La parte piu` difficile nell'interpretare le informazioni che vengono dai corrispondenti di guerra, dagli analisti politici e militari, dagli esperti e` fare "la tara".
Cioe`, quanto nelle loro dichiarazioni:
- c'e` il desiderio di essere sempre "sull'onda" (ed in onda) da cui la necessita` di...
La parte piu` difficile nell'interpretare le informazioni che vengono dai corrispondenti di guerra, dagli analisti politici e militari, dagli esperti e` fare "la tara".
Cioe`, quanto nelle loro dichiarazioni:
- c'e` il desiderio di essere sempre "sull'onda" (ed in onda) da cui la necessita` di dire ogni volta qualcosa di nuovo, di esclatante, di emotivamente coinvolgente, di esclusivo per mantenere alta l'attenzione su di se` (e non perdere ascolti e compensi)
- c'e` di direttive ricevute (formalmente o informalmente) dagli organi preposti (Ministero della Difesa, degli Interni, dell'Informazione...) riguardo la necessita` di enfatizzare, rassicurare, incuriosire, indirizzare il loro pubblico in cambio di "informazioni di prima mano" e di poter lavorare "indisturbati"
- c'e` di risultato di serie analisi derivate da reali competenze ed esperienze sull'argomento che stanno trattando
- c'e` di affidabile nelle loro dirette fonti di informazione
Spesso, col tempo, si riesce a capire chi e` competente e chi no, quando lo e` ed in che cosa lo e` veramente.
Dal clima generale individuare dove sono gli "accenti", le enfasi che spesso sono comuni a quei commentatori in quello specifico periodo e che danno a quel determinato argomento una importanza maggiore del reale.
Dall'uso di quanti "probabilmente, quasi certamente, si pensa che, non c'e` da escludere che, ..." quanto loro veramente ritengono altamente probabile quel fatto, comportamento (sicurezze sul futuro nessuno le ha) e quanto fa parte di una retorica della narrazione che va sostenuta e per non perdere il filo e per non perdere il contatto colo loro pubblico.
Detto cio`, non va dimenticato che chi veramente sa, sa anche che informazione e disinformazione sono armi, il segreto e la sorpresa lo sono pure, e meno persone sanno come stanno veramente le cose meglio e`.
Inoltre ogni decisione presa tiene in considerazione gli obiettivi generali strategici, ma anche la necessita` di diversioni tattiche, di cambiamenti dell'ultima ora sulla base di nuove informazioni, di scelte collegiali non sempre prese all'unanimita`.
Da tutto cio` "l'ondeggiare" delle mie esternazioni e la necessita` di mantenere un alto grado di prudenza (cosa che non sempre mi riesce).
Cioe`, quanto nelle loro dichiarazioni:
- c'e` il desiderio di essere sempre "sull'onda" (ed in onda) da cui la necessita` di dire ogni volta qualcosa di nuovo, di esclatante, di emotivamente coinvolgente, di esclusivo per mantenere alta l'attenzione su di se` (e non perdere ascolti e compensi)
- c'e` di direttive ricevute (formalmente o informalmente) dagli organi preposti (Ministero della Difesa, degli Interni, dell'Informazione...) riguardo la necessita` di enfatizzare, rassicurare, incuriosire, indirizzare il loro pubblico in cambio di "informazioni di prima mano" e di poter lavorare "indisturbati"
- c'e` di risultato di serie analisi derivate da reali competenze ed esperienze sull'argomento che stanno trattando
- c'e` di affidabile nelle loro dirette fonti di informazione
Spesso, col tempo, si riesce a capire chi e` competente e chi no, quando lo e` ed in che cosa lo e` veramente.
Dal clima generale individuare dove sono gli "accenti", le enfasi che spesso sono comuni a quei commentatori in quello specifico periodo e che danno a quel determinato argomento una importanza maggiore del reale.
Dall'uso di quanti "probabilmente, quasi certamente, si pensa che, non c'e` da escludere che, ..." quanto loro veramente ritengono altamente probabile quel fatto, comportamento (sicurezze sul futuro nessuno le ha) e quanto fa parte di una retorica della narrazione che va sostenuta e per non perdere il filo e per non perdere il contatto colo loro pubblico.
Detto cio`, non va dimenticato che chi veramente sa, sa anche che informazione e disinformazione sono armi, il segreto e la sorpresa lo sono pure, e meno persone sanno come stanno veramente le cose meglio e`.
Inoltre ogni decisione presa tiene in considerazione gli obiettivi generali strategici, ma anche la necessita` di diversioni tattiche, di cambiamenti dell'ultima ora sulla base di nuove informazioni, di scelte collegiali non sempre prese all'unanimita`.
Da tutto cio` "l'ondeggiare" delle mie esternazioni e la necessita` di mantenere un alto grado di prudenza (cosa che non sempre mi riesce).