bullismo

My Threads

  1. Un mondo di bulli (di Franco Marino)

    Quando si parla di bullismo, la prima immagine che sgorga nella mente è una scena abbastanza stereotipica: un giovine muscolare e aggressivo che ne vessa uno meno muscolare e meno aggressivo. Oppure una gang che se la prende con un minorato di qualsiasi tipo. A questo contribuiscono i media che sono sempre pronti a farne una sorta di resa dei conti tra giovani. Sotto la lente di ingrandimento dei social, infatti, è giunta la storia di un ragazzo, Leonardo, che si è suicidato perché alcuni...
    Mio nipote era vittima di alcuni bollettini, all'epoca frequentava la prima media, mia figlia e mio genero chiamarono i genitori dei ragazzini che gli stavano facendo perdere la voglia di vivere , ma nessuno di loro mosse un dito , compresi gli insegnanti. Alla fine su mio consiglio lo trasferirono dalla scuola del paesino dove vivevano , qui ad Augusta dove vivo io. Fortunatamente oggi è un ventenne studente universitario, non ha mai perdonato i suoi ex compagni di scuola, li evita perché ( me lo confidato ) sarebbe capace di mettergli le mani addosso
     
    Hai detto una cosa grandiosa che nessuno vuole capire… se si affrontasse veramente il gigantesco problema ci sarebbero molti più bulli di quanto si possa immaginare
    Soprattutto tra gli adulti
    Quello che sta accadendo a livello politico credo che sia di una gravità disarmante… non so dove ci porterà
    Lo confesso
    Non lo so
     
    Se insulti la Boldrini viene giù il mondo se lo fai a Salvini chi se ne frega. Per quanto riguarda gli insegnanti sono i primi ad avere paura dei bulli e per questo che non muovono un dito...ma il problema è sempre quello, mancanza di rispetto a partire dalla famiglia e questo lo trasmettono ai figli, perché se alla famiglia dici che il figlio è un Bullo, nega subito e poi se la prende con l'insegnante, mio padre gli avrebbe risposto che ci pensava lui e a casa poi non ti dico, stai tranquillo che non lo avrei più fatto. Poi se non fai nulla quando i bimbi sono piccoli poi è difficile riprenderli.
     
  2. Una breve riflessione su Berlusconi (di Franco Marino)

    Come è noto a tutti, il Cavaliere è messo male. Le notizie che vengono dal San Raffaele non sono buone, sebbene siano meno drammatiche di quanto ci si aspettava in un primo momento.
    Premettendo che è sceso, e non da oggi ma da almeno 7-8 anni dal piedistallo nel quale io, berlusconiano, lo avevo messo, devo registrare uno degli aspetti più vomitevoli del tempo in cui viviamo: il doppio standard. Gli stessi che scatenerebbero tempeste di insulti nei confronti di chiunque faccia anche solo...
    Gli sciacalli ci sono sempre stati. Con l'avvento dei social ci siamo accorti che sono tantissimi. Mi permetto una battuta che non penso sia fuori luogo, anzi credo sia di buon auspicio: ogni volta che Berlusconi ha avuto problemi di salute i corvi hanno gracchiato e lui ne é uscito più forte, questa volta di corvi ce ne sono stormi numerosi........
     
    Pur non essendo mai stata una sua estimatrice, mi domando come si faccia a fare battutacce su una persona morente o comunque seriamente ammalata. Che pochezza, che meschinità.
     
    È facile essere amico dei potenti, il difficile è rimanere ancora amico quando il tuo amico potente non ha più il potere.
     
    Ci vorrebbe una legge che mettesse, a 70 anni, ed eventualmente a fine mandato, in pensione, i politici. Dopo una certa età, dopo decenni di mondo dorato, non si ha la percezione di come stia il Paese nei quartieri, nei paesi, quello che si definisce il termometro della situazione. Eppure comandano i vecchi, solo per attaccamento al potere, per il delirio di onnipotenza di voler essere il salvatore della Patria fino alla fine, che le proprie convinzioni siano una manna per la popolazione intera. Non ce l'ho col Berlusca, preferirei che andasse con le sue amichette in crociera, piuttosto che vederlo, tutto imbastito e plastificato in TV, oppure morto. La sua generazione è ora che molli il pallino del gioco, ha abbondantemente rotto le palle!
     
