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My Threads

  1. ANCHE L'ORECCHIO VUOLE LA SUA PARTE

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    Di recente mi è capitato di visionare un breve video che mostra un uomo, immobilizzato a terra da altri uomini in tenuta militare, al quale viene tagliato un pezzo di orecchio. E questo pezzo di orecchio viene fatto mangiare all'uomo stesso. Una scena decisamente cruenta e disturbante sotto tutti i punti di vista. Che però merita anche di essere contestualizzata, pur rimanendo in tutta la sua crudezza. Infatti il video mostra la cattura di uno dei terroristi che hanno seminato...
  2. Capire le persone (di Franco Marino)

    Un contatto, tra i più affezionati, è rimasto deluso dai risultati della campagna di donazioni perché, a suo parere, i risultati previsti non sarebbero eccezionali. Questa persona, che trova doveroso che io non mi faccia problemi a chiedere donazioni e ritiene che i miei articoli li meritino, tuttavia parte dallo stesso errore che avrei commesso io se questa iniziativa l'avessi lanciata una ventina d'anni fa: illudermi di un'umanità pronta a trasformare le proprie chiacchiere in fatti. Ma...
  3. Il grave errore di Sgarbi: dimettersi (di Franco Marino)

    Molti avranno notato che ho parlato a più riprese del caso Sgarbi, volutamente ignorando la vicenda processuale che lo riguarda e della quale ovviamente, non avendo letto le carte processuali, so relativamente poco. Tutto questo per dire che chi si aspetta chiarezza sull'aspetto giudiziario della cosa, rimarrà deluso.
    Ma c'è una ragione ben chiara dietro questa mia impostazione di pensiero: trovo molto pericoloso quello che gli è successo - indipendentemente dalle sue responsabilità che...
    Questa volta non mi interessa la ragione per cui si è dimesso.Prende un sacco di soldi dalle sue conferenze, dalle sue collaborazioni con musei in Italia e all'estero dalle associazioni. É sempre assente dal suo lavoro che viene pagato profumatamente dai nostri contributi.Per una volta, una,sola, sono d'accordo con Travaglio " A questo signore è stato permesso ciò che non viene permesso a nessuno”.
     
  4. Quello che gli italiani non capiscono quando cretineggiano all'estero...

    Immaginiamo una persona che andasse a vivere a casa di una numerosa famiglia che ha regole ben precise. Se l'ospite in questione cercasse di imporre le proprie regole a questa famiglia, otterrebbe come unico risultato di essere cacciato giustamente a pedate. Se poi il capofamiglia in questione è il capo di uno stato e ha la responsabilità di dover gestire milioni di persone e non c'è una polizia internazionale che ne prevenga gli abusi, l'ospite rischia di essere ammazzato come magari è...
    Magari si fosse così , qui in Italia . E non mi riferisco alla severità , quelli sono punti di vista , ma al modo di applicare con autodeterminazione e far rispettare ciò che si è stabilito nel proprio territorio .
    Nella famiglia Italia i cattivi ospiti non vengono presi a calci , anzi siamo noi che perdiamo le nostre regole
     
    Non sopporto più le tifoserie.... Ho letto di sta tizia su facebook ma non avendo la TV non sapevo nulla. Adesso qualcosa di più so (ne parlano tutti purtroppo) e mi risprofondo nelle mie più proficue abitudini, intellettualoidi e non intellettualoidi, tipo il motociclismo.
     
  5. Parlare della Lucarelli non è frivolezza (di Franco Marino)

    Molti hanno notato che sto parlando molto della vicenda della ristoratrice e della Lucarelli. Qualcuno ha criticato la cosa, buttandola sempre sul discorso che esistono cose molto più importanti, come per esempio le manifestazioni in Germania contro le norme green, che si risolveranno in un nulla di fatto come le rivolte dei gilet gialli, dei camionisti canadesi e dei portuali di Trieste. "Pensa a ciò che sta accadendo nel Sarkazzistan e nella Culonia Citeriore, dove pare che stia per...
    Ma che ne sanno questi dei diritti individuali, sono stati i primi a calpestare chi ha esercitato il sacrosanto diritto di non farsi iniettare un veleno che, mai come oggi, sta mietendo vittime di ogni età.
     
