maurizio costanzo

My Threads

  1. Il vero problema del film della Cortellesi (di Franco Marino)

    Luciano De Crescenzo ha sempre raccontato di dover ringraziare Maurizio Costanzo per il successo del romanzo del suo debutto, Così parlò Bellavista. Lo scrittore/ingegnere aveva già pubblicato il suo racconto, ma vendette solo qualche migliaio di copie ed era indeciso se abbandonare il proprio lavoro come ingegnere all'IBM oppure proseguire a fare lo scrittore. Un giorno conobbe Costanzo al quale evidentemente piacque a tal punto da invitarlo nel suo famoso salotto - credo che fosse Bontà...
    Io l’ho visto il film, le riconosco coraggio e quale idea buona e una chiave ironica che non mi aspettavo.
    Il successo della Cortellesi è il segnale del vuoto cosmico che vive il nostro cinema… non sono scappata dalla sala come le ultime quattro volte dopo in assenza di quasi nove anni
    Un prodotto meno tragico degli altri… tutto qui
     
    Il sottoscritto ha sempre stimato la Cortellesi come artista tout court. D'altro canto mi trovo perfettamente allineato col pensiero di Franco Marino sul fatto che puoi essere lo scrittore, il musicista, il regista,l'attore più strepitoso del globo terracqueo ma se non hai gli "sponsor" giusti rimarrai perennemente in un cono d'ombra. E partendo da questi presupposti sia Franco che il sottoscritto possono permettersi di esprimere giudizi su un film che non hanno visto, un libro che non hanno letto e un gruppo musicale che non hanno ascoltato. Poiché coscienti che qualsiasi cosa venga spinta, pubblicizzata e veicolata dal mainstream sia nociva e da rigettare a priori. È proprio per questo motivo che ritengo i Maneskin una cagata pazzesca pur non avendo mai ascoltato una sola nota suonata dai baldi giovanotti. Mi basta vedere i messaggi che veicolano e la sovraesposizione a cui vengono sottoposti dalla sopracitata propaganda mainstream. Perché, in fondo, quando uno vede una cacca di cane sul marciapiede non ha bisogno di assaggiarla per confermare a se stesso che sia una cacca di cane...
     
    Andrebbe giudicato solo dal punto di vista estetico: è o no un buon film? Il messaggio che veicola, essendo sempre il solito antifamigliatradizionalepuah, francamente mi sembra che non aggiunga nulla di nuovo e ormai ha abbondantemente frantumato le palle anche al più tetragono dei libertini caserecci.
     
    Io il film l’ho visto, descrive una realtà che è sicuramente esistita e ancora vive purtroppo
    Gli attori li ho trovati bravissimi… da donna vi dico che certe realtà sono più vive che mai
    Purtroppo
    Il finale non è scontato, il suo successo è dovuto al demerito degli altri che hanno prodotto cose inguardabili
     
    Dopo aver letto la cagnara il film mi intrigava. Probabilmente lo avrei visto se non fosse recitato in romanesco, quindi per me é già robetta perché questo lo permetto solo all'Anna Magnani che, poi, aveva l'accento giusto e non esagerato e lo usava nei film che parlavano di Roma. La "modalità romanesco" ormai non é più una caratteristica é la normalità di gente che di recitare proprio non ce la fa.
     
  2. La fine del berlusconismo (di Franco Marino)

    Capire l'importanza di Mediaset per questo paese, oggi, è impossibile a chi è molto giovane o molto anziano. Io, che, ahimè, non appartengo più alla prima categoria ma neanche alla seconda, Mediaset l'ho vista in pieno e posso provare a dire, ai più giovani, perché questa televisione è stata così importante per noi e perché la svolta radical-chic e buonista rischia di ammazzarla per sempre. Prima di Mediaset, le reti si chiamavano Fininvest e prima della Fininvest, la TV commerciale...
    Come sempre una analisi ineccepibile, rimaniamo in attesa che si formi o si affacci un nuovo sognatore/innovatore nel campo della comunicazione
     
    È anche stata la prima a trasmettere programmi h24.
    Ho cominciato a guardare i programmi Mediaset con Bim Bum Bam e ho smesso di guardarli con Brindisi.
    Adesso, sinceramente, me ne importa poco.
    Ormai...
     
