Per capire questo conflitto bisogna partire da alcuni punti fermi.
Il primo è che non poteva non scoppiare e che non sarà l'unico. Le cause sono numerose: la prima è che a scontrarsi non sono soltanto due paesi ma due modi di intendere il mondo. L'Occidente non può più spingere oltre il proprio modello senza depredare altri paesi. La cosa poteva andar bene fintanto che il mondo non aveva forze in grado di opporsi. Oggi quelle forze ci sono. E' però anche vero l'opposto: quelle forze non sono in grado di sostenersi senza uscire dallo schema della ciotola di riso in una stamberga, in libertà vigilata. Questi due modi di vedere il mondo oggi si stanno scontrando e il risultato è il conflitto in Ucraina che tuttavia non è l'unico bubbone pronto ad esplodere.
Il secondo punto fermo è che un'escalation nucleare non conviene a nessuno. Le armi nucleari servono quando l'avversario non può più reagire perché già sostanzialmente sconfitto ma non vuole arrendersi. Fu il caso del Giappone. Ma in questo caso, chi lancerà per primo la bomba atomica deve essere in grado di distruggere completamente l'avversario che, viceversa, reagirà. Realistico? No.
Terzo punto. Anche usate le armi nucleari, non si capisce poi quale sia il vantaggio di gettarle in un territorio conteso. Forse che sia utile un territorio contaminato che a quel punto diventerebbe inservibile? Naturalmente no.
Da queste premesse, si capisce un punto. Questa guerra è fatta per durare ancora tantissimi e tantissimi anni, fin quando uno dei due paesi non collasserà internamente. E' da capire chi vincerà le elezioni del 2024 in America, se tornerà Trump oppure vincerà un suo erede. In questo caso, assisteremo alla gorbaciovizzazione dell'America che era iniziata durante la sua presidenza e che aveva mandato in allarme tutto quel nucleo trasversale di poteri forti imperniato su multinazionali diventate forti proprio grazie alla superiorità geopolitica americana. E questo potrebbe porre fine al conflitto.
Viceversa, se rivincesse Biden, il conflitto durerà, almeno fin quando - e qualche segnale c'è - anche nei Dem non inizierà a serpeggiare l'insofferenza per Zelensky oppure non nascerà in Europa un fronte antiamericano.
Questa guerra non è fatta per risolversi subito con un escalation nucleare che imporrebbe una resa dei conti tale da distruggere sia l'uno che l'altro paese. E' una guerra che nasce da due paesi che hanno bisogno di esibire i muscoli per non perdere il controllo dei propri territori e della propria gente. E' una guerra che solo ufficialmente riguarda Ucraina e Russia ma che in realtà mette di fronte due modelli di visione del mondo fatti appositamente per contrapporsi e per sopprimersi, ma che non hanno la forza di tirare il colpo del KO, senza che l'avversario reagisca e possa fare molto male.
Possono solo collassare al proprio interno, con conseguenze che sarebbero comunque ancor più catastrofiche di una bomba nucleare.
Il primo è che non poteva non scoppiare e che non sarà l'unico. Le cause sono numerose: la prima è che a scontrarsi non sono soltanto due paesi ma due modi di intendere il mondo. L'Occidente non può più spingere oltre il proprio modello senza depredare altri paesi. La cosa poteva andar bene fintanto che il mondo non aveva forze in grado di opporsi. Oggi quelle forze ci sono. E' però anche vero l'opposto: quelle forze non sono in grado di sostenersi senza uscire dallo schema della ciotola di riso in una stamberga, in libertà vigilata. Questi due modi di vedere il mondo oggi si stanno scontrando e il risultato è il conflitto in Ucraina che tuttavia non è l'unico bubbone pronto ad esplodere.
Il secondo punto fermo è che un'escalation nucleare non conviene a nessuno. Le armi nucleari servono quando l'avversario non può più reagire perché già sostanzialmente sconfitto ma non vuole arrendersi. Fu il caso del Giappone. Ma in questo caso, chi lancerà per primo la bomba atomica deve essere in grado di distruggere completamente l'avversario che, viceversa, reagirà. Realistico? No.
Terzo punto. Anche usate le armi nucleari, non si capisce poi quale sia il vantaggio di gettarle in un territorio conteso. Forse che sia utile un territorio contaminato che a quel punto diventerebbe inservibile? Naturalmente no.
Da queste premesse, si capisce un punto. Questa guerra è fatta per durare ancora tantissimi e tantissimi anni, fin quando uno dei due paesi non collasserà internamente. E' da capire chi vincerà le elezioni del 2024 in America, se tornerà Trump oppure vincerà un suo erede. In questo caso, assisteremo alla gorbaciovizzazione dell'America che era iniziata durante la sua presidenza e che aveva mandato in allarme tutto quel nucleo trasversale di poteri forti imperniato su multinazionali diventate forti proprio grazie alla superiorità geopolitica americana. E questo potrebbe porre fine al conflitto.
Viceversa, se rivincesse Biden, il conflitto durerà, almeno fin quando - e qualche segnale c'è - anche nei Dem non inizierà a serpeggiare l'insofferenza per Zelensky oppure non nascerà in Europa un fronte antiamericano.
Questa guerra non è fatta per risolversi subito con un escalation nucleare che imporrebbe una resa dei conti tale da distruggere sia l'uno che l'altro paese. E' una guerra che nasce da due paesi che hanno bisogno di esibire i muscoli per non perdere il controllo dei propri territori e della propria gente. E' una guerra che solo ufficialmente riguarda Ucraina e Russia ma che in realtà mette di fronte due modelli di visione del mondo fatti appositamente per contrapporsi e per sopprimersi, ma che non hanno la forza di tirare il colpo del KO, senza che l'avversario reagisca e possa fare molto male.
Possono solo collassare al proprio interno, con conseguenze che sarebbero comunque ancor più catastrofiche di una bomba nucleare.
Trovo semmai più probabile qualche piccolo evento atomico ingigantito per imporre nuove restrizioni sul modello della pandemia. Ma ad un'Hiroshima o Nagasaki bis, o peggio, sinceramente non credo.