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My Threads

  1. La rentrée

    Michele Santoro riesce a ritornare in televisione. Il programma si intitola “Smemoranda” e mira a bissare i successi di “Samarcanda”. La prima puntata si occupa di un caso pruriginoso: lo scandalo La Russa.

    SANTORO: Buonasera, benvenuti a Smemoranda, il programma condotto da me medesimo, la versione maschile di Barbara D’Urso. Al mio fianco la botticelliana Beatrice Marameo.

    MARAMEO: BuonaseVa.

    SANTORO: Smemoranda può iniziare.

    Cessata la musicona...
  2. La capacità di farsi leggere (di Franco Marino)

    Un luogo comune tristemente famoso - non nel senso che sia vero ma che ormai ce lo ritroviamo ogni anno in tutte le salse - è che gli italiani non amino leggere, che appartiene alla stessa famiglia dei luoghi comuni che iniziano con "gli italiani". Ma invece di criticare i luoghi comuni in quanto tali, chiediamoci se abbiano un fondo di verità.
    Che esista un'unica tipologia di italiano, è una scemenza talmente sgamabile che si potrebbe retoricamente chiedere a chi la pronunzia "ma allora...
    M
    Concordo su tutto. Una cosa che ho sempre apprezzato dei tuoi scritti è proprio quella linearità e chiarezza che lodi nei giornalisti succitati.
     
    Io ho quasi trent'anni e ti leggo da quando non ne avevo neanche dieci, e già a quel tempo capivo tutto quello che scrivevi. Penso che basti questo a definire la coerenza tra questo articolo e la tua storia di blogger.
     
    A me piacciono gli scritti che "scorrono" come un ruscello con qualche spruzzo. I tuoi lo fanno e li leggo anche se talvolta scrivi banalità ma le scrivi bene😄 . Inoltre il mio metro di misura é la traducibilità di un testo. Se l'inglese si presta a qualche strafalcione ciò non é possibile con il tedesco che ha regole grammaticali complesse e quattro casi, ma neppure in francese che ha una struttura sintattica precisa così come lo spagnolo che agli italiani sembra facile,
    non parliamo poi del russo con sei casi da declinare!! Con o tuoi scritti vado liscia ovunque😍
     
    Probabilmente a me sembrano banalità perché certe tue deduzioni mi paiono ovvie, ma, ora che ci penso, ciò é dovuto al fatto che a certe soluzioni sono arrivata prima di te non per genialità ma per esperienza di vita. Mi dimentico di essere anziana. Me ne scuso
     
  3. Postille a Berlusconi

    Ora che le sue ceneri riposano e che il chiacchiericcio si placa rapidamente (o almeno si spera), mentre il diluvio di storie e resoconti si esaurisce per passare ad altro, si può tentare di fare il punto su quegli aspetti che, sommersi dalla necessità di esprimere qualcosa, qualsiasi cosa, nell'urgenza del momento, sono stati ignorati o trattati con meno attenzione di quella che meritavano.

    La figura di Berlusconi è ormai entrata nella Storia d'Italia, il suo posto è assicurato accanto...​
  4. Rinfreschiamo un po' la memoria agli antiberlusconiani (di Franco Marino)

    Quando ho scritto il mio articolo intitolato "Grazie Silvio", mi sono dovuto sciroppare la mia buona dose di insopportabili polemiche, da chi mi ha accusato di averne fatto un santino, a chi mi ha rinfacciato le sue numerosissime ombre.
    Ora, io personalmente non ho fatto un santino di nessuno. Le ombre del Cavaliere mi erano note e, personalmente, ai tanti fessi che mi hanno rinfacciato i rapporti con la mafia e il bunga bunga o anche la sua posizione mainstream durante il covid, potrei...
    Meglio non potevi dire, anche se io penso che sia stato ancora migliore di quanto tu non lo descriva. Ma queste cose i detrattori le sanno benissimo ed è per questo che hanno dato la stura ai loro sentimenti abietti. Meschini!
     
