Se il "sistema capitalistico" (che e` una ideologia) per raggiungere l'obiettivo (che per lui e` invece un problema) di assicurare ai pensionati dopo una vita di lavoro un reddito decoroso ci propone:
- abbassare (nei modo piu` disparati) le aspettative di vita dei pensionati
- far lavorare le...
Se il "sistema capitalistico" (che e` una ideologia) per raggiungere l'obiettivo (che per lui e` invece un problema) di assicurare ai pensionati dopo una vita di lavoro un reddito decoroso ci propone:
- abbassare (nei modo piu` disparati) le aspettative di vita dei pensionati
- far lavorare le persone piu` a lungo per ridurre il tempo a loro disposizione per "godersi" la pensione
- l'autoriduzione della propria retribuzione netta per "risparmiare per la vecchiaia" (cioe` "fai da te") vivendo precariamente oggi per poter vivere precariamente anche domani
- importare "schiavi" per ridurre il costo del lavoro (li paga meno) senza intaccare i profitti, magari aumentandoli pure, e con cio` che avanza far sopravvivere i pensionati
Se queste sono le soluzioni, non e` una ideologia "efficiente" ai fini del benessere della popolazione che in quella ideologia dovrebbe credere e per quella ideologia combattere.
Questo perche` specialmente oggi nei fatti (e non nella sua forma "ideale") non assicura il benessere dell'Uomo (una vita decorosa), ma solo quella di alcuni (una vita stra-ricca) i cui meriti non sono sempre (se non quasi mai) eticamente accettabili.
Che i beneficiari di questa ideologia la vogliano imporre al Mondo (aumentando la "base imponibile" aumentano i profitti) e` comprensibile (e per loro logico e conveniente).
Che una buona parte del Mondo intenda seguire, credere, lottare per altre ideologie pure.
Al di la` del fatto che una aggravante non lieve risiede nella condizione di vassallaggio in cui molti Paesi (fra cui l'Italia) si trova, dove la priorita` non e il benessere del proprio Popolo, ma la "tassa" che va pagata al "Sovrano" per assicurare il suo di benessere (che non e` detto sara` poi il benessere di suo Popolo).
Se poi con cio` che resta il 20% degli italiani si accaparra il 65% della ricchezza nazionale e` chiaro che col restante 35% da dividersi fra l'80% della popolazione rimasta "trippa per gatti" ne resta poca.
E per funzionare, secondo me, l'ideologia di un Paese deve adattarsi piu` che ad un "ideale" teorico/astratto valido per tutti, alla realta` specifica di quel Paese.
Una realta` che e` il risultato della storia, delle tradizioni, della cultura, dei valori specifici di quel Popolo, che per essere tale, pero`, dovrebbe quanto meno avere a cuore la propria indipendenza e sovranita` grazie alla propria forza, alle proprie energie, alle giuste e convenienti per lui alleanze.
- abbassare (nei modo piu` disparati) le aspettative di vita dei pensionati
- far lavorare le persone piu` a lungo per ridurre il tempo a loro disposizione per "godersi" la pensione
- l'autoriduzione della propria retribuzione netta per "risparmiare per la vecchiaia" (cioe` "fai da te") vivendo precariamente oggi per poter vivere precariamente anche domani
- importare "schiavi" per ridurre il costo del lavoro (li paga meno) senza intaccare i profitti, magari aumentandoli pure, e con cio` che avanza far sopravvivere i pensionati
Se queste sono le soluzioni, non e` una ideologia "efficiente" ai fini del benessere della popolazione che in quella ideologia dovrebbe credere e per quella ideologia combattere.
Questo perche` specialmente oggi nei fatti (e non nella sua forma "ideale") non assicura il benessere dell'Uomo (una vita decorosa), ma solo quella di alcuni (una vita stra-ricca) i cui meriti non sono sempre (se non quasi mai) eticamente accettabili.
Che i beneficiari di questa ideologia la vogliano imporre al Mondo (aumentando la "base imponibile" aumentano i profitti) e` comprensibile (e per loro logico e conveniente).
Che una buona parte del Mondo intenda seguire, credere, lottare per altre ideologie pure.
Al di la` del fatto che una aggravante non lieve risiede nella condizione di vassallaggio in cui molti Paesi (fra cui l'Italia) si trova, dove la priorita` non e il benessere del proprio Popolo, ma la "tassa" che va pagata al "Sovrano" per assicurare il suo di benessere (che non e` detto sara` poi il benessere di suo Popolo).
Se poi con cio` che resta il 20% degli italiani si accaparra il 65% della ricchezza nazionale e` chiaro che col restante 35% da dividersi fra l'80% della popolazione rimasta "trippa per gatti" ne resta poca.
E per funzionare, secondo me, l'ideologia di un Paese deve adattarsi piu` che ad un "ideale" teorico/astratto valido per tutti, alla realta` specifica di quel Paese.
Una realta` che e` il risultato della storia, delle tradizioni, della cultura, dei valori specifici di quel Popolo, che per essere tale, pero`, dovrebbe quanto meno avere a cuore la propria indipendenza e sovranita` grazie alla propria forza, alle proprie energie, alle giuste e convenienti per lui alleanze.