L'OMS dichiara la fine dell'emergenza covid e, finché camperò, avrò sempre come orgoglio personale quello di non aver mai creduto ad una lettera di questa storia. E di non averci creduto anzitutto in un momento ben preciso, quando i gestori della pandemia erano i primi negazionisti.
Non ho un'idea chiarissima di chi siano i mandanti, di quali siano gli scopi esatti, se l'uno, l'altro o una pluralità. Ma ad aver ispirato questa mia convinzione non era solo quell'istintaccio che mi fa sempre scendere dal carro dei vincitori nel momento del massimo splendore, quanto una lettura dei fatti che mi ha sempre guidato in questa storia. Si cercava un pretesto per scatenare il panico e una crisi finanziaria, e panico e crisi finanziaria abbiamo avuto. Si voleva a tutti i costi riempire di vaccini milioni di persone, iniettando loro una sostanza sulla cui effettiva utilità e soprattutto sicurezza oggi esiste non solo un corposo segreto militare ma financo uno scudo penale che protegge i gestori della pandemia da future ritorsioni legali. E quando è apparso chiarissimo che la finzione non poteva proseguire oltre, ecco che il caos ucraino ha distolto tutti dall'emergenza pandemica e oggi tutti hanno ricominciato a scannarsi su Putin liberatore o assassino, agli ordini di un sistema di potere quanto mai autoritario e aggressivo.
Il sistema di potere ha dettato i tempi della tragicommedia, contando su un popolo capace di accennare una ribellione soltanto quando viene toccato nei propri interessi ma, in fin dei conti, desideroso di riprendere la propria vita a scannarsi sulle cazzate. L'orsa assassina anzi no vittima dell'uomo nero, il Napoli campione anzi no capitale della monnezza, Laura Chiatti e le femministe che si dibattono sull'ormone che è come le scale, a chi scende e a chi sale. Tutte cose che celavano il desiderio di riprendersi una vita da criceti mentre coloro che li hanno terrorizzati sono ancora tutti al loro posto. Pensare che questo equivalga ad una liberazione, è semplicemente ridicolo. Se uno viene rapito da una banda di sequestratori che chiede ai familiari un riscatto di 200.000 euro e viene liberato da un clan mafioso che in cambio gliene chiede 2000 al mese, non è stato davvero liberato. Intanto perché non è vera libertà quella subordinata al pagamento di un riscatto dilazionato. E poi perché potrebbero tornare altri sequestratori, magari mettendosi d’accordo con i mafiosi.
Ma soprattutto, l’emergenza covid ha legittimato una pericolosissima prassi, sdoganando cose che, in altri tempi o con altre persone, avrebbero fatto gridare alla dittatura, al fascismo che torna. Si è sostanzialmente legittimato l'emergenzialismo come metodo di governo e, potete starne certi, non finirà così, con la "mozzarella sotto e la pummarola ncopp". Si è già passati ad altre scemenze: insetti, siccità, razionamenti alimentari, energetici fin quando non avranno ottenuto i loro scopi.
Che sia finito il covid non è importante. Dovevano finire quelli che l'hanno creato. Perché sono come un tumore che ha generato altre metastasi, che adesso si stanno moltiplicando.
Non ho un'idea chiarissima di chi siano i mandanti, di quali siano gli scopi esatti, se l'uno, l'altro o una pluralità. Ma ad aver ispirato questa mia convinzione non era solo quell'istintaccio che mi fa sempre scendere dal carro dei vincitori nel momento del massimo splendore, quanto una lettura dei fatti che mi ha sempre guidato in questa storia. Si cercava un pretesto per scatenare il panico e una crisi finanziaria, e panico e crisi finanziaria abbiamo avuto. Si voleva a tutti i costi riempire di vaccini milioni di persone, iniettando loro una sostanza sulla cui effettiva utilità e soprattutto sicurezza oggi esiste non solo un corposo segreto militare ma financo uno scudo penale che protegge i gestori della pandemia da future ritorsioni legali. E quando è apparso chiarissimo che la finzione non poteva proseguire oltre, ecco che il caos ucraino ha distolto tutti dall'emergenza pandemica e oggi tutti hanno ricominciato a scannarsi su Putin liberatore o assassino, agli ordini di un sistema di potere quanto mai autoritario e aggressivo.
Il sistema di potere ha dettato i tempi della tragicommedia, contando su un popolo capace di accennare una ribellione soltanto quando viene toccato nei propri interessi ma, in fin dei conti, desideroso di riprendere la propria vita a scannarsi sulle cazzate. L'orsa assassina anzi no vittima dell'uomo nero, il Napoli campione anzi no capitale della monnezza, Laura Chiatti e le femministe che si dibattono sull'ormone che è come le scale, a chi scende e a chi sale. Tutte cose che celavano il desiderio di riprendersi una vita da criceti mentre coloro che li hanno terrorizzati sono ancora tutti al loro posto. Pensare che questo equivalga ad una liberazione, è semplicemente ridicolo. Se uno viene rapito da una banda di sequestratori che chiede ai familiari un riscatto di 200.000 euro e viene liberato da un clan mafioso che in cambio gliene chiede 2000 al mese, non è stato davvero liberato. Intanto perché non è vera libertà quella subordinata al pagamento di un riscatto dilazionato. E poi perché potrebbero tornare altri sequestratori, magari mettendosi d’accordo con i mafiosi.
Ma soprattutto, l’emergenza covid ha legittimato una pericolosissima prassi, sdoganando cose che, in altri tempi o con altre persone, avrebbero fatto gridare alla dittatura, al fascismo che torna. Si è sostanzialmente legittimato l'emergenzialismo come metodo di governo e, potete starne certi, non finirà così, con la "mozzarella sotto e la pummarola ncopp". Si è già passati ad altre scemenze: insetti, siccità, razionamenti alimentari, energetici fin quando non avranno ottenuto i loro scopi.
Che sia finito il covid non è importante. Dovevano finire quelli che l'hanno creato. Perché sono come un tumore che ha generato altre metastasi, che adesso si stanno moltiplicando.
L'emergenza covid è finita. E nel modo peggiore. Presto ne arriveranno altre.