Ci sono argomenti che non mi suscitano il minimo interesse. Non perché non ne siano meritevoli in assoluto ma perché non mi servono per formare il mio punto di vista che - e si può criticare questa sua granitica staticità - è sempre lo stesso da quando ho l'età della ragione per interessarmi delle cose di attualità e che si fonda su alcuni capisaldi: la politica internazionale è una grande Gomorra, che anzi i vari Genny Savastano e Ciro l'Immortale al confronto sono mammolette; gli esseri umani cercano di ottenere più vantaggi possibile, cercando di ridurre il più possibile gli sforzi per realizzarli; alla luce di quanto sopra, non ci si può fidare di nessuno e tutte le volte che si decide di farlo, è soltanto perché la paura della verità è tale da valer la pena di addormentarsi.
Quando si hanno chiari questi princìpi che senso ha, per esempio, chiedersi se l'11 Settembre nel 2001 i grattacieli siano stati abbattuti da Bin Laden o dagli americani stessi? Nulla. E invece su questo tema, da ben ventidue anni, si scannano i teorici del complotto contro i debunker, quelli che - al pari dei complottisti - si sono costruiti una carriera sull'esigenza da parte delle persone di descrivere un mondo dove ci sono dei buoni e dei cattivi. E dal momento che, in effetti, l'idea che gli Stati Uniti possano aver deliberatamente ucciso 5000 persone con un autoattentato raccapriccia chiunque viva nel mondo delle favole - non sapendo che la storia è stracolma di autoattentati - allora il debunker sa che avrà un ampio bacino d'utenza di persone che hanno il bisogno psicofisico di sentirsi dire che il mondo è fatto da buoni e cattivi, così da non dover scoprire che i cattivi siano proprio dalla parte dei buoni.
La persona che, invece, non ha di questi pruriti, non si pone proprio il problema. Se gli Stati Uniti si sono fatti un attentato da soli, anche fosse vero - e non lo do certo per scontato ma certo non perché ritenga gli Stati Uniti l'impero del Bene, come non do scontato che non se lo siano fatti, e certo non perché li ritenga l'impero del Male - sicuramente lo avranno fatto per delle ragioni di Stato a cui non potevano derogare e che consideravano superiori.
Una volta che si ha chiaro questo, si ha chiaro tutto. Anche per questo, quando è comparso il covid nelle nostre vite, io non mi sono intruppato nelle diatribe su chi avesse ragione a livello sanitario. Io la mia decisione di non credere a niente di ciò che ci avrebbero raccontato di lì ai successivi anni, l'ho presa sin da quando - si era a Gennaio 2020 - a negare la pandemia erano gli stessi che avrebbero poi successivamente l'avrebbero imposta. Perché avevo chiaro il quadro generale in cui si era inserita questa pandemia. Parimenti, il dibattito sulle scie chimiche, ritornato prepotentemente alla ribalta, non mi interessa minimamente. Del resto, questo è un argomento per il quale non ho le competenze per esprimermi, perché proprio come per il covid per esempio non mi sono mai espresso sull'aspetto strettamente virologico - per me la questione è sempre e solo stata politica, non sanitaria - allo stesso modo per le scie chimiche, la questione per me è politica e va oltre quel che possa davvero successo e perché.
Non c'è bisogno di essere esperti di un determinato argomento quando si ha ben chiara la luna e dunque si evita di guardare il dito. Cosa intendo dire?

