Giorgia Meloni è tartassata da telefonate moleste di congiunti che invocano un posticino al sole. Riuscirà la nostra premier a mantenere la schiena diritta?
MELONI: Qui Palazzo Chigi, dica.
CHIAMANTE 1: Ué, Giorgia, sono io, tuo cugino Irnerio Meloni di Selargius. Eh, quello che militava in Trincea Patriarcale.
MELONI: E che voi?
IRNERIO: Mi hai tolto il reddito di cittadinanza, porcaccia la miseria! Non avresti un cantuccio per me? In nome del legame di sangue che ci lega, suvvia.
MELONI: Hai tutta la mia comprensione. Però c’è mezzo parentado che pretende posti, prebende e onori: io sono Giorgia, mica Napoleone Bonaparte.
IRNERIO: Lo so, non sei un Ufficio di collocamento. Ma dopodomani mi tocca spegnere sessanta candeline.
MELONI: Risparmia la cera, Irné.
IRNERIO: Che ne diresti di nominarmi Sottosegretario al Ministero della vecchiaia con delega all’alluce valgo?
MELONI: Al momento non esiste quel ministero, anche se stiamo pensando di istituirlo.
IRNERIO: Allora fammi sapere!
MELONI: Contaci. Oh, stai attento a non cantare canzoni del Ventennio. Non combinarmi casini come De Angelis… Ok? Io me so’ ripulita, so’ uscita da quel giro.
IRNERIO: Bella e brava, grazie… Accenderò un cero alla Madonna di Tindari!
MELONI: Che pensiero gentile! Prego, se posso fare un favore lo faccio volentieri.
IRNERIO: Bella e brava, bella e brava, be…
MELONI: (Riattacca) Ma vaffanculo. ‘Sto bavoso.
Driiiiin!!
MELONI: Pronto, chi parla?
CHIAMANTE 2: Cara, ti ricordi della zia Elsa di Messina? Mio figlio si è laureato con 110 e lode con menzione in Scienze della segnaletica stradale.
MELONI: E che voi da me?
ELSA: Non avreste per caso un posticino per lui? È un bravo giovane, con la testa sulle spalle. Un incarico…
MELONI: Sì, governatore dell’isola che non c’è.
ELSA: Ehm, c’è stata una interferenza, non ho capito bene…
MELONI: No, niente, parlavo con l’inserviente… A zì, qui mancano pure gli occhi per piangere. Quel pupo è sprecato.
ELSA: Allora assumi me! Io ho mille sfaccettature, sono una donna curiosa e intelligente. Nonostante i miei 65 anni, mi sento ancora una ragazza moderna e razionale.
MELONI: Lo so, lo so… ma se ricordo bene sei anche una che crede di vedere i fantasmi nelle foto mosse.
ELSA: Un programmino sul paranormale in Rai…?
MELONI: A Viale Mazzini c’avemo già un fenomeno paranormale: Bruno Vespa. Quello neanche gli Acchiappafantasmi riescono a buttarlo fuori! A zì, nun ce provà. (Riattacca)
Driiiiin!!!
MELONI: Premier Giorgia Meloni, a sua disposizione.
CHIAMANTE 3: Ciao Giorgia! Mi riconosci?
MELONI: No, non ti riconosco. Dimme chi sei.
CHIAMANTE 3: Sono la tua cara cuginetta, Susanna Meloni!
MELONI: Ah, quella stronza egocentrica che da ragazzetta mi prendeva sempre a colpi di Hula Hoop.
SUSANNA: (Rammaricata) Ti ricordi solo quello!? Ascolta, non avresti un impiego per la tua cuginetta?
MELONI: Core, te non sei bbona neanche a vendere il fresco in pieno deserto.
SUSANNA: Ma io mi arrangio. Portaborse, parrucchiera in Tv… (Azzarda) Accompagnatrice: magari becco un divo hollywoodiano e mi sistemo. Oh, ho ancora un bel seno. E conosco la lingua inglese.
MELONI: Seee, la lingua in bocca.
SUSANNA: Non ho afferrato…
MELONI: No, dicevo perfetto coronamento di una degna carriera. Quando eri pischella luce verde a tutti, parevi un semaforo guasto.
SUSANNA: Giorgia, mi hai ferita nel profondo.
MELONI: E chi non ti ha ferita nel profondo? Ti ferivano tutti.
