neoplatonismo

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  1. Dateci le prove

    Lo stolto ha detto nel suo cuore: “Non c'è Dio”.
    Salmo 14

    Le prove dell'esistenza di Dio sono state per lungo tempo un capitolo importante nella storia della filosofia. Curiosamente, il tema è stato più centrale proprio nei secoli fra la tarda antichità e l'inizio del Rinascimento, quindi il Medioevo ci rientra tutto, ed è solo apparentemente contraddittorio, o strano, che ci si sia affannati a dimostrare Dio negli anni in cui la fede in Dio era il centro di tutta l'esistenza...​
    Un articolo molto interessante in un campo sul quale sono molto ignorante, che mi ha suggerito alcune riflessioni, alcune puntualizzazioni nel mio dialogo costante con me stesso.

    Non posseggo una cultura "sufficiente" in campo filosofico.
    La mia formazione iniziale (scolastica) fu nel campo della chimica.

    Nato come "credente" (dai 3 ai 9 anni ho vissuto in un collegio di suore), sono, come spesso accade in queste situazioni, passato poi ad essere "credente", ma questa volta nella non esistenza di Dio.

    Maturando sono passato alla convinzione che l'Uomo non e` in grado di determinare se Dio esista o pure no, quindi un certo "agnosticismo".

    Ora, nell'eta` piu` matura proseguendo nelle mie riflessioni, ma senza il supporto di una conoscenza della filosofia, l'esistenza di Dio e` diventata "ovvia", perche` "e`" tutto cio` che "e`" (dove il "non e`" non ha spazio), insieme contenuto e contenitore e che non necessita di "spiegazioni" che, a mio giudizio, sono solo una necessita` dell'Uomo per costruire la sua "immagine del Mondo" e la sua posizione in esso, ma non per questo necessarie al Mondo in se`.

    Al momento questa convinzione/sensazione mi soddisfa, mi acquieta.

    Non riesco ad immaginarmi e a credere ad un Dio "antropomorfo", anche se comprendo che questa "variante" permette a molti la possibilita` di un dialogo diretto con Dio.

    Credo che Dio (come io lo sento) mi accolga e mi comprenda nel senso etimologico di questi termini.
    Mi restano ancora degli anni da vivere, chissa` se si apriranno al mio sguardo ancora nuove finestre.
    Grazie.
     
    Grazie per questo commento, che dimostra anche la pazienza di essere andato a fondo. Hai un atteggiamento piuttosto spinoziano. Io (lo si sarà capito) sono essenzialmente neoplatonico, ma ci accomuna l'idea di un Dio più concettuale che antropomorfo. Un Dio, come mi piace pensare, "per persone mature".
    Io sono cresciuto invece in una famiglia di atei comunisti, ma molto provinciali: battesimo come gli altri, spinto a fare la prima comunione perché la facevano tutti, alla fine mi ribellai e non feci mai la cresima, dato che tutto questo accodarmi per non essere "diverso dagli altri" mi irritava e sapeva tanto di ipocrisia. Vissi qualche anno di fede piuttosto ingenua anche come ulteriore ribellione all'atteggiamento dei miei. Approdato all'ateismo all'epoca dell'università, sono tornato a credere in modo filosofico negli ultimi quindici anni, dopo una serie di eventi che mi hanno rivoltato come un guanto e fatto sentire la presenza di una ragione profonda in tutto. Lo chiamo "il mio risveglio". E trovo che ciascuno possa vivere la fede (ma anche la sua assenza) solo seguendo il proprio percorso di vita personale.
     
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