Sono tra coloro che quando Charlie Hebdo pubblica una vignetta oggettivamente discutibile - e ne fa molte - sta sempre dalla loro parte. La satira non è un momento di ilarità leggera e cameratesca ma una forma espressiva critica che, a differenza della comicità dove il fine ultimo è il riso, sfrutta la risata come mezzo per arrivare ad una riflessione. Charlie Hebdo non fa sconti, a nessuno. Nemmeno a quella tipologia di estimatori considerati teoricamente più vicini.

La vignetta di Natangelo se presa per quel che è non è niente di scandaloso. Contrariamente a quanto sostengono i trombettieri di Fratelli d'Italia, non c'è nessuna offesa alla sorella di Giorgia Meloni ma si immagina soltanto una situazione ovviamente irrealistica in cui, mentre Arianna è a letto con un nero, gli dice "Tranquillo, tanto mio marito (il ministro Lollobrigida NDA) è impegnato con la sostituzione etnica". Boom, polemiche, con la Meloni che, ormai sempre più inclinata in una pericolosa deriva boldrinesca, che parte dalle imposizioni sulla lingua (sbagliate sempre, anche quando in teoria difendono i nostri principi) vorrebbe anche dettare i ritmi della satira.

Ma l'argomento a favore dei critici della vignetta c'è ed è uno, semplicissimo.
Se quella vignetta fosse stata fatta sulla Boldrini o su qualche amazzone della sinistra, sappiamo benissimo come sarebbe finita: insulti, assalti sui social al malcapitato, denunce, perquisizioni. Perché il problema dei Democratici è che la satira va sempre bene ed è intoccabile salvo quando tocca uno di loro. È questo che è insopportabile di questa storia.
La vignetta su Arianna Meloni normalmente provocherebbe una semplice scrollata di spalle. Ed anzi proprio Giorgia Meloni, abilissima nell'usare tatticamente il paraculismo, avrebbe potuto riderci sopra, dimostrando di non avere alcuna pulsione censoria. Il punto è che in un paese dove per le strutture di potere, Giorgia Meloni è considerata un corpo estraneo, un nemico, questa vignetta non è altro che uno sfottò da bulli, che oltretutto prende di mira una che con la politica non c'entra nulla.
L'avessero fatto con un familiare della Boldrini, sarebbe finita in querela e si sarebbe parlato di macchina del fango. Che è sempre qualcosa di censurabile, salvo quando viene usato contro qualcuno sgradito al sistema dominante.

Comments

Secondo me la satira in vignette deve avere un limite poiché le immagini colpiscono più delle barzellette. Maledissi Charlie Hebdo quando pubblicò un disegno ignobile su papa Ratzinger e la maledizione funzionò dato che dopo qualche mese colpirono l'Islam e l'Islam colpì loro. Detto ciò, convengo, la vignetta in questione non é nulla di strepitoso, anzi banaluccia, come tutte quelle di Vauro. Giorgia e Arianna si possno deridere, invece Ellly, Laura e le altre no.
 
Condivido in toto!
I miei ex "compagni" non hanno mai avuto autoironia.
Io la chiamo "boria intellettuale" che è, per me, insopportabile.
Ma, d'altra parte, quando ci si ritiene assolutamente e indiscutibilmente, dalla parte dei Giusti si può far tutto ma non ricevere tutto.
Se sei di sinistra e ti comporti da fascista non te lo può dire nessuno! E' lesa maestà!!!
Io sono di sinistra (l'isola che non c'è), vorrei chiarire, ma non condivido e non ho mai condiviso questi atteggiamenti BECERI e RAZZISTI!
 

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Franco Marino
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