L'errore più comune di quando si ascolta o si legge una dichiarazione è di fermarsi al "testo" e di non andare oltre, cioè non guardare il "sottotesto". Ma questo errore si estende anche alla valutazione delle azioni. Quando una cosa ci appare illogica è perché spesso la logica è un'altra. Così, durante la campagna elettorale delle politiche del 2022, ho capito che la sinistra era cosciente che avrebbe perso quando Letta iniziò a caricare a testa bassa contro la Meloni, dicendo le cose più squallide, e che, di converso, la Meloni era cosciente che avrebbe vinto quando ha adottato il profilo basso e democristiano tipico della persona che sa già che a breve dovrà gestire un certo potere.
Oggi che la destra è al governo e che fa il solito mix di cose giuste e cose sbagliate come chiunque gestisca delle responsabilità - "chi mangia fa mollica" - le cose non devono essere cambiate se la Meloni continua a tenere il profilo basso e la sinistra continua attraverso i suoi lacchè mediatici a vomitare veleno. E questo significa che la sinistra è ancora cosciente di non poter vincere. Perché?

Partiamo dal caso di Pozzolo. Questo parlamentare è finito nell'occhio del ciclone perché, durante una festa di Capodanno a casa di Dalmastro, dalla sua pistola è partito un colpo che ha ferito un 31enne e, infine, si è appellato all'immunità parlamentare per non essersi sottoposto al test alcolemico e al test dello stub che accertasse la presenza di polvere da sparo.
La cosa ridicola non è tanto che si stigmatizzi il suo atteggiamento. Premettendo che l'immunità parlamentare è un diritto sacrosanto del parlamentare, che ha - almeno per chi crede nella democrazia - immense giustificazioni storiche oltre che politiche, si può ovviamente discutere questa sua scelta sul piano morale. Ma che senso ha chiedere retoricamente alla Meloni di "rispondere dei suoi parlamentari che vanno in giro col colpo in canna" - come se uno che ha la pistola regolarmente denunciata, dovesse portarla scarica (e allora perché si sarebbe dovuto prendere il porto d'armi?). E ancora, che senso ha srotolare decine di editoriali ogni giorno su quanto è brutta la premier, su quanto è brutto il suo governo, partendo da casi come questo? E soprattutto, anche a voler far fuori il governo Meloni e trovare giustificabili campagne di questo tipo, la sinistra cosa propone in cambio di concreto? Nulla. Ed è questa la ragione del suo fallimento. La sconfitta del 2022 non ha insegnato niente agli uomini di Elly Schlein né tantomeno a Conte. La sinistra non perde la propria fanatica e malata dimensione di detentrice dell'etica, del Bene contrapposto al Male, della Verità contro la Menzogna, dell'Idealismo contro l'Interesse, della Moralità contro il Crimine. Come teorizzato da certi passi del Corano, non si fa scrupolo di mentire al prossimo se questo significa ricavarne un bene superiore. Ed ecco quindi il PD accusare la destra di aver abolito quello stesso reddito di cittadinanza che proprio il PD, quando lo approvò il governo gialloverde, fece passare come una misura per aiutare gli sfaticati che vogliono stare in poltrona. Ecco l'accusa di voler far morire i migranti a mare. Ecco il tentativo di strumentalizzare un banale caso di cronaca, per quanto riguardante un parlamentare, per dargli un significato politico. Davvero si pensa di poter guadagnare voti così?

Chi, pur rinnegandolo ufficialmente, è cresciuto con la fotografia di Stalin sul proprio tavolo, questo principio non lo capirà mai e spererà sempre nel colpo di stato o nell'aiutino arbitrale che lo avvantaggi. Ma in democrazia, si vince convincendo gli avversari. C'è stato un momento nella vita in cui ho seriamente rischiato di finire a sinistra ed è stato con Renzi. Quel sindaco fiorentino si presentava agli elettori di centrodestra con l'aria di chi non si considerava a loro superiore ma di chi era cosciente che per battere il berlusconismo bisognasse non soltanto blandire i suoi elettori ma, in fin dei conti, mostrarsi anche quasi amico di Berlusconi. E il risultato fu il 41% alle europee del 2014, che vide tra i suoi elettori - non l'ho mai negato - anche il sottoscritto, che per l'unica volta nella sua vita votò a sinistra. Naturalmente i rischi di una politica del genere è che a furia di inseguire elettori di una certa area, si possa iniziare a pensarla proprio come in quell'area. Ma il principio di fondo è giusto: nelle democrazie si vince al centro, non estremizzandosi.
E invece, il PD, nella disperata ricerca di una ripresa, invece di fare ponti d'oro ai pochissimi elementi che hanno dimostrato - con tutte le loro sgradevolezze caratteriali - che la politica concreta la sanno fare (i De Luca, i Bonaccini, i Del Bono) si affida ad una figura caricaturale e senza qualità come Elly Schlein, scelta non per le sue (inesistenti) capacità ma per il fatto di riassumere in una sola persona tutto ciò che irrita l'avversario.

Della Meloni si può pensare tutto il bene e tutto il male del mondo a seconda dei punti di vista. Ma dei suoi avversari si può pensare una cosa molto semplice che il buon Nanni Moretti disse vent'anni fa a Piazza del Popolo quando i dirigenti erano altri e ben più autorevoli: con questi dirigenti, la sinistra non vincerà mai.

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Il Paese è nella "me-lma"...
Hanno fatto a gara a chi ne spargesse di più, prima, dopo e durante...
La melma ora è diventata "lozza"...
e noi (?)... periamo di non affogare!...
 

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Franco Marino
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