    E ancora continuano … la gente è completamente lobotomizzata
    Ieri in ospedale stato per avere una discussione… mi sono fermata perché sono anni che ripeto sempre le stesse cose e sono stanca
     
    La Lucarelli non è giornalista, è pubblicista. Credo, dal basso della mia terza media, che ci sia una bella differenza. A parte questo, se qualcuno ne ha i mezzi ed ha tempo, andrebbe ripagata con la stessa moneta. Scaviamo nel suo passato e sputtaniamola un pochino...
    È diventata famosa in quanto "moglie di", senza alcun merito particolare e con l'unica dote (diciamo così) di essere cattiva.
    Pan per focaccia.
     
    Lucarelli? Perché perdere tempo e soldi in tribunali denunce e controquerele, quando a svitare i bulloni dell'avantreno di un'auto basta una chiave inglese, e le ruote terranno fino alla prima curva presa in velocità? 😎
     
  6. Dai tribunali alla gogna mediatica (di Franco Marino)

    Sto osservando l'ultima polemica che riguarda Selvaggia Lucarelli. In sostanza, è successo che una ristoratrice, tale Giovanna Pedretti, si è suicidata per la vergogna dopo che la popolare blogger e il suo fidanzato l'hanno accusata di essersi sostanzialmente inventata una recensione omofoba, alla quale la ristoratrice avrebbe risposto con un commento pro-gay, allo scopo di farsi pubblicità. E mi stupisce come le masse, ad ogni polemica nella quale sanguinosamente si contrappongono, non...
    M
    Il problema è che la giustizia non funziona come dovrebbe, tanto che le persone stanno perdendo fiducia in essa.
    Se una comunità vede scorrazzare liberamente un omicida, uno stupratore o uno che ha ammazzato un animale per puro divertimento, che fiducia dovrebbe riporre in uno stato di diritto che è solo nella carta?
     
    Visto che da settimane non vado al bar non sono aggiornata,sulla faccenda. Purtroppo in streaming non trovo notizie e neppure tra la stampa straniera 😂. Ma davvero una si é suicidata perché la Lucarelli ha sparato le sue solite baggianate? Azz...potenza di fuoco dei social! Ma se é vero la, suicida non stava mica tanto bene di testa.
     
  7. Anna dei miracoli

    Mentre le truppe israeliane fanno piazza pulita dei cronisti e dei funzionari ONU e nelle prigioni di Kiev muore in circostanze poco chiare il reporter americano Gonzalo Lira, continuo a sentirmi rivolgere l'invito a leggere Anna Politkovskaja, la giornalista dissidente assassinata nel 2006. È un invito che i presunti campioni della democrazia e della trasparenza ripetono a pappagallo, con l’aria di chi non ti dà un consiglio bensì una scudisciata. Ebbene, l’ho letta e mi sono fatto...
  8. Dalla parte di Sgarbi a prescindere (di Franco Marino)

    Quando si tratta di occuparmi di giustizia, confesso apertamente di non essere credibile. Punto primo, perché vado a simpatie ed antipatie. Punto secondo, perché ho una sfiducia pressoché totale nei confronti della magistratura italiana. Di conseguenza, ogni caso giudiziario è sottoposto ad una lente di ingrandimento che va oltre la dimensione relativa alle carte processuali, che analizzerei soltanto se lautamente pagato o con una pistola alla tempia. Non ho quindi i mezzi per farmi...
  9. Acca Larentia ci racconta lo squallore degli antifascisti (di Franco...