    Hai colto il punto: chiudendo la porta ai giovani (più o meno talentuosi) e a un certo spirito anticonformista, Mediaset tradisce la propria filosofia aziendale e sceglie di affidarsi a un manipolo di bolliti e di oche deliranti. Checco Zalone ha talento, ma è già un artista affermato.
     
    M
    Come sai, sono d'accordo solo in parte. Non riuscirò mai a vedere i lati "meno peggio" dei programmi della D'Urso, perché sono convinta che non ne abbiano.
     
  3. B.

    Berlusconi-spalle-finestra.jpg
    Mi son deciso a vergare un articolo su Berlusconi a molta distanza dalla sua morte poiché molto semplicemente il personaggio in questione è stato così poliedrico, così ricco di sfaccettature che è umanamente impossibile descriverlo in poche righe. Infatti egli, nel bene e nel male, ha lasciato un profondo solco nella Storia dell'Italia repubblicana. Il Cavaliere per antonomasia ha segnato in modo indelebile la vita economica, sociale, culturale, sportiva e politica italiana. E con...
  4. La vacuità inutile del successo (di Franco Marino)

    Una persona che scrive davvero bene mi dice che vuole smettere perché "nessuno la legge" o perlomeno così crede, un'altra persona di grandissima qualità che pure ha avuto una lunga esperienza di politica da strada mi dice che vuole lasciare la politica perché è stata defenestrata da un politico che, dopo averla sfruttata indegnamente, al momento opportuno non ha ricambiato il favore escludendola dalle liste, e passa il tempo a pensare di non valere nulla, di aver sbagliato tutto, di...
    Sempre interessante leggere le tue riflessioni.
    Totò riporta con saggezza la condizione di tutti gli esseri umani, qualcuno si distingue (buon per lui, sempre che non debba essere sceso a compromessi che tutto rovinano) ma i più vivono da anonimi e sostanzialmente l'arte della vita è godere di ciò che si è e si fa e si ha attorno 😊
     
  5. LO SPETTACOLO DEVE CONTINUARE

    maria de filippi.jpg


    Tra la metà e la fine degli anni '70 spopolarono in Italia due trasmissioni televisive che lasciarono il segno nell'immaginario comune e che furono definite all'unanimità le antesignane dei cosiddetti talk shows. Sto parlando di “Bontà loro” prima e “Acquario” dopo. In entrambe il ruolo del conduttore fu affidato ad un giornalista quarantenne di nome Maurizio Costanzo. In questi programmi Costanzo invitava vari ospiti presi dal mondo della politica, della cultura, dello...
  6. La TV di Maurizio Costanzo ovvero siamo davvero liberi di scegliere...

    Ci sono cose di cui è facile stabilire la natura. Per esempio, cos'è il sole? E qui chiunque saprebbe rispondere: o con la risposta scientifica - stella madre del sistema solare (nel quale ovviamente c'è anche la nostra Terra) - oppure con quella empirica e cioè quella grande palla di fuoco che ogni giorno compare nei nostri cieli. Ma quando si parla di libertà, le questioni si complicano enormemente e mi accorgo di essere in ciclopica difficoltà. Per esempio, in questo momento sono...
  7. In morte di Maurizio Costanzo

    È scomparso all'invidiabile età di ottantaquattro anni il campione di un giornalismo animato da un gusto spiccato per lo spettacolazzo cinico foderato di perbenismo civico e ambizioni “alte”. Maurizio Costanzo è stato il fondatore e l’impresario di quel Barnum di ciarle che porta il suo nome, lo show che ha lanciato personaggi talvolta discutibili e ridotto l’artista geniale e maledetto a fenomeno da baraccone, comprato a quartini di vino e messo lì sul proscenio a sproloquiare a mo’ di...
Top