SUSANNA: Non ti credevo capace di così basse insinuazioni!
MELONI: Aho ma che stai a fa’ ‘a prosa televisiva!?
SUSANNA: Magari!
MELONI: Arrivederci carissima, tu mi vuoi infognare in qualche sexgate. Gira al largo. (Riattacca) Sta burina. Tse… io sono una seria: non l’ho mai data neanche per corrispondenza.
Driiiiin!!!!
MELONI: Pronto, chi è che rompe?
CHIAMANTE 4: Sono il cugino di tua mamma, Sacripante Mitraglia, ex Sturm und Drang Italia.
MELONI: Senta, i turisti tedeschi c’hanno fatto una capoccia così.
MITRAGLIA: Ma quali turisti tedeschi! Sacripante Mitraglia, dirigente di SFIGA: Sezione Fratelli d’Italia Giovani e Aitanti.
MELONI: Giovani e aitanti... ma se c'hai settant'anni! Aho ma si può sapere che voi?
MITRAGLIA: Che ne diresti di federarci con il Front National? Tu e Marine Le Pen potreste essere le nuove eroine del cristianesimo, le Jeanne D’Arc contrapposte alle tante, troppe Marianne massoniche.
MELONI: Al momento i rapporti franco-italiani sono ai minimi storici. Non ti ci mettere pure te.
MITRAGLIA: Ho già parlato con Marine! Vi dedicheranno una fiction: lei sarà interpretata da Cate Blanchett e tu da Giorgia Wurth.
MELONI: Ah… lei da una stella del cinema e io da una illustre sconosciuta.
MITRAGLIA: Allora scritturiamo Margot Robbie. Tanto produce la Rai con capitali sauditi e giudei.
MELONI: Israeliani, Mitrà, israeliani.
MITRAGLIA: E io che ho detto! Non mi diventare politicamente corretta pure tu. Allora siamo d’accordo?
MELONI: Ma te ne voi annà… (Riattacca)
Si è fatta una certa ora. La premier si alza e si appresta a lasciare l'ufficio.
MELONI: Che faccio, tengo accesa la luce come faceva LVI o la spengo? (Spegne l'interruttore) Duce, tu sei la luce... ma qui le bollette sono raddoppiate!
Driiiiin!
MELONI: Qui Palazzo Chigi, dica.
CHIAMANTE 1: Ué, Giorgia, sono io, tuo cugino Irnerio Meloni di Selargius. Eh, quello che militava in Trincea Patriarcale.
MELONI: E che voi?
IRNERIO: Mi hai tolto il reddito di cittadinanza, porcaccia la miseria! Non avresti un cantuccio per me? In nome del legame di sangue che ci lega, suvvia.
MELONI: Hai tutta la mia comprensione. Però c’è mezzo parentado che pretende posti, prebende e onori: io sono Giorgia, mica Napoleone Bonaparte.
IRNERIO: Lo so, non sei un Ufficio di collocamento. Ma dopodomani mi tocca spegnere sessanta candeline.
MELONI: Risparmia la cera, Irné.
IRNERIO: Che ne diresti di nominarmi Sottosegretario al Ministero della vecchiaia con delega all’alluce valgo?
MELONI: Al momento non esiste quel ministero, anche se stiamo pensando di istituirlo.
IRNERIO: Allora fammi sapere!
MELONI: Contaci. Oh, stai attento a non cantare canzoni del Ventennio. Non combinarmi casini come De Angelis… Ok? Io me so’ ripulita, so’ uscita da quel giro.
IRNERIO: Bella e brava, grazie… Accenderò un cero alla Madonna di Tindari!
MELONI: Che pensiero gentile! Prego, se posso fare un favore lo faccio volentieri.
IRNERIO: Bella e brava, bella e brava, be…
MELONI: (Riattacca) Ma vaffanculo. ‘Sto bavoso.
Driiiiin!!
MELONI: Pronto, chi parla?
CHIAMANTE 2: Cara, ti ricordi della zia Elsa di Messina? Mio figlio si è laureato con 110 e lode con menzione in Scienze della segnaletica stradale.
MELONI: E che voi da me?
ELSA: Non avreste per caso un posticino per lui? È un bravo giovane, con la testa sulle spalle. Un incarico…
MELONI: Sì, governatore dell’isola che non c’è.
