Guerra "calda" fra Russia e NATO, quanto e` probabile che avvenga nei prossimi 5-10 anni?
Risposta non facile, ma ci sono elementi che ci possono aiutare ad orientarsi.
1) Al Complesso Militare Industriale statunitense (ed anche europeo pur se ridimensionato dalle azioni degli USA) che il...
Guerra "calda" fra Russia e NATO, quanto e` probabile che avvenga nei prossimi 5-10 anni?
Risposta non facile, ma ci sono elementi che ci possono aiutare ad orientarsi.
1) Al Complesso Militare Industriale statunitense (ed anche europeo pur se ridimensionato dalle azioni degli USA) che il timore di un conflitto sia alto e costante e` estremamente conveniente. "Si vis pacem para bellum" e i profitti vanno alle stelle.
2) In ogni caso il fatto stesso di armarsi e di prepararsi al conflitto (quindi non solo armi, ma anche logistica ed infrastrutture) crea le condizioni per cui la quantita`/qualita` di armi in possesso della NATO (e l'affidabilita` efficacia/efficienza della sue infrastrutture) sara` tale per cui la decisione sara` solo politica: "andiamo o non andiamo in guerra contro la Russia?"
I criteri per cui questa decisione andra` presa rispondendo a due domande:
a) Sara` conveniente?
b) Sara` "in sicurezza"?
Alla prima domanda la risposta e` positiva: le risorse che si libererebbero con la sconfitta della Russia sono quasi incalcolabili, quindi ne varrebbe sicuramente la pena.
Alla seconda domanda la risposta per ora e` "no", perche` la Russia ora e` militarmente in grado di opporsi efficacemente alla NATO causandole enormi danni.
Questo anche solo non prendendo in considerazione il caso di uno scambio nucleare reciproco a livello strategico: olocausto.
Quindi il rischio che non vincendo sul campo la NATO smetterebbe di esistere come tale e` notevole.
L'obiettivo diventa quindi (in realta` rimane tale da lungo tempo) indebolire a tal punto la Russia da porla nelle condizioni che un conflitto militare con lei abbia buone probabilita` di successo: cioe` continuerebbe ad esistere, ma non come "superpotenza", destinata quindi nel tempo a dissolversi.
Nel prepararsi al conflitto (e fin dalle prime fasi di quello, che di fatto sono gia` in corso) tre sono gli obiettivi descrivibili con tre parole:
1) La Capitale
2) L'Esercito
3) Gli Alleati
- La Capitale significa "la testa" del Paese (anche etimologicamente: capitale -> capo -> testa) obiettivo per ora molto lontano, ma possibile se si possono "manipolare" i successori di Putin (come fu con Gorbachjov ed Eltsin)
- L'Esercito significa le capacita` difensive ed offensive del Paese; al momento troppo forti per essere neutralizzate
- Gli Alleati sono l'obiettivo su cui la NATO (leggi USA) si stanno concentrando, partendo dai piu` deboli (per esempio la Siria), dai piu` geograficamente lontani dalla Russia (per esempio America Latina), sperando col tempo di arrivare a quelli piu` grossi ed importanti (per esempio la Cina).
E` su questo versante che si concentreranno gli sforzi degli USA per arrivare al risultato per il quale un conflitto con la Russia avrebbe buone probabilita` di essere "non troppo pericoloso" quindi fattibile.
Risposta non facile, ma ci sono elementi che ci possono aiutare ad orientarsi.
1) Al Complesso Militare Industriale statunitense (ed anche europeo pur se ridimensionato dalle azioni degli USA) che il timore di un conflitto sia alto e costante e` estremamente conveniente. "Si vis pacem para bellum" e i profitti vanno alle stelle.
2) In ogni caso il fatto stesso di armarsi e di prepararsi al conflitto (quindi non solo armi, ma anche logistica ed infrastrutture) crea le condizioni per cui la quantita`/qualita` di armi in possesso della NATO (e l'affidabilita` efficacia/efficienza della sue infrastrutture) sara` tale per cui la decisione sara` solo politica: "andiamo o non andiamo in guerra contro la Russia?"
I criteri per cui questa decisione andra` presa rispondendo a due domande:
a) Sara` conveniente?
b) Sara` "in sicurezza"?
Alla prima domanda la risposta e` positiva: le risorse che si libererebbero con la sconfitta della Russia sono quasi incalcolabili, quindi ne varrebbe sicuramente la pena.
Alla seconda domanda la risposta per ora e` "no", perche` la Russia ora e` militarmente in grado di opporsi efficacemente alla NATO causandole enormi danni.
Questo anche solo non prendendo in considerazione il caso di uno scambio nucleare reciproco a livello strategico: olocausto.
Quindi il rischio che non vincendo sul campo la NATO smetterebbe di esistere come tale e` notevole.
L'obiettivo diventa quindi (in realta` rimane tale da lungo tempo) indebolire a tal punto la Russia da porla nelle condizioni che un conflitto militare con lei abbia buone probabilita` di successo: cioe` continuerebbe ad esistere, ma non come "superpotenza", destinata quindi nel tempo a dissolversi.
Nel prepararsi al conflitto (e fin dalle prime fasi di quello, che di fatto sono gia` in corso) tre sono gli obiettivi descrivibili con tre parole:
1) La Capitale
2) L'Esercito
3) Gli Alleati
- La Capitale significa "la testa" del Paese (anche etimologicamente: capitale -> capo -> testa) obiettivo per ora molto lontano, ma possibile se si possono "manipolare" i successori di Putin (come fu con Gorbachjov ed Eltsin)
- L'Esercito significa le capacita` difensive ed offensive del Paese; al momento troppo forti per essere neutralizzate
- Gli Alleati sono l'obiettivo su cui la NATO (leggi USA) si stanno concentrando, partendo dai piu` deboli (per esempio la Siria), dai piu` geograficamente lontani dalla Russia (per esempio America Latina), sperando col tempo di arrivare a quelli piu` grossi ed importanti (per esempio la Cina).
E` su questo versante che si concentreranno gli sforzi degli USA per arrivare al risultato per il quale un conflitto con la Russia avrebbe buone probabilita` di essere "non troppo pericoloso" quindi fattibile.