cambiamenti climatici

My Threads

  1. Il sole oscurato ovvero se Bill Gates possa essere impazzito (di Franco...

    Un lettore, tempo fa, disse che il difetto dei miei articoli è di non considerare l'elemento psichiatrico dell'uomo di potere. Lui, antiputiniano, è convinto che Putin sia una specie di Hitler, di psicopatico ed essendo di destra pensa lo stesso anche di Biden. E io invece penso che, al massimo, può aver preso decisioni sbagliate ma certo non ispirate dalla follia. E' anche per questo che io, per esempio, quando nel dissenso qualcuno scrive che tutto ciò che sta accadendo è opera dei...
    Copio ciò che ho scritto in fb :
    "Come pochi sanno che il geniale Federico Faggin, vicentino doc, rivoluzionò l'informatica con lo sviluppo di innovativi microprocessori e successivamente con la programmazione di nuovi software evoluti definiti Intelligenza Artificiale, così avviene per Cesare Marchetti, toscano doc, morto serenamente ad Aprile di quest'anno all'età di 96 anni, mi pare. Fu lui a coniare il termine "geoingegneria" negli anni '70, ahimé come Faggin non in Italia ma a NY alla Rockefeller University.
    Dopo aver scritto" On geoengineering and the CO 2 problem " (nel '77) aprì la strada allo studio dei cambiamenti climatici e relative cause. Come per Faggin l'AI finì per essere discussa da cani e porci così per Marchetti le sue teorie di geoingegneria vengono manipolate da porci e cani.
     
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    Il confine della pazzia è un labile segno che dipende dai parametri di giudizio. Per chi è pazzo il mondo fuori è pieno di pazzi. Definire il "dentro" o il "fuori" è solo una questione di convenzione sociale. Lo stato mentale di chiunque risulta del tutto indifferente al di fuori della specie umana.
    Rimane, tuttavia, per noi e per l' ambiente che ci circonda, la considerazione oggettiva della pericolosità di certi soggetti. Il danno, infatti, che può fare un "signor nessuno" è del tutto insignificante mentre quello potenziale di soggetti che detengono un potere enorme è spaventosamente esagerato. Per questo andrebbero rinchiusi senz' altro, o quantomeno, privati di gran parte del loro potere. E' una questione di sopravvivenza collettivva.
     
    Il confine della pazzia
    è un labile segno che dipende dai parametri di giudizio. Per chi è pazzo il mondo fuori è pieno di pazzi.
    Definire il "dentro" o il "fuori" è solo una questione di convenzione sociale poiché lo stato mentale di chiunque non è misurabile e risulta del tutto indifferente al di fuori della specie umana.
    Rimane, tuttavia, per noi e per l' ambiente che ci circonda, la considerazione oggettiva della pericolosità di certi soggetti. Il danno, infatti, che può fare un "signor nessuno" è del tutto insignificante mentre quello potenziale di soggetti che detengono un potere enorme è spaventosamente esagerato. Per questo andrebbero rinchiusi senz' altro, o quantomeno, privati di gran parte del loro potere. E' una questione di sopravvivenza.
     
  2. Emergenza psichiatrica

    Non guardo da anni la televisione, fatta eccezione per quei canali di disinformazione che mi impongo di seguire per rendermi conto del punto a cui è la manipolazione di massa. Quindi ignoravo l'esistenza di un programma diretto da tal Formigli, erede di quei pollai anni '90 in cui una serie di invitati di maggioranza e di opposizione urlavano l'uno all'altro di smetterla di urlare per permettere a loro di parlare. Sino a ieri, quando un contatto su Facebook mi ha fatto scoprire cosa...​
  3. Il 25 Aprile: una festa fascista (di Franco Marino)

    È normale che proviamo a non farci imbrogliare dal prossimo. Ma questo sforzo deve essere esteso anche ad un aggressore imprevedibile: noi stessi. Sia perché potremmo essere tentati di abbellire la realtà in nostro favore, sia perché potremmo alla fine credere una menzogna soltanto perché (alla Lenin) ci sarà stata ripetuta tante volte, da aver fatto rovinare le nostre difese mentali.
    Sono stato bambino in un mondo in cui non si poteva essere che antifascisti, assistendo all’eterna...
    La maggior parte di chi si professa antifascista non conosce la storia e come per tutte le cose , ripete a pappagallo, quello che in anni e anni di scolarizzazione ci hanno impresso nelle menti . E quello che ci ripetono in TV da una settimana. Poi c'è chi si documenta.
     
    Mio padre partì volontario per la campagna di Russia. Da tenente medico riuscì a tornare e si fiondò nella Repubblica di Salò. Quando gli chiesi perché si era imbarcato in queste difficoltà e soprattutto dopo che era tornato dalla Russia perché non aveva gettato la divisa nei campi e aveva rischiato di farsi ancora male rispose "Perché ho giurato sulla bandiera italiana di servire il mio paese". Ecco, credo che il ventennio mussoliniano abbia dato questo: "l'italianità", l'orgoglio di appartenenza ad una nazione. Chi venne dopo, questo orgoglio italiano lo distrusse.
     
  4. Disastri "naturali"
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    Basta interrare una condotta d'acqua (ovviamente priva di chiusura, cioè che non porta a alcuna utenza), forata in modo adeguato, posata in certi strati argillosi del terreno, per preparare il disastro.
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    Al momento opportuno, si tratta di aprire la valvola di quella linea per consentire al flusso acqueo di bagnare il terreno, impregnarlo e ammorbidirlo e così, per magia, si innesca una "bella" frana, possibilmente in concomitanza di piogge prolungate. I crimini vanno...
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