Ci sono alcuni elementi che ci possono aiutare a comprendere quali sviluppi siano possibili e piu` probabili dopo il tracollo di Assad in Siria.
Quelli catastrofici sono gia` in prima pagina dei media e dei blogger "piu` schierati", per chi li ama ed e` fondamentalmente antirusso (se non...
Ci sono alcuni elementi che ci possono aiutare a comprendere quali sviluppi siano possibili e piu` probabili dopo il tracollo di Assad in Siria.
Quelli catastrofici sono gia` in prima pagina dei media e dei blogger "piu` schierati", per chi li ama ed e` fondamentalmente antirusso (se non russofobo) quelli bastano ed avanzano.
Altre informazioni vanno in un'altra direzione e ci offrono una prospettiva diversa.
Bene conoscerle entrambe.
1) La Russia ha da tempo instaurato un dialogo costruttivo con quasi tutte le correnti politiche del Medio Oriente, compresi i sunniti radicali che sono entrati a Damasco e i Talebani in Afganistan.
2) Abu Muhammad al-Julani, (il “jihadista progressista”, come lo ha definito la BBC) e` un personaggio "complesso" e da tenere sotto osservazione per gli sviluppi futuri.
Agente di Assad mandato a combattere a suo tempo in Iraq, dove fu catturato, torturato e divenne un jihadista. È stato rilasciato dopo dieci anni a condizione che tornasse in Siria e combattesse contro Assad.
La principale differenza della organizzazione che guida rispetto all'ISIS e ad Al-Qaeda, è il rifiuto della jihad globale e la sua idea di costruire una società “corretta” in un solo Paese
L'organizzazione che guida (HTS) ha di fatto governato Idlib fino ad ora, e molto positivamente tanto da ottenere il sostegno della popolazione. Anche nei territori controllati da Assad.
I suoi rapporti con la Russia sono sostanzialmente positivi.
3) Il Centro russo per la riconciliazione delle parti ha ripetutamente condotto difficili negoziati con i militanti per il loro ritiro da alcune città e sotto la sua garanzia i militanti si sono recati a Idlib. Nel corso degli anni sono stati stabiliti molti contatti ufficiali e non ufficiali con l'HTS in quanto forza che controlla/controllava de facto Idlib.
Il futuro e` ancora incerto, ma esistono i presupposti per trovare accordi e compromessi tali da permettere la continuazione dell'esistenza delle basi russe in Siria.
I prossimi mesi ci dimostreranno come le cosa andranno ad evolversi realmente.
Quelli catastrofici sono gia` in prima pagina dei media e dei blogger "piu` schierati", per chi li ama ed e` fondamentalmente antirusso (se non russofobo) quelli bastano ed avanzano.
Altre informazioni vanno in un'altra direzione e ci offrono una prospettiva diversa.
Bene conoscerle entrambe.
1) La Russia ha da tempo instaurato un dialogo costruttivo con quasi tutte le correnti politiche del Medio Oriente, compresi i sunniti radicali che sono entrati a Damasco e i Talebani in Afganistan.
2) Abu Muhammad al-Julani, (il “jihadista progressista”, come lo ha definito la BBC) e` un personaggio "complesso" e da tenere sotto osservazione per gli sviluppi futuri.
Agente di Assad mandato a combattere a suo tempo in Iraq, dove fu catturato, torturato e divenne un jihadista. È stato rilasciato dopo dieci anni a condizione che tornasse in Siria e combattesse contro Assad.
La principale differenza della organizzazione che guida rispetto all'ISIS e ad Al-Qaeda, è il rifiuto della jihad globale e la sua idea di costruire una società “corretta” in un solo Paese
L'organizzazione che guida (HTS) ha di fatto governato Idlib fino ad ora, e molto positivamente tanto da ottenere il sostegno della popolazione. Anche nei territori controllati da Assad.
I suoi rapporti con la Russia sono sostanzialmente positivi.
3) Il Centro russo per la riconciliazione delle parti ha ripetutamente condotto difficili negoziati con i militanti per il loro ritiro da alcune città e sotto la sua garanzia i militanti si sono recati a Idlib. Nel corso degli anni sono stati stabiliti molti contatti ufficiali e non ufficiali con l'HTS in quanto forza che controlla/controllava de facto Idlib.
Il futuro e` ancora incerto, ma esistono i presupposti per trovare accordi e compromessi tali da permettere la continuazione dell'esistenza delle basi russe in Siria.
I prossimi mesi ci dimostreranno come le cosa andranno ad evolversi realmente.