  3. La cancel culture contro Roald Dahl ovvero la stupidità del...

    Di fronte alla decisione di riscrivere i libri di Roald Dahl che hanno costituito un caposaldo dell'infanzia di molti di noi, è lecito trasecolare. Quel formidabile scrittore norvegese aveva indubbiamente uno stile irriverente e le caratteristiche morali dei personaggi negativi erano sovente associate a caratteristiche fisiche ben precise. E tuttavia, riscrivere i suoi racconti eliminando certi termini oggettivamente offensivi è assolutamente stupido e non ci sarebbe nemmeno bisogno di...
    E...di grazia chi è come riscriverebbe racconti come "Le streghe" ??? In quanto alla discriminazione....nel 73 sono tornata in Italia dall'estero divorziata e con un figlio, in un'Italia in cui il divorzio venne approvato nel 70 ma ben pochi "osavano" divorziare in un'atmosfera di perbenismo tale che la dicci provò ad eliminarlo con un referendum nel 74 e per fortuna gli andò buca. Avevo una buona posizione lavorativa dato che le mie competenze tecniche e linguistiche compensavano il mio essere femmina, madre, divorziata e non cattolica. Il mio datore di lavoro disse "Lei può fare una carriera importante ma....non posso presentarla al CdA. Si trovi un marito e mettiamo tutto a posto" . Il marito l'ho trovato, presentato, gradito, approvato, dopo due mesi li ho mandati a fanc....
     
    Quando vidi chiamare "non vedente" un CIECO capii la deriva che avrebbe subito la lingua (tutte eh, non solo quella italiana).
    Semplicemente non ha alcun senso: il fatto tecnico rimane, un CIECO è di certo uno che non vede,... puoi chiamarlo come ti pare!
    La parola CIECO è l'evoluzione di una lingua, è civiltà, è l'attribuzione di una parola specifica che stabilisce cosa sei o chi sei. Decidere di usare "formule descrittive" invece che quello specifico sostantivo è un ritorno alla BARBARIE (diversamente civile?)
    Infine, giusto per far capire a che livello di pensiero io sia giunto e, dunque, mi senta sempre più prigioniero di una IDIOZIA MONDIALE:
    Io, che sono "diversamente diverso", in che ambito mi colloco in questa società? Chi difendera i miei diritti di percezione? MALEDETTA PERCEZIONE!!!
     
    Mesi fa mi inventai una storiella.

    IL NANO E IL SALTO IN ALTO

    Un nano era deciso a diventare campione olimpionico di salto in alto.
    Ne aveva diritto e volle provarci.
    Si allenò duramente per anni.
    Purtroppo però non riuscì mai a superare i 170cm.
    A quel punto decise che c'era qualcosa che non andava, si sentiva discriminato!
    Si infuriò tantissimo e decise di recarsi al Comitato Olimpico con un avvocato.
    Morale della favola?
    Il salto in alto fu eliminato da tutte le gare di atletica nel mondo, nelle scuole, nei campus... il Salto in Alto era una discriminazione e come tale andava abolito.
    Rifletteteci, inventatevi tutte le storielle che vi vengono in mente, io ne ho a centinaia in testa e sono una più surreale dell'altra ma: Politicamente correttissime.
    Finiremo tutti per evirarci perché avere un pene è discriminante!
     
  4. L'Occidente dei balocchi che il mondo non vuole

    Il mio paese è stato traversato per vent’anni dalla faida tra berlusconiani e antiberlusconiani e io, berlusconiano, non ho ovviamente mai dato peso alle pretestuose diffamazioni degli avversari. Senza essere un suo ultrà, mi sono posto di fronte alla sua figura confrontando i suoi scheletri nell’armadio - di cui ero a conoscenza e su cui non ho mai chiuso gli occhi - con quelli dei suoi avversari e, convinto che rappresentasse i miei interessi e i miei valori, l'ho votato e, negli...
    Diciamo che il mondo attuale è un posto terribile. E senza morale. I russi li conosco bene e dietro quella sottile e molto superficiale patina di "valori" di regime sono esattamente la copia slava di Gordon Gekko. La Russia è un Paese che farà la fine degli Usa non appena Putin se ne andrà. La Cina la conosco meno e lì vedo una hybris di tipo differente, col peggio di comunismo e capitalismo. Sia Russia che Cina NON FANNO FIGLI. Come l'Occidente non investono sul futuro (perfettamente rispecchiato dai loro leader "senza successori")
    Credo che tra i non occidentali quelli che avranno evoluzioni più interessanti saranno gli arabi (ho detto arabi, attenzione, non musulmani. L'Iran mi pare bello che cotto, passerà dall'estremo degli ayatollah all'estremo dell'occidentalismo e si suiciderà come la Russia), perché stanno attraversando ancora una fase che potrebbe essere simile al nostro Novecento, a metà tra novità e tradizione.
     
    l'occidente ha sempre vissuto sopra le reali possibilità creando solo debiti, certo la Russia e altri paesi da te citati non sono certo democratici, ma la vera democrazia è una pura utopia. Interessante il tuo pararello con Collodi simbolo del nostro modo di viveve in occidente
     
    l'occidente ha sempre sfruttato l'economia e forse anche lo spazio fisico di paesi meno evoluti anche per questo forse é arrivato ad oggi incolume; il resto del mondo si é evoluto e non si sente più succube dell'occidente, vedremo come evolveranno i tempi
     
