massimo troisi

  1. Massimo Troisi: fu vera gloria? (di Franco Marino)

    Qualche giorno fa è stato il trentennale della scomparsa di Massimo Troisi e molti, sapendomi napoletano, mi hanno chiesto un articolo su questo artista. Che dire?
    Una delle caratteristiche mie più tipiche è di diffidare sempre delle santificazioni e delle demonizzazioni. Quando i media battono la grancassa della bruciatura sul rogo o dell'innalzamento all'altare di chissà quale patria, il viziaccio che porto fino al parossismo - e non sempre (lo ammetto) in maniera azzeccata - è vedere...
    Mah... Diciamo innanzitutto che gran parte del cinema comico mondiale ruota intorno a trame leggere rette innanzitutto dal carisma/performance del protagonista (cosa rimane di molti film di Stanlio ed Ollio senza le battute ed il repertorio del duo comico? Lo stesso dicasi per Totò). Le trame sono spesso un mero pretesto. Il miglior Troisi del Cinema è comunque quello di Ricomincio da Tre e Scusate il Ritardo (dove per ognuno dei due film si ricordano DECINE di scene esilaranti e non una sola, e perchè un sottofondo serio e pregno di significati è comunque percepibile, a partire dai problemi interiori di incomunicabilità dei due protagonisti). Il Postino, esattamente come il duo di film girati da Scola con Massimo o anche Hotel Colonial della Torrini, sono sì trame più complesse e meglio strutturate, ma praticamente neutralizzano quello che è il centro creativo del protagonista. Alla fine chi si ricorderebbe del film di Radford se non per il fatto che è stato l'ultimo di Massimo che già mostrava in volto i segni della fine purtroppo imminente? Ed al tempo stesso nei film più complessi e non diretti da Massimo, quanto è stata effettivamente rilevante la sua presenza rispetto a quella di un qualsiasi altro interprete, nel momento in cui non può più essere se stesso ma mettersi al servizio della produzione?
     
    Appunto, mi stai confermando che la forza delle commedie di Troisi erano le battute. Ma tu che sei persona di grande cultura, cinefilo, un amante del grande cinema di qualità, colto, elegante, sai bene che il vero cinema è altro.
     
    In questo momento il vero Dio della comicità è lui, soprattutto quando partecipa a queste cerimoniazze dal sapore tardosovietico. Con tutto il rispetto per il povero Troisi, s'intende.
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  2. Milan Kundera e l'insostenibile pesantezza del pedagogismo (di Franco...

    Spesso mi sorprendo a trovare interessanti e piacevoli scrittori che invece vengono considerati noiosi e inflazionati, specie dall'area da cui vengono i miei lettori. Per esempio, di Oscar Wilde tutti conoscono alla perfezione gli aforismi più celebri - del resto, a leggere Wikiquote, sono bravi tutti - ma pochissimi saprebbero parlarvi del profondissimo significato di un caposaldo della letteratura mondiale come "Il ritratto di Dorian Gray". Lo stesso destino è toccato a Leopardi...
    Ai tempi in cui Kundera scrisse i primi libri li scrisse in ceco e non esisteva google con relativa traduzione automatica come non esisteva negli anni '86 quando Adelphi pubblicò i primi testi di Kundera. Tuttavia i traduttori degli anni '80 ( io ho le traduzioni di Andrea Barbato) erano spesso essi stessi scrittori quindi interpretavano quasi perfettamente non solo il testo ma anche il contesto In francese scrisse "La lentezza" che, dopo averlo letto in quella lingua, ho trovato migliore la traduzione italiana dato che Kundera non padroneggiava ancora bene il francese. Nella mia libreria: Il valzer degli addii, Amori ridicoli, Lo scherzo, La lentezza. Manca .....L'insostenibile leggerezza dell'essere
     
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  3. Il discorso di Putin e il sovranismo morale (di Franco Marino)

    Devo precisare per onestà nei confronti del lettore che nel momento in cui sto scrivendo questo articolo, non ho ascoltato né letto il famoso "discorso di Putin". E tuttavia - in merito, faccio lo stesso discorso che feci sull'autobiografia di Harry - non mi interessa approfondirlo o, meglio, magari lo andrò ad ascoltare, ma non cambierà di una virgola il senso di questo articolo. Le parole sono la parte meno importante dell'azione di un politico, perlomeno se le consideriamo per i...
    Bravo 😂
    Il NYT li ha commentati entrambi e alla fine ha concluso """""President Biden and Vladimir Putin, the leaders of the U.S. and Russia, laid out radically different visions for Ukraine’s future yesterday, offering contrasting narratives about who is to blame for the bloody, yearlong war. They seemed to agree on only one point: The conflict is nowhere near an end""""
    Come si dice a Napoli? "Ci siamo scazzati'?
     
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    Bravo due volte. Primo per aver indovinato il discorso di Putin; secondo per aver detto come stanno le cose in Italia. Con questo debito pubblico che abbiamo è molto difficile crearsi un " sovranismo morale".
     
    Io ho trovato il discorso di Putin molto più corretto e lineare di quanto affermino i vari Bidè,Stolten,Von der Minchien e compagnia cantante. Un discorso che non fa una piega
     
    Bravo due volte: per aver evocato l’unica cosa che oggi conterebbe, il sovrani amo morale e bravo perché la pensi esattamente come me 😀
     
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