci ricordino che ad un certo momento, nel passato, la gente la pensava diversamente su qualcosa. Ognuno di noi è liberissimo di violentare la matematica, di stuprare la verità, di voler crearsi un mondo parallelo nel quale rifugiarsi e non è nemmeno detto che il rifugio che costruirà non sia un qualcosa di piacevole: a patto di non voler trascinare nella propria tana chi, invece, non vuole seguirlo.
Né bisogna sottovalutare l'elemento psichiatrico di chi gestisce il potere. Quando per troppo tempo si è potenti, si perde il senso della realtà, fino a convincerci che tutto sia possibile e che la mancata reazione non sia figlia dell'incapacità di fermarci, da parte di chi avrebbe interesse a farlo, ma che derivi da una passiva accettazione dei deliri di chi comanda.
Il progressismo è diventata una malattia psichiatrica proprio per questo: chi lo gestisce, ormai crede di poter fare tutto quel che vuole, chi lo propaga è convinto di detenere la verità in tasca, chi lo subisce si adegua per quieto vivere.

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Franco, permettimi di dire una cosa… il malato mentale qualche segnale te lo dimostra
Mi fanno ridere alcune interviste ai vicini di casa… qualche stranezza nel tempo la noti
Così lo stesso discorso vale per il periodo che stiamo vivendo… non ci siamo arrivati in un giorno a certe imposizioni , è avvenuto per gradi ma molto più velocemente del previsto
Ma i segnali c’erano e ogni giorno di più… è difficilissimo combattere questo clima e ti dirò di più… vedo sempre meno persone in grado di ragionare con il proprio cervello e questo mi spaventa moltissimo
 
Quando sento parlare di progressismo mi sento come se mi volessero rubare qualcosa. Sarò prevenuto ma ad istinto più che un bene mi pare soltanto una sottrazione di valori di tradizioni di storia e tutto .
Non ci si può certo non adeguare ai tempi in qualche modo , ma questo lo puoi fare senza far morire ciò in cui credi ; la forza che cambia i tempi non la fermi però il progressismo di questa sinistra qua’ vuol cancellare e pretendere di riscrivere correggendo con le loro scemenze che per come la vedo io , in maniera parecchio pessimistica per la verità , mi sembra tutta una corsa verso l’ inebetimento . Poi fanno gli antifascisti, ma a questa sinistra ( cioè questa che si fa chiamare sinistra ) se gli dai potere ha una condotta tutta fascista
 
Franco, ho sbagliato termine… stranezza non è così corretto ma il malato di mente i segnali li manifesta poi tutto può proseguire con una vita normale o con un raptus di follia
Il paragone che hai fatto è giusto, avremmo dovuto capire certe cose molto tempo fa e impedire che certe persone avessero oggi un pubblico incredibile e lobotomizzato
La Cortellesi ha detto delle cose gravissime e ancora una volta dovete essere voi genitori a dare la giusta traiettoria
Quello che mi dispiace è che il vostro compito sia ogni giorno più difficile
 
In base alla "teoria dei corsi e ricorsi storici" di G.Vico, per curiosità ho cercato quando é nato il termine "progressismo ". Secondo Wikipedia, nella storia politica, il termine appare con la rivoluzione francese del 1789, portavoce delle politiche illuministe della borghesia francese. Le sue principali conseguenze furono: l'abolizione della monarchia assoluta e la proclamazione della repubblica con l'eliminazione delle basi economiche e sociali dell'Ancien Régime. E...dopo aver ghigliottinato circa 20.000 persone la Francia passò dalla Monarchia all'Impero. Quindi, dopo un "progressismo illuminato" noi avremo un "totalitarismo illuminista"😃😝🤪
 
Mi resta difficile capire come tanti non riescano ad esercitare un’analisi dei fatti e trarne una sintesi corretta. Forse è più comodo e semplice farsi trascinare nella” moda” del momento. Le rivisitazioni disneyane della Cortellesi fanno parte di questa moda . Sono parte dell’imbarbarimento mentale generale. Se riesci a restarne fuori, sarà la follia più sana che si possa immaginare
 

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Franco Marino
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