    Ritratto sublime del Cavaliere, che non ho mai votato, ma che ho sempre preferito, dal punto di vista umano, ai suoi avversari-persecutori. Molti errori, certo, e il più grave, per me che divido in modo manicheo persone, pensieri, linee di condotta secondo il criterio "covidiano", è stato il suo schierarsi con il pensiero "più conveniente". Peccato.
     
  5. Cristo e/o Machiavelli?

    di Giuseppe Prezzolini

    Lo Stato non può esser cristiano perché è fondato sul principio dell'utile e della nazione, e il cristianesimo sul sentimento dell'amore e dell'universalità. Sarebbe come sostenere che l'igiene e la morale siano la stessa cosa; possono coincidere in qualche punto, ma non sono la stessa cosa; fare il bagno è una nozione d'igiene che può esser anche una raccomandazione morale, ma per sé non è né morale né immorale. Ci vuole una grande semplicità di pensiero...
  6. Il Deep State americano ha un problema con la dottrina cattolica

    di Manuel Berardinucci

    Osserviamo che il livello dello scontro sociale negli Stati Uniti d’America diviene sempre più intenso e degno di attenzione, con un po' di malinconica invidia da parte di chi vive nella terra di “moderalandia”, la Patria dell’eterno compromesso e del presunto pragmatismo “pratico-praticone”.

    É notizia dello scorso mese che il "Tempio Satanico", ovvero un istituto ufficialmente laico che, a quanto pare, utilizza la terminologia satanica per un...​
  7. LO SPETTACOLO DEVE CONTINUARE

    maria de filippi.jpg


    Tra la metà e la fine degli anni '70 spopolarono in Italia due trasmissioni televisive che lasciarono il segno nell'immaginario comune e che furono definite all'unanimità le antesignane dei cosiddetti talk shows. Sto parlando di “Bontà loro” prima e “Acquario” dopo. In entrambe il ruolo del conduttore fu affidato ad un giornalista quarantenne di nome Maurizio Costanzo. In questi programmi Costanzo invitava vari ospiti presi dal mondo della politica, della cultura, dello...
  8. In morte di Maurizio Costanzo

    È scomparso all'invidiabile età di ottantaquattro anni il campione di un giornalismo animato da un gusto spiccato per lo spettacolazzo cinico foderato di perbenismo civico e ambizioni “alte”. Maurizio Costanzo è stato il fondatore e l’impresario di quel Barnum di ciarle che porta il suo nome, lo show che ha lanciato personaggi talvolta discutibili e ridotto l’artista geniale e maledetto a fenomeno da baraccone, comprato a quartini di vino e messo lì sul proscenio a sproloquiare a mo’ di...
  9. Dante e il "pensiero di destra italiano"

    Il ministro Sangiuliano rivendica Dante come "nostrissimo": lo definisce come il "fondatore del pensiero di destra italiano". A sinistra hanno Dario Fo? Tié li freghiamo. Rivendichiamo Dante.
    Ora, questa è un'operazione simile a quella fatta su Tolkien che per anni fu rivendicato dalla destra quando non direttamente dal neofascismo, pur essendo Tolkien assolutamente antifascista (cattolico, conservatore, si definiva "anarchico o per la monarchia" e mandò a cagare l'editore tedesco quando gli...
  10. Il teatrino bipolarista al suo meglio. Intanto il paese affonda.
    Al congresso Cgil applausi per l'inno sovietico.
    Sangiuliano: "Dante è il fondatore del pensiero di destra italiano". (Può darsi, ma non avrebbe mai ciucciato piselli circoncisi da mane a sera)
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  11. L'ultimo grande pensatore medievale

    Chi oggi ne canta gli elogi per il gesto rivoluzionario della rinuncia al Ministero Petrino (non chiamatele "dimissioni". Non era un amministratore delegato) lo ha odiato quando era sul Trono di Pietro. Era il "cardinale Rottweiler". Era stato calunniato tramite presunte foto "naziste" rivelatesi poi grossolani fake. Benedetto XVI è stato odiato perché rappresentava un'anomalia, un'alterità insopportabile al totalitarismo della modernità, con il quale non aveva mai cercato compromessi. A...
  12. Geni privati, boiardi di Stato e prestanomi