Partiamo dalla premessa fondamentale. L'Italia è una gioielleria a porte aperte, con un immenso patrimonio di case e di risparmi su cui molti boss geopolitici e finanziari hanno interesse ad accanirvisi.
La persona di buonsenso, in una situazione di questo tipo, non si chiede se sia giusto preoccuparsi di lasciare la finestra aperta del cesso, solo perché è piccola e non possa entrare un determinato ladro, ma semmai si preoccupa di chiudere quella finestra. Parabola significa: non so se queste scie chimiche esistano davvero, quel che so è che è stupido liquidare la questione concentrandosi su questo tema e non sul contesto generale che è molto semplice: bisogna chiudere le porte del paese perché ci sono dei ladri pronti a depredare tutto quello che abbiamo. Poi se il ladro si chiama covid o scia chimica, me ne infischio totalmente. E quando si ha chiaro questo concetto, si ha chiaro tutto.
Perché la luna è un'altra: creare l'ennesimo argomento su cui dividere gli italioti, l'ennesimo idiotismo specialistico di gente che si concentrerà sul dito senza vedere la luna. Avremo così i gretini contrapposti ai noclimax e nessuno invece guarderà il dato generale che è semplice. L'Italia rischia di essere spolpata viva da un branco di bankster internazionali.
Infatti, la domanda (sbagliata) che si pongono molti è "Ma quanto sta accadendo è colpa delle scie chimiche o delle infrastrutture pericolanti?". Ed è sbagliata per la semplicissima ragione che nessuno si rende conto della deriva emergenzialista che sta progressivamente sventrando la democrazia liberale. Nessuno si rende conto di come l'individuo non abbia più dignità ma conta solo una non meglio identificata società, una non meglio identificata alterità, che ieri era l'altro sottoforma di paranoico in nome del quale chiudere in casa chiunque non volesse vaccinarsi e oggi è l'orsa da salvaguardare o il clima da tutelare. Nessuno si rende conto del doppio standard ormai inaugurato per cui se hai una posizione contraria alla narrazione, non ti bastano tre lauree e quaranta master, ma se sei favorevole al mainstream, va bene anche la terza media.
Nessuno realizza che se sei un intellettuale allineato al sistema e scrivi sciocchezze, vieni portato in pompa magna. E che se ti vesti da femmina vai a Sanremo anche se la tua musica fa schifo, mentre band come i 270 bis o cantanti come Morsello vengono sottoposti alla damnatio memoriae soltanto perché politicamente non allineati.
Alla luce di quanto sopra, il concetto di scia chimica sì o no, infrastrutture malate sì o no, è del tutto irrilevante. Anche perché l'una non esclude l'altra. E qui sembra di rivedere il caso Pasolini, quando tutti si chiedevano "Ma è stato ucciso dai servizi segreti o dai ragazzini gay della borgata romana?". E dove sta scritto che le due cose fossero in contraddizione? Anzi, è noto che i servizi segreti quando devono colpire qualcuno, sfruttano i suoi punti deboli. E che Pasolini andasse a ragazzini era cosa nota, che peraltro si può intuire persino nei suoi peraltro meravigliosi romanzi. Dunque le scie chimiche potrebbero essere state usate proprio sfruttando la debolezza delle infrastrutture idrogeologiche. Parabola significa: se il nemico ha interesse a colpirti, usa i tuoi punti deboli. E qual è l'interesse del nemico? Appropriarsi dei beni e dei risparmi degli italiani.

Anche per questo la persona di buonsenso rimane indifferente quando legge le varie manfrine che i media lanciano nel dibattito pubblico. Ha senso che una classe politica che ha fatto di tutto per impoverire il paese adesso protesti perché gli studenti non abbiano soldi? Ovviamente no. Perché l'obiettivo chiarissimo è unicamente quello di portare via le case agli italiani. E hanno bisogno di pretesti per impedire che gli italiani posseggano un patrimonio personale. E così creano i meccanismi per metterci tutti contro tutti. Perché se tutti capissero le cose, tutti insorgerebbero contro queste classi politiche. Perché quando si ha chiaro il quadro generale, non c'è bisogno di sapere se siano state le scie chimiche a creare i danni oppure le condizioni oggettivamente pietose dell'apparato idrogeologico. Perché quando si ha chiaro che le politiche delle attuali classi dirigenti convergono nell'impoverire gli italiani, si sa benissimo che questa classe dirigente inventerà qualsiasi pretesto per farci del male. E che dunque questi vadano cacciati a pedate. Indipendentemente dal fatto che le scie chimiche esistano o meno.
Non è che se in giro esce la notizia che c'è un ladro alto cinquanta centimetri e si scopre che in realtà è una notizia falsa, questo sia un valido motivo per non chiudere la finestra del bagno. E quando leggiamo che il Corriere dice che la soluzione ai disastri alluvionali c'è ma bisogna evitarla perché "darebbe forza ai complottisti che parlano di scie chimiche", non c'è bisogno delle scie chimiche per fare di quel giornale l'unico uso appropriato. Incartarci il pesce.

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Franco Marino
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