    Tutte le volte che parlo di fascismo, non nascondo un certo disagio. Tanto per cominciare, non è epoca mia. Il fascismo è finito nel 1945 - comprendendo, con esso, la coda di Salò - e stiamo parlando di quasi ottant'anni. E io sono del 1981. Nel 1945 non c'era neanche mio padre. Se mi improvvisassi un dotto storico di quegli anni, apparirei ridicolo. Ma l'altro motivo di imbarazzo sta proprio nel fatto che ormai il fascismo non c'è più. Accanirsi su chi avesse ragione tra fascisti e...
    L'onore questi beceri antifascisti non lo hanno mai avuto al pari dei partigiani capaci di commettere crimini inenarrabili da vigliacchi quali sono sempre stati... il macabro spettacolo di piazzale Loreto è il simbolo ultimo del loro disonore
     
  10. Il caso Dalmastro-Pozzolo ovvero con questa sinistra, la Meloni può...

    L'errore più comune di quando si ascolta o si legge una dichiarazione è di fermarsi al "testo" e di non andare oltre, cioè non guardare il "sottotesto". Ma questo errore si estende anche alla valutazione delle azioni. Quando una cosa ci appare illogica è perché spesso la logica è un'altra. Così, durante la campagna elettorale delle politiche del 2022, ho capito che la sinistra era cosciente che avrebbe perso quando Letta iniziò a caricare a testa bassa contro la Meloni, dicendo le cose...
    Il Paese è nella "me-lma"...
    Hanno fatto a gara a chi ne spargesse di più, prima, dopo e durante...
    La melma ora è diventata "lozza"...
    e noi (?)... periamo di non affogare!...
     
  11. Il Discobolo e i flagellanti

    Come per molte altre opere d'arte che mi avevano affascinato e innamorato sin dall'adolescenza, anche del “Discobolo” di Mirone ignoravo la collocazione precisa e mi son meravigliato a scoprire, grazie ad una notizia di cronaca, che stava molto più vicino di quanto non sospettassi: per la precisione a Roma, al Museo Nazionale. Ma la sorpresa più grossa non è neppure stata questa. Come qualcuno avrà notato, magari con difficoltà, essendo ogni altra notizia stata soffocata dalla recente...​
  12. Gino Cecchettin che querela e le ridicole proposte per combattere...

    La vicenda Cecchettin, come scritto in altre circostanze, non è niente di diverso da tanti altri casi del tutto analoghi passati in cavalleria. Ma se ne stanno parlando in maniera così incessante, al punto che ormai non c'è post sui social che non sia dedicato a questa vicenda, è perché la posta in palio è enormemente più alta e si ha, tutti, la sensazione che si voglia usare questa faccenda come volano per cose ben peggiori.

    Partiamo dal primo punto: Gino Cecchettin che fa querele.
    Fin...
    C'è una soluzione efficace senza dovere disquisire su come e perché devono essere gestiti i social : ABBANDONARLI DEFINITIVAMENTE TORNANDO A VIVERE UNA VITA REALE E NON VIRTUALE.
    Il progresso tecnologico a volte è deleterio. Occorre avere la lucidità di prenderne atto e comportarsi di conseguenza.
     
    Io non sono per una demonizzazione dei social… sono uno strumento… un mezzo di comunicazione
    Io in questi anni anni ho raccontato la mia vita reale, condiviso opinioni mie … ho partecipato a discussioni che a volte non ho affrontato nel mio ambito lavorativo
    Il problema è la censura… nel momento in cui non ci si sente liberi di parlare non ha più senso
     
    Disse lo Yoda "Male non fare paura non avere". Social...mai stata bannata, mai stata minacciata né da fb né dagli haters, mai stata cancellata...forse sono malata?
    NB Ho letto ora i post del Gino "nazionale" , i miei "amici" in fb, accuratamente selezionati, non hanno ritenuto importante riportarli. O....ma é un porcellino!!!
     