    I potenziali avversari stanno diventando molto pericolosi, e tu non vuoi mai una lotta leale. Fuori dal ring, una lotta leale è solo una cattiva strategia, significa che non ti sei preparato correttamente. In un momento di crescente competizione globale devi essere in grado di andare nello Spazio più frequentemente, e una delle missioni di Blue Origin è rendere l’accesso allo Spazio più facile, rapido e a basso costo. Tutto ciò è necessario per entrare nella nuova era del dominio...
    Senza essere un bezosiano né tantomeno un amazoniano, penso che Bezos abbia sostanzialmente ragione. E mi duole dirlo.
     
    Bezos dal suo punto di vista ha ragione, chi lo dipinge come un pacifico e visionario pioniere del turismo spaziale ha torto marcio.
     
    Dimenticavo: l'esplorazione spaziale, come le esplorazioni geografiche dei secoli passati, ha anche delle finalità militari. Molti ritengono che per dominare la Terra occorra avere una base sulla Luna, un avamposto inarrivabile da cui spiare il pianeta e lanciare bombe nucleari sul nemico. Nel gergo militare questa si chiama "Higher Ground", ossia l’altura più alta da cui scatenare la rappresaglia finale.

     
  13. Elon Musk non conosce né Twitter né gli Stati Uniti

    Molti anni fa, in un periodo di buona liquidità, stavo per acquistare una grossa comunità di videogamers. Raggiunto l'accordo attorno ai 40.000 euro, ad un certo punto fui avvolto da quell’istintaccio che nella maggior parte dei casi mi salva dalle fregature e che mi fece tirare indietro. La prima: un venditore assillante e troppo desideroso di vendere. Come mai? Dopo alcune indagini, scoprii che l’amministratore della comunità stava organizzandosi per ricostruirne una praticamente...
    La tua analisi è buona, anzi ottima come al solito a meno che, come dici tu, lui non sappia cose che noi comuni mortali non conosciamo, non abbia già poteri sotterranei a noi ignoti.
     
    "...ma se Twitter è un’azienda privata?"
    L'errore in cui incappano i liberisti e i keynesiani: dare troppa importanza alla forma giuridica della proprietà e soprattutto alla razionalità strumentale, che si basa sul presupposto di conseguire il massimo risultato con il minimo sforzo (minimax). In realtà, a certi livelli il potere - politico o economico - adotta la razionalità strategica, la quale mira a raggiungere determinati risultati strategici (indebolire o cancellare un pericoloso concorrente) nel medio-lungo periodo, costi quel che costi. Chi adotta la razionalità strategica non ragiona come un normale bottegaio, e se ne frega altamente di raggiungere il massimo risultato con il minimo sforzo.
     
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    Sto seguendo con interesse la vicenda. Devo dire che la tua impostazione è piuttosto acuta. Il paragone con Trump è proprio ciò che Musk deve aver avuto presente per non buttarsi in qualche mossa dissennata. Ma mi ha colpito di più la tua disamina sulla meccanica perversa che governa i social più diffusi, quelli di supporto al Regime: proprio io, da febbraio, sono stato bannato a raffica per aver pubblicato controinformazione sulla guerra in Ucraina e sono passato per qualcosa come sette profili. Oggi mi hanno bannato per un commento a caso, che solo un malato di mente o qualcuno in malafede avrebbe potuto considerare sospetto. FB è il primo a violare i propri ridicoli e a volte misteriosi standard, e per quello ho sempre rifiutato di dargli accesso ai miei dati personali. I like come droga sono proprio ciò che accade: se hai letto "Mind change" di Susan Greenfield avrai trovato che essi liberano dopamina, ed è proprio il meccanismo patologico su cui si regge il gioco. Gioco di cui mi sto davvero stufando.
     

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