Quando ho saputo della notizia, la prima cosa che ho pensato è che fosse una bufala, una boutade, uno scherzo, una fake news come va di moda dire oggi. E invece è vero. Pare che Elon Musk, boss di Twitter e Mark Zuckerberg, boss di Facebook, si sfideranno in un incontro di lotta, non ho ancora capito per quale motivo e neanche se si farà, visto che pare siano sorte delle complicazioni. Né mi premuro di saperlo per una ragione molto semplice: provo quello che i tedeschi definiscono come fremdscham. Avete presente quella sensazione che vi sarà capitata qualche volta guardando un film e provando imbarazzo e fastidio per chi si trova in una situazione imbarazzante? Ecco, questa è la fremdscham.
Naturalmente, questo è un sentimento tutto mio personale che non dimostra nulla. Musk e Zuckerberg prima che essere due imprenditori, sono due uomini. Mangiano, bevono, copulano - visto che entrambi hanno figliato - e nel tempo libero amano evidentemente anche "cazzeggiare" come si dice con un orrendo neologismo di oggi. E quindi, se decidono di divertirsi così, cioè con un incontro di lotta libera, di per sé non ci sarebbe nulla di male, se non fosse per un particolare. Non sono due zuzzerelloni che si divertono a fare bisboccia per passare il tempo ma sono, a tutti gli effetti, due capi di stato. Di stati digitali, certamente, dunque non riconosciuti di quell'ufficialità che si tributa normalmente ad uno Stato tradizionale e dunque a quei capi che lo rappresentano. Ma sono comunque uomini potenti. Come tutti i potenti, la loro forza si basa anche sulla credibilità della propria immagine pubblica e persino Berlusconi, uomo che pure di suo era molto informale, al massimo avrà raccontato qualche barzelletta di troppo, ma ve lo immaginate a sfidarsi in un incontro di lotta con Prodi o De Benedetti? Vi sarebbe apparsa come una ridicolaggine bella e buona che avrebbe reso questi personaggi del tutto improponibili. Ecco, non so a voi, ma a me l'idea - anche la semplice idea - di vedere questi due signori organizzare questo baraccone, mi fa pensare di avere a che fare con due fessi ai vertici di due imperi in via di decadenza. Del resto, che per le multinazionali americane dell'informatica non sia un bel momento, questo è un dato di fatto. Ma ecco, che bisogno c'è di questa pagliacciata? A che pro?
Per come la vedo io, questa storia non farà altro che togliere credibilità ad entrambi. Li trasformerà in due fenomeni da baraccone, che a quel punto ovviamente vedrebbero il rispetto della gente venire meno. Qualcuno obietterà che, in fondo, anche Trump ebbe un'esperienza nel wrestling, sia pure ovviamente come semplice guest star. Ma il punto è un altro. L'ex-presidente USA ha sempre fondato il proprio punto di forza sulla commistione tra trash e business. Twitter e Facebook, viceversa, come dicevamo, sono due veri e propri imperi, la cui stabilità dipende dalla credibilità dell'opinione pubblica. E personalmente credo che questa pagliacciata non farà altro che togliergliene un grosso pezzo. E ancor più grave è che l'Italia, che del resto è una colonia americana, conceda un pezzo della propria storia e della propria cultura a questa imbecillità da adolescenti coglioni. Che ammantano questa idiozia di intenti apparentemente benefici, mentre i miliardi di euro che sono stati rubati al fisco, non solo italiano, e che potrebbero decidersi finalmente di pagare, sarebbero realmente benefici.
Poi ognuno la pensi come vuole. Ma a me sembra tutto tremendamente ridicolo. Mi sembrano ridicoli due capitani d'industria che si prestano a questa idiozia, indipendentemente dal fatto che si farà o meno perché già il fatto che sia stata pensata li rende ridicoli. E mi sembrano ridicole le istituzioni italiane che invece di invitarli ad andare a fare i cazzoni a casa propria, mettono a loro disposizione il patrimonio culturale italiano.
Naturalmente, questo è un sentimento tutto mio personale che non dimostra nulla. Musk e Zuckerberg prima che essere due imprenditori, sono due uomini. Mangiano, bevono, copulano - visto che entrambi hanno figliato - e nel tempo libero amano evidentemente anche "cazzeggiare" come si dice con un orrendo neologismo di oggi. E quindi, se decidono di divertirsi così, cioè con un incontro di lotta libera, di per sé non ci sarebbe nulla di male, se non fosse per un particolare. Non sono due zuzzerelloni che si divertono a fare bisboccia per passare il tempo ma sono, a tutti gli effetti, due capi di stato. Di stati digitali, certamente, dunque non riconosciuti di quell'ufficialità che si tributa normalmente ad uno Stato tradizionale e dunque a quei capi che lo rappresentano. Ma sono comunque uomini potenti. Come tutti i potenti, la loro forza si basa anche sulla credibilità della propria immagine pubblica e persino Berlusconi, uomo che pure di suo era molto informale, al massimo avrà raccontato qualche barzelletta di troppo, ma ve lo immaginate a sfidarsi in un incontro di lotta con Prodi o De Benedetti? Vi sarebbe apparsa come una ridicolaggine bella e buona che avrebbe reso questi personaggi del tutto improponibili. Ecco, non so a voi, ma a me l'idea - anche la semplice idea - di vedere questi due signori organizzare questo baraccone, mi fa pensare di avere a che fare con due fessi ai vertici di due imperi in via di decadenza. Del resto, che per le multinazionali americane dell'informatica non sia un bel momento, questo è un dato di fatto. Ma ecco, che bisogno c'è di questa pagliacciata? A che pro?
Per come la vedo io, questa storia non farà altro che togliere credibilità ad entrambi. Li trasformerà in due fenomeni da baraccone, che a quel punto ovviamente vedrebbero il rispetto della gente venire meno. Qualcuno obietterà che, in fondo, anche Trump ebbe un'esperienza nel wrestling, sia pure ovviamente come semplice guest star. Ma il punto è un altro. L'ex-presidente USA ha sempre fondato il proprio punto di forza sulla commistione tra trash e business. Twitter e Facebook, viceversa, come dicevamo, sono due veri e propri imperi, la cui stabilità dipende dalla credibilità dell'opinione pubblica. E personalmente credo che questa pagliacciata non farà altro che togliergliene un grosso pezzo. E ancor più grave è che l'Italia, che del resto è una colonia americana, conceda un pezzo della propria storia e della propria cultura a questa imbecillità da adolescenti coglioni. Che ammantano questa idiozia di intenti apparentemente benefici, mentre i miliardi di euro che sono stati rubati al fisco, non solo italiano, e che potrebbero decidersi finalmente di pagare, sarebbero realmente benefici.
Poi ognuno la pensi come vuole. Ma a me sembra tutto tremendamente ridicolo. Mi sembrano ridicoli due capitani d'industria che si prestano a questa idiozia, indipendentemente dal fatto che si farà o meno perché già il fatto che sia stata pensata li rende ridicoli. E mi sembrano ridicole le istituzioni italiane che invece di invitarli ad andare a fare i cazzoni a casa propria, mettono a loro disposizione il patrimonio culturale italiano.
Personalmente sono nauseato.