    Poi bisogna anche dare uno sguardo ai "ventenni" o comunque alla gioventù non occidentale.
    I giovani russi oramai spingono per l'occidentalizzazione spinta. Finita la generazione che ha visto l'Urss e l'era Eltsin il putinismo sarà defunto. I giovani russi sono totalmente "avaloriali" e ultra-individualisti. Non sono ancora ridotti male come i giovani occidentali ma siamo allo step precedente. Paradossalmente avremo, a causa di quel che sta accadendo, probabilmente un rafforzamento di certi "valori antichi" proprio in Ucraina, a prescindere da Zelensky. Quando hai la guerra in casa poi ne esci diverso. E può anche essere che l'Ucraina sarà poi quello che fu l'Afghanistan: usato in chiave anti-russa, riscopre la sua storia dopo aver avuto la guerra in casa e rispedisce al mittente i valori occidentali. Come all'epoca si foraggiavano forze ultra-islamiche in funzione anti-sovietica e l'Afghanistan, paradiso di cannaioli nei 70s è diventato quel che è diventato, ora si foraggiano forze ultra-nazionaliste (usando un eufemismo). Zelensky passerà, come è passato Massud, questi no...
     
    35 anni di viaggi in giro per il mondo (non di adesso) per lavoro, soggiornando in quasi tutti i paesi asiatici, tutti quell europei, parte sudamericani, tutti i nordamericani e parte africani un'idea me la sono fatta. In parte ci hai preso. In parte. Perché fino alla fine degli anni 90 l'occidente era ambito da molti con i quali ho lavorato. Diciamo che tanti paesi uscivano da situazioni devastanti, la Russia post Eltsin, la Cina post maoista di Deng e Jang Zemin, il Sudafrica dal fallimento dell'Africa National Congress, il crack in Argentina ecc. Poi a partire da fine anni '90 inizio 2000 le cose sono cambiate. I paesi disastrati hanno trovato la strada dello sviluppo, che é stato di una velocità supersonica, a cui ho assistito stupefatta, ma....come hai detto tu...senza sponsor USA. Mantenendo usi e costumi, tradizioni e storia (bella o brutta), guardinghi, cercando di tenersi distanti da questo "occidentalismo" ...cerco di riportare le sensazioni....sguaiato, supponente, presuntuoso. Ci hai preso su Collodi. Un tecnico albanese che lavorava per un'azienda finlandese mi disse che a Tirana erano incollati alla TV italiana e pensavano che fosse il paese dei balocchi. Lavorando a Korba (Tunisia) le operaie (maschi al bar) si radunavono a casa di chi aveva l'antenna satellitare affascinate dai nostri lustrini e paillettes.
     
    Debiti a destra debiti a manca... epperò sono quasi 80 anni che debiti o non debiti in Occidente si campa meglio che in altri posti (rectius : di tutti gli altri posti). Non dimentichiamo che il potere logora chi non lo ha. Gli USA sono ben lontani dall'essere decotti....se fossero prossimi al crack farebbero uso pure delle atomiche se necessario. Riparliamone (rectius: riparlatene,io sarò solo polvere allora) tra cinquanta anni.
     
    Io la reputo realistica più che prematura. Sta di fatto che,avendo viaggiato nei 5 continenti e toccato con mano le differenze esistenti,in Occidente,debiti o meno,si campa molto meglio che altrove. E questo molto meglio rimarrà tale ancora a lungo in quanto le distanze sono ancora lungi dall'essere colmate.
     
    Un po' come il "chi vuol esser lieto sia/del doman non c'è certezza" del Magnifico. Solo che, morto lui, il "doman" fu il collasso dello Stato, i roghi di Savonarola e le invasioni straniere. Il compito di una classe politica degna di questo nome dovrebbe essere quello di pensare al futuro per deviare catastrofi, non godere come tanti scervellati e poi "aprés de nous, le déluge". Perché proprio a chi manifesta una tale cecità il diluvio cade sulla testa, e spesso ben prima di quanto sperasse. La Storia dovrebbe aver insegnato che le catastrofi arrivano sempre quando sembrano impossibili ai più e dalla parte che pareva più sicura. Insegna, sì, peccato che non abbia allievi.
     
    Giuseppe Murdocho portare lo scontro ai confini della Russia è un segno di grande debolezza. Se ci fai caso bombardano una centrale nucleare e poche settimane fa hanno rispolverato la dottrina del First strike atomico. Non mi sembrano mosse da paese sicuro della propria superiorità.
     
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