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Palestina: perché è impossibile un dibattito sereno (di Franco Marino)

Come qualcuno ricorderà, sabato scorso ho pubblicato un articolo sulla questione palestinese e, dopo essere stato subissato di insulti, l'ho rimosso. Non è vigliaccheria, è che francamente avevo già talmente tanti pensieri in testa - alle volte la gente non si rende conto che la vita è ben altro rispetto allo sciocchezzaio socialaro - che non mi andava di infilarmi nell'ennesima stucchevole rissa tra sionisti e filopalestinesi che minacciano di toglierti l'amicizia se non ti metti a...
Sono sostanzialmente d'accordo. A me piacerebbe ricordare che anche le azioni dell'OLP (prima di Hamas) negli Anni 70-80 erano oggettivi atti di terrorismo e che c'è ben poco di che gloriarsi, esattamente come in Israele sono arrivati ad assassinare un loro leader storico (Rabin) perché aveva osato parlare di pace. Ma, come hai detto tu, se scrivo una cosa del genere su FB, scoppia il terzo conflitto mondiale.
 
Ottimo articolo, in particolare la sua conclusione.
Peccato che purtroppo sia vano pensare ad una "redenzione" degli Hollygans da tastiera per i quali non basterebbero nemmeno mille articoli.
 
Io confido sempre nel fatto che uno per una volta possa fermarsi e ragionare serenamente
Forse un ottimo articolo può avere più potere di altre milioni di opinioni
 
Credo che "l'interesse nazionale" dell'Italia sia l'allontanamento degli USA dal continente euroasiatico con la conseguente fine dello stato di "Paese occupato" e sotto tutela dell'Italia.

Questo segnerebbe l'inizio di un percorso che offrirebbe al Paese Italia la possibilita` di ridiventare un attore importante (e quindi rispettato) nella "Regione" di cui fa parte: ad esempio i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo (ma non solo).

Da questo punto di vista un ridimensionamento, una de-sionistizzazione di Israele che di fatto opera come una testa di ponte USA nel Medio Oriente (parte del continente Eurasia) lo troverei auspicabile.

Il diritto all'esistenza di Israele e` indiscutibile. Il dilemma e` quale Israele, al servizio di chi.

Le forze di Israele sono tali da consentirle di difendere il proprio territorio anche senza l'aiuto costante degli USA.
Ma non tanto per soddisfare i programmi di espansione dei sionisti (programmi che coincidono troppo spesso con quelli statunitensi) che lo governano. Per questo e` il sionismo che va combattuto nell'interesse di Israele stessa.

Il cosidetto "Popolo palestinese" e` due volte vittima: di Israele che lo ha sempre considerato come un intruso e dei Paesi arabi in primis che lo hanno sempre manipolato ed usato ai propri fini.
E gli interessi di quei Paesi arabi sono tali che oggi a loro conviene negoziare il proprio sviluppo futuro con Israele piu` che con i palestinesi che sono si` un Popolo, ma non sono uno Stato nel vero senso della parola, ne tanto meno sovrano, cioe` non sono un interlocutore valido dal punto di vista del business (che governa il Mondo).

Ma Israele e` un Paese con circa 7 milioni di abitanti, uno Stato Religioso (tanto quanto l'Iran) "innestato" in un Mondo sostanzialmente musulmano che non lo ha digerito nel momento in cui quel Popolo (gli ebrei) (che in Palestina hanno praticamente sempre vissuto) e` diventato "Stato" con proprie leggi, un proprio esercito, una propria amministarzione, una propria politica di "potenza" e un proprio "padrino".

Fra gli antagonisti di Israele per la leadership della regione c'e` l'Iran. Un altro Stato Religioso, antisionista fino al midollo e per niente (checche` se ne dica) antisemita.

La situazione e` arrivata ad un punto tale che per salvare veramente Israele dall'autodistruzione ci si deve augurare che l'Iran entri sotto l'ombrello di difesa nucleare russo (come la Bielorussia per intenderci) visto il divieto tutto religioso di dotarsi di armi nucleari, o superi quel divieto e se ne doti.
In un sistema di deterrenza reciproca si puo` iniziare a discutere tenendo ciascuno in evidenza i propri interessi nazionali che sono (volenti o nolenti) interconnessi e interdipendenti.

Ma innanzitutto sono gli USA che vanno ributtati a mare perche` dove ci sono loro (e prima la Gran Bretagna) il "dividi et impera" e` la condizione indispensabile per la loro sopravvivenza come "Imperatore della Terra".

Da cittadino russo non posso che (cinicamente) rallegrarmi che sia sorta questa rogna nel Medio Oriente perche` permette al mio Paese (la Russia) di combattere piu` efficacemente la NATO e creare i presupposti per la liberazione dell'intera Europa dall'occupazione USA.
L'occupazione sovietica e` gia` finita da tempo e l'interesse dei Paesi europei sta ad est, non a ovest.
 

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  • Siamo prigionieri di una frenesia infantile che ci sta portando alla rovina. La dialettica politica è ormai degradata, ridotta a sterili...
  • È vero ciò che scrive questo giornalista iraniano? Se la risposta è sì, le mie tesi riguardo i popoli musulmani imbelli e i loro governi...
  • Poi dicono che le gnocche non vogliono i pelati...
  • No, lol. Investe poco perché deve giocare a perdere senza fare concorrenza al padrone che sta a Washington. L'economia non c'entra, è solo politica.
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