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    Il reato di diffamazione andrebbe eliminato dal codice penale e sostituito, al più, con un illecito amministrativo, così come bisognerebbe impedire a chiunque di rivolgersi al giudice civile per ottenere un risarcimento per la diffamazione, visto anche il carattere sproporzionato di certe somme richieste (e talvolta ottenute), spesso superiori al risarcimento medio che viene assegnato a favore delle parti civili nei processi per omicidio.
    Sia chiaro, capisco che certi commenti possano essere sgradevoli, la diffamazione però sta diventando un'arma impropria con cui limitare la libera espressione, con politici che utilizzano lo strumento della querela per tacitare il dissenso nei loro confronti, intentando cause temerarie che il più delle volte finiscono con l'archiviazione o con l'assoluzione dell'imputato, ma che comunque creano grossi problemi a chi non ha le stesse disponibilità economiche del querelante e deve pagarsi l'avvocato.
    Nel caso Cecchettin, al di là di qualche commento sopra le righe, gran parte delle critiche presenti nei social riguarda l'assurda richiesta che tutto il genere maschile faccia il suo mea culpa, pretesa che appare assai ipocrita se, come sembra, chi fa una simile richiesta in passato ha pubblicato sul suo account twitter dei commenti dal contenuto sessista. Critiche legittime, ovviamente, se non fosse che il confine fra ciò che è lecito è ciò che è sanzionabile non è stabilito in maniera chiara, ma dipende dagli orientamenti politicamente corretti vigenti. La strategia della querela sembra pertanto essere orientata all'insegna del "colpiamone uno per educarne mille", non sia mai che qualcuno voglia porsi troppe domande, non tanto sul fatto in sé (c'è stato un orribile omicidio e c'è una vittima, su questo non si discute), quanto sul suo utilizzo per finalità che non siano esclusivamente quelle di fare giustizia, prevenzione e sensibilizzazione, oltreché onorare la memoria della vittima.
    Il vero problema è che vent'anni di fascismo non sono passati invano, ragion per cui la tentazione di controllare l'altrui pensiero nel nostro paese è ancora molto forte (negli ultimi tempi più che in passato). Inoltre, come se non bastasse la responsabilità civile e penale, in Italia si fa un utilizzo distorto della responsabilità disciplinare in ambito lavorativo. Questo significa che quello che uno scrive sui social, anche se lo fa durante il suo tempo libero e all'interno della vita privata, può essere considerato pregiudizievole per il datore di lavoro e quindi oggetto di sanzione disciplinare. Il tutto ovviamente viene giustificato con norme volutamente generiche ("nuocere al prestigio o al decoro dell'azienda o dell'amministrazione di appartenenza"), in cui può essere fatto rientrare tutto. Ecco perché giustamente molte persone utilizzano pseudonimi nella rete, perché è vero che l'indirizzo IP consente di identificare l'intestatario dell'utenza telefonica (anche se, come lei signor Marino ben sa, è comunque possibile utilizzare connessioni libere presente in luoghi e locali pubblici), è anche vero che non sempre questi dati sono facili da ottenere. Gli americani, ad esempio, hanno un miliardo di difetti e sono responsabili di tante infamie, ma non rompono le palle ai cittadini per un'opinione, ragion per cui social come facebook spesso rifiutano di fornire l'indirizzo ip alle autorità italiane, assecondando la richiesta solo in caso di gravi reati.
     
  13. Chissà perché ce l'hanno sempre con te

    Qualche mese fa i circo in cisi, facevano antipatia a un po' di persone che per pudore, di un passato di cui queste stesse persone non erano responsabili, ma il senso di colpa inculcato dal buonismo della storia scolastica post bellica, faceva sì che questa antipatia restava velata. A me che della storia comunune mi son sempre sbattuto le palle mi facevano ribrezzo tranquillamente e non lo mascheravo. Adesso però in questi giorni per fortuna avverto che quella leggera antipatia nelle persone...
  14. Kissinger e il moralismo (di Franco Marino)

    Tempo fa mi venne l'idea di intervistare un camorrista che conosco molto bene. La cosa può legittimamente far inorridire ma va spiegata. Tanto per cominciare, non ho rapporti - diciamo, come dire - lavorativi con questa persona, semplicemente ho usufruito per diversi anni di un servizio legale che mi offriva e nel quale probabilmente riciclava i suoi introiti, e avendo, in un certo senso, conquistato la sua simpatia (una volta o l'altra vorrò capire perché i delinquenti stravedono per me)...
    Avevo studiato a Milano e a Dublino, col mio primo marito avevo abitato a:Londra, Parigi, NY, col mio lavoro avevo già girato l'EU e stavo per accettare un incarico in un paese nordafricano. Non me la sto "tirando" ma é una premessa per dire che, con mio padre, patito solo di 2 cose: medicina e politica, discutevo spesso, forte delle mie esperienze fuori Italia, tacciandolo di incompetenza e provincialismo in quanto vivente in un paese di montagna senza tali esperienze. Nel 1980 mi regalò un tomo di 1114 pagine con appunti storici e dettagli geografici, dicendomi: " Te ghe girà un pocheto el mondo. Desso lesi chi tuto el mondo lo gha fato, lo fa e lo farà girare" - Traduco: " Hai girato un pò il mondo. Adesso leggi chi tutto il mondo lo ha fatto, lo fa e lo farà girare".- GLI ANNI DELLA CASA BIANCA - Henry Kissinger
     
