In tanti in questi giorni mi avevano chiesto un articolo sulle notizie che stanno venendo fuori in merito alle rivelazioni sul Covid e, devo dire la verità, ho provato a mettere più volte nero su bianco un qualcosa, ma non mi usciva niente. Prendevo la tastiera, scrivevo ma niente, sentivo che l'articolo non usciva. Quando le cose sono così, non vale la pena forzarsi. Se uno scrive un articolo col freno a mano, il lettore se ne accorge. E quando non ho voglia di scrivere non è un caso: non è il "blocco dello scrittore (che non sono)" ma l'assenza di un filo logico che ispirasse l'articolo. Del resto, il fatto che dagli stessi media ufficiali stiano uscendo notizie in questo senso e che anche Burioni stia facendo qualche salto carpiato all'indietro, non solo non è una notizia ma volendo è anche una pessima notizia: significa che il sistema si sta organizzando per gestire l'uscita dalla pandemia a modo suo, per evitare che chi ha davvero sbagliato paghi. E non con un'indagine farsa come quella su Conte, colpevole secondo i magistrati non di aver chiuso in casa gli italiani ma di averlo fatto troppo poco. Bensì con l'unica cosa che davvero risarcirebbe gli italiani, ossia un processo di Norimberga. Perché io non mi accontenterò del capro espiatorio. Io voglio proprio condanne e risarcimenti in denaro cospicui, voglio che tutti gli artefici di questa storia vengano mandati a ricostruire l'economia italiana e privati di tutti i diritti.

Ma andiamo per ordine. Il vero motivo per cui questo articolo non mi veniva è che non era accaduto nulla che mi permettesse di sviluppare la scrittura sul vero filo su cui si è dipanata questa vicenda.
Già nel Gennaio del 2020, quando la pandemia era all'inizio e nessuno immaginava cosa sarebbe accaduto di lì a poco, io scrissi che sarebbero arrivati i guai. Questo perché ho sempre avuto ben chiaro il filo comune di questa storia: gli Stati Uniti avevano bisogno di un pretesto per provocare una crisi finanziaria e prendere altri soldi dai paesi europei. Sì, c'era anche la questione del vaccino, ma l'obiettivo degli Stati Uniti era proprio questo: fare in modo di avere un pretesto per depredare l'Europa che del resto era stata da loro artificialmente arricchita in chiave antisovietica. Essendo ormai prossima all'archiviazione la vicenda Covid, adesso si può scatenare l'ennesima tempesta perfetta: il crollo della Silicon Valley.
La notizia, di per sé, non è una sorpresa. Da sempre i GAFAM stanno in piedi soltanto grazie al finanziamento dei bond di ciascuna di queste aziende e da almeno un anno sappiamo che l'unica azienda non colpita dalla crisi è Amazon - che anzi proprio con la pandemia è cresciuta moltissimo - e che per il resto nessuna di queste aziende è in grado di poter reggersi in piedi senza l'aiuto delle Borse, come testimonia il crollo praticamente verticale in Borsa di tutte le principali aziende del comparto tecnologico.
Ma perché proprio ora? Perché gli Stati Uniti stanno perdendo il loro primato geopolitico sul mondo. Queste aziende (Facebook, Twitter, Apple, Google, Ebay, Paypal etc.) sono state in piedi fin quando gli Stati Uniti avevano una forza penetrativa pressoché totale sul resto del pianeta. Ma era inevitabile che con la guerra in Ucraina - che, è bene ripeterlo, non è una guerra iniziata il 24 Febbraio del 2022 come tutti i propagandisti in quota CIA scrivono ma è soltanto la reazione di Putin dovuta alla consapevolezza del ridimensionamento americano - il resto del mondo iniziasse una resa dei conti nei confronti degli Stati Uniti e che lo Zio Sam decidesse di sbarazzarsi di tutte quelle realtà che sono servite a mantenere il primato in un settore chiave come quello della comunicazione telematica e che oggi, mano mano che Internet va verso una segmentazione sovranistica, conseguente al ridimensionamento geopolitico americano, non servono più.

La guerra in Ucraina, che in altri tempi sarebbe stata risolta con un intervento militare diretto americano, segna di fatto non un momento di rinascita del sistema americano ma la certificazione del declino. Gli Stati Uniti si troveranno ad affrontare, a breve, una gravissima crisi finanziaria - nella quale trascineranno tutta l'Europa, che servirà per drenare risorse per le casse americane - e mano mano che la dedollarizzazione proseguirà, le condizioni economiche americane - e dunque dei paesi europei agganciati allo Zio Sam - peggioreranno. Non potranno dunque più permettersi di finanziare a fondo perduto aziende che servivano unicamente per esportare la propria visione imperialistica sul mondo, in un momento in cui gli Stati Uniti, a causa della progressiva perdita di penetrazione, saranno costretti a dure politiche di austerità.
E' anche in questo senso che bisogna leggere le recenti notizie sulla vicenda del covid. La pandemia ha rappresentato il tentativo da parte degli Stati Uniti di generare una tempesta perfetta che giustificasse una crisi economica che stavolta verrà gestita svuotando l'Europa.
Il covid, la crisi climatica, il caos ucraino sono le armi con cui gli americani vogliono nascondere quella verità che nessuno in Europa ha mai voluto vedere: gli Stati Uniti si sono comportati da amici perché non avevano scelta. Oggi che i nemici degli Stati Uniti non sono in grado di offrire una sponda ai paesi europei - e forse non ne hanno nemmeno voglia, e forse neanche conviene - ecco che a noi europei arriva il conto della guerra perduta nel 1945.
Perdere le guerre, da che mondo è mondo, non è mai una bella idea.

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Franco Marino
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