ELSA: Ehm, c’è stata una interferenza, non ho capito bene…
MELONI: No, niente, parlavo con l’inserviente… A zì, qui mancano pure gli occhi per piangere. Quel pupo è sprecato.
ELSA: Allora assumi me! Io ho mille sfaccettature, sono una donna curiosa e intelligente. Nonostante i miei 65 anni, mi sento ancora una ragazza moderna e razionale.
MELONI: Lo so, lo so… ma se ricordo bene sei anche una che crede di vedere i fantasmi nelle foto mosse.
ELSA: Un programmino sul paranormale in Rai…?
MELONI: A Viale Mazzini c’avemo già un fenomeno paranormale: Bruno Vespa. Quello neanche gli Acchiappafantasmi riescono a buttarlo fuori! A zì, nun ce provà. (Riattacca)
Driiiiin!!!
MELONI: Premier Giorgia Meloni, a sua disposizione.
CHIAMANTE 3: Ciao Giorgia! Mi riconosci?
MELONI: No, non ti riconosco. Dimme chi sei.
CHIAMANTE 3: Sono la tua cara cuginetta, Susanna Meloni!
MELONI: Ah, quella stronza egocentrica che da ragazzetta mi prendeva sempre a colpi di Hula Hoop.
SUSANNA: (Rammaricata) Ti ricordi solo quello!? Ascolta, non avresti un impiego per la tua cuginetta?
MELONI: Core, te non sei bbona neanche a vendere il fresco in pieno deserto.
SUSANNA: Ma io mi arrangio. Portaborse, parrucchiera in Tv… (Azzarda) Accompagnatrice: magari becco un divo hollywoodiano e mi sistemo. Oh, ho ancora un bel seno. E conosco la lingua inglese.
MELONI: Seee, la lingua in bocca.
SUSANNA: Non ho afferrato…
MELONI: No, dicevo perfetto coronamento di una degna carriera. Quando eri pischella luce verde a tutti, parevi un semaforo guasto.
SUSANNA: Giorgia, mi hai ferita nel profondo.
MELONI: E chi non ti ha ferita nel profondo? Ti ferivano tutti.
SUSANNA: Non ti credevo capace di così basse insinuazioni!
MELONI: Aho ma che stai a fa’ ‘a prosa televisiva!?
SUSANNA: Magari!
MELONI: Arrivederci carissima, tu mi vuoi infognare in qualche sexgate. Gira al largo. (Riattacca) Sta burina. Tse… io sono una seria: non l’ho mai data neanche per corrispondenza.
Driiiiin!!!!
MELONI: Pronto, chi è che rompe?
CHIAMANTE 4: Sono il cugino di tua mamma, Sacripante Mitraglia, ex Sturm und Drang Italia.
MELONI: Senta, i turisti tedeschi c’hanno fatto una capoccia così.
MITRAGLIA: Ma quali turisti tedeschi! Sacripante Mitraglia, dirigente di SFIGA: Sezione Fratelli d’Italia Giovani e Aitanti.
MELONI: Giovani e aitanti... ma se c'hai settant'anni! Aho ma si può sapere che voi?
MITRAGLIA: Che ne diresti di federarci con il Front National? Tu e Marine Le Pen potreste essere le nuove eroine del cristianesimo, le Jeanne D’Arc contrapposte alle tante, troppe Marianne massoniche.
MELONI: Al momento i rapporti franco-italiani sono ai minimi storici. Non ti ci mettere pure te.
MITRAGLIA: Ho già parlato con Marine! Vi dedicheranno una fiction: lei sarà interpretata da Cate Blanchett e tu da Giorgia Wurth.
MELONI: Ah… lei da una stella del cinema e io da una illustre sconosciuta.
MITRAGLIA: Allora scritturiamo Margot Robbie. Tanto produce la Rai con capitali sauditi e giudei.
MELONI: Israeliani, Mitrà, israeliani.
MITRAGLIA: E io che ho detto! Non mi diventare politicamente corretta pure tu. Allora siamo d’accordo?
MELONI: Ma te ne voi annà… (Riattacca)
Si è fatta una certa ora. La premier si alza e si appresta a lasciare l'ufficio.
MELONI: Che faccio, tengo accesa la luce come faceva LVI o la spengo? (Spegne l'interruttore) Duce, tu sei la luce... ma qui le bollette sono raddoppiate!
FINE