  15. SCUSATE SE ESISTO

    Qualche mese fa mi ritrovai a vergare un articolo intitolato:"L'Eleganza del Male" (https://www.lagrandeitalia.net/alessio-paolo-morrone/2023/06/09/leleganza-del-male/) nel quale esprimevo alcune riflessioni riguardo l'efferato omicidio di Giulia Tramontano, la povera ragazza di Senago(MI) trucidata dal proprio compagno mentre ella era al settimo mese di gravidanza.



    Come tanti altri fatti di cronaca nera il dramma di Senago, oltre a suscitare orrore e indignazione nell'opinione...
  16. Vite a perdere

    Il ritrovamento del cadavere della povera Giulia Cecchettin non mi ha lasciato sorpreso. Le modalità della sparizione erano troppo sospette per poter fantasticare di fuga a due (come se fossimo in un romanzo Harmony) o di rapimento (come in un film americano). Avrei scommesso proprio in una tragedia di questo tipo, e restava solo da vedere se il suo ex sarebbe stato ritrovato vivo o morto.

    La cosa che emerge, una volta di più, e che è degna di essere ricordata, però, non è la solita...​
    L'immagine si adatta perfettamente al pezzo: il malato d'amore di Grosz, circondato da simboli di morte (la lisca, l'avventore-scheletro, il cane addormentato o forse morto), ebbro di fantasticherie frivole e con quell'ancora profeticamente tatuata sulla tempia.
     
  17. Giulia Cecchettin e il subdolo inganno della cronaca nera (di Franco...

    Non di rado, per trovare un mafioso, bisogna infiltrarsi nella sua banda per cercare di capire dove scovarlo e come si struttura la sua organizzazione. Un compito delicatissimo che porta il poliziotto o il carabiniere a cui viene assegnato a diventare come quei mafiosi tra i quali si dovrà muovere e per il quale dovrà sottoporsi ad un durissimo addestramento nel quale ogni dettaglio farà la differenza. Al tempo stesso, fatte le ovvie e dovute proporzioni tra un poliziotto e un anonimo...
    Guarda Franco...premetto che mi riferisco al puro sistema mediatico, con rispetto per le vittime e famiglie, ma...il fattaccio è caduto come cacio sui maccheroni dato che la storia della bimba inglese è finita.
     
    Concordo. Tra l'altro Indi era una BAMBINA, quindi femmina, ma non c'è stata la stessa levata di scudi che per Giulia. Non sto a dilungarmi sulle differenze di trattamento, ma sono sintomatiche della sottile propaganda che è sempre in agguato.
     
    Ringrazio l'autore per questo articolo, apprezzo sempre chi cerca di ricostruire e spiegare una vicenda complessa.
    Due consiserazioni.
    1) Sulla vicenda di Pamela Mastropietro.
    Uccisa, fatta a pezzi ficcati in due valigie poi scaricate in un fosso.
    Facciamo il paragone tra Silvia e Pamela.
    La prima con un clamore mediatico impressionante che Pamela non ha avuto neanche di striscio, anzi, con i media che sembrava volessero in un certo senso nascondere l'efferato delitto.
    2) Quando c'è un accanimento impressionante di coltellate e disprezzo totale verso una persona mi sono sempre chiesto cosa abbia potuto scatenare una simile violenza.
    Nel caso del recente delitto, se quello che ho letto è vero, si capisce cosa abbia mosso la rabbia immensa anche se, ovviamente, non c'è giustificazione che tenga.
    Però la vicenda mi fa concludere che ho ragione quando immagino che una violenza inaudita non può che scatenarsi o da un corpo saturo di alcol o droga e/o da una provocazione che mette alla berlina pubblica quello che poi diventerà il proprio assassino.
     
