Hanno cominciato gli elii e le storie tese (e pure Piero Pelù), sbucati dalle bottiglie di passata di pomodoro, ultimo spot delle loro concessioni al capitalismo, per annunciare a gran voce di aver abbandonato, sdegnati, X, ex Twitter, insomma il social di Elon Musk, innanzitutto perché è di Elon Musk, naturalmente, e poi perché secondo loro è una minaccia alla libertà di espressione. Tutto bellissimo: peccato che provenga da talebani in incognito fino a pochi anni fa, che hanno inveito con tutto il loro armamentario e il poco fiato che avevano in gola contro chi non aveva accettato, durante la pandemenza, di farsi ridurre a un puntaspilli, accettando senza tema di ridicolo di farsi ritrarre nelle pose più