Non e` che in Russia manchino gli oppositori a Putin.
Se il 25% della popolazione non lo sostiene, significa che oltre 35 milioni di cittadini russi non sono d'accordo con lui.
Gli altri 110 milioni si.
Non e` quindi cosi` difficile trovare fra questi 35 milioni quelli che sarebbero ben...
Non e` che in Russia manchino gli oppositori a Putin.
Se il 25% della popolazione non lo sostiene, significa che oltre 35 milioni di cittadini russi non sono d'accordo con lui.
Gli altri 110 milioni si.
Non e` quindi cosi` difficile trovare fra questi 35 milioni quelli che sarebbero ben disposti (magari guadagnandoci pure qualcsoa su) a compiere ed organizzare attentati terroristici ed omicidi mirati contro "il potere".
Invece la stragrande maggioranza (quasi la totalita`) degli atti terroristici attuati e sventati in Russia sono compiuti da cittadini provenienti da Paesi ex-sovietici (uzbeki, azerbaigiani, tagiki..), spesso diventati cittadini russi.
Non e` un caso.
Obiettivo dichiarato degli organizzatori e promotori di questi attentati (in primis i britannici) e` quello di creare nella opinione pubblica russa un livello tale di aggresivita`, se non proprio di xenofobia, contro quei Paesi ed i loro cittadini per costringere da un lato il Governo russo ad inasprire i rapporti diplomatici con loro (con reciproche risposte), di creare divisioni all'interno della Russia (che e` un Paese multietnico per definizione) e provocare nell'opinione pubblica russa disappunto, disagio, malcontento verso la politica del Governo giudicata troppo lassa e permissiva.
La storia e` sempre quella: "dividi et impera", e i metodi sono sempre li stessi, quelli che i britannici hanno definito come "terrore controllato" che ha assicurato loro di essere l'Impero piu` grande del Mondo per secoli pur con relativamente poche risorse umane a disposizione.
Il terrore come metodo, trasmesso ai suoi "eredi" americani e beniamini nel Medio Oriente, e bene implementato in Ucraina.
Che l'Occidente possa realmente combattere il terrorismo quando ne e` il principale promotore, utilizzatore e beneficiario solo gli ingenui possono crederlo.
Se il 25% della popolazione non lo sostiene, significa che oltre 35 milioni di cittadini russi non sono d'accordo con lui.
Gli altri 110 milioni si.
Non e` quindi cosi` difficile trovare fra questi 35 milioni quelli che sarebbero ben disposti (magari guadagnandoci pure qualcsoa su) a compiere ed organizzare attentati terroristici ed omicidi mirati contro "il potere".
Invece la stragrande maggioranza (quasi la totalita`) degli atti terroristici attuati e sventati in Russia sono compiuti da cittadini provenienti da Paesi ex-sovietici (uzbeki, azerbaigiani, tagiki..), spesso diventati cittadini russi.
Non e` un caso.
Obiettivo dichiarato degli organizzatori e promotori di questi attentati (in primis i britannici) e` quello di creare nella opinione pubblica russa un livello tale di aggresivita`, se non proprio di xenofobia, contro quei Paesi ed i loro cittadini per costringere da un lato il Governo russo ad inasprire i rapporti diplomatici con loro (con reciproche risposte), di creare divisioni all'interno della Russia (che e` un Paese multietnico per definizione) e provocare nell'opinione pubblica russa disappunto, disagio, malcontento verso la politica del Governo giudicata troppo lassa e permissiva.
La storia e` sempre quella: "dividi et impera", e i metodi sono sempre li stessi, quelli che i britannici hanno definito come "terrore controllato" che ha assicurato loro di essere l'Impero piu` grande del Mondo per secoli pur con relativamente poche risorse umane a disposizione.
Il terrore come metodo, trasmesso ai suoi "eredi" americani e beniamini nel Medio Oriente, e bene implementato in Ucraina.
Che l'Occidente possa realmente combattere il terrorismo quando ne e` il principale promotore, utilizzatore e beneficiario solo gli ingenui possono crederlo.