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  18. I sindacati sono i primi nemici dei lavoratori (di Franco Marino)

    Non è raro che qualcuno cerchi la cura da chi è la causa della malattia, come può essere un medico incapace o una medicina sbagliata. Arriva però un momento in cui la realtà si mostra nella sua evidenza - il medico è incapace - e a quel punto il paziente si rende conto che, se dopo anni di terapie, la malattia non passa, due sono le cose: o la cura non è adatta - e quindi va cambiata - oppure non è adatto il medico.
    I sindacati sono un esempio di medico la cui cura è sbagliata oppure è...
    In Telegram sono iscritta al canale de "L'ANTIDIPLOMATICO" dove in questi giorni gli scioperi venivano presentati al loro modo di vecchi ma veri e sinceri comunisti, ed é per questo che leggo i loro articoli. Mi sono proprio divertita a leggere i commenti dei loro iscritti, ce ne fosse stato uno, dico uno solo a favore, niente. E ci sono stati pure insulti soprattutto per l'approvazione della sospensione dal lavoro per i non vaccinati, durante il covid. Questa proprio non gliela perdonano.
     
    Non UNA PAROLA sui fondi tipo KKR o l'eccesso di finanza nell'economia che distrugge imprese prima, lavoratori di conseguenza poi vero Landi? Meglio giocare a far finta di essere nella Manchester dell'800. Cazzaro di prima categoria.
     
  19. Caro Grillo, la colpa non è tua ma di chi ti ha votato (di Franco Marino)

    Ho spesso detto che la cosa di cui vado più fiero è di non aver mai creduto ad una virgola della narrazione covid. In realtà ce n'è anche un'altra: non aver mai considerato neanche per un momento di votare il Movimento 5 Stelle. Tutto mi divide, sia interiormente che esteriormente, da quel mondo che ho visto nascere con i miei occhi, di cui conosco moltissimi di quei personaggi poi diventati famosi e con i quali mi sono spesso scontrato, fino a giungere presto alla determinata convinzione...
    Quando il Beppe nazionale si esibì nelle piazze italiane, sinceramente, mai avrei pensato che riuscisse a tirar su così tanta gente per un partito virtuale. Siamo coetanei. Lo incontravo 50 anni fa a Milano io studentessa lui cercava di fare il pagliaccio (mai considerato come comico) per entrare al Derby, il tempio del cabaret, dove si esibivano i "mostri" della satira. Non l'hanno mai voluto. Frequentavamo il "Tencitt" vicino alla Statale dove spesso trovavamo anche lui, accompagnato da pochi in quanto persona insopportabile, borioso, maleducato, strafottente, rancoroso, avaro, profittatore.
    Se lo vedevamo seduto "Uh signùr ghe el Bepp ndem via". Quando ha formato il M5S scommessi con un amico che, appena fatto i soldi lui sarebbe scomparso mollando tutto. Ovviamente ho vinto, ma, ho tristemente verificato quanto sia facile "imbelinare" (termine genovese) gli italiani. Quelli di adesso però, perchè, 50, 40, anche 30 anni fa non ce l'avrebbe fatta.
     
  20. Bentornato Erode

    Allora Erode, vedendosi deluso dai Magi,
    s'irrritò grandemente e mandò
    ad uccidere tutti i bambini che erano in
    Betlemme e in tutti i suoi dintorni, dai due anni in giù...
    Matteo, 2,16


    Da lettore di fantascienza con la fissa per la Storia e la Filosofia ho sempre prediletto due tipi di racconti: quelli sui viaggi nel tempo, e meglio nel passato che nel futuro, e quelli ad argomento ucronico, ossia sulle società immaginarie ma, per certi versi, verosimili, anche se...​
    Sono nauseato per quello che è successo, caro amico.
     
    Sembra che siamo in pochissimi a renderci conto della gravità dell'accaduto e al suo significato. La Chiesa cattolica è completamente assente, la società civile britannica neppure si rende conto che l'Italia, già perculata e guardata dall'alto in basso come membro onorario dei PIGS, si cura di più della vita dei cittadini britannici che il loro stesso governo. Società in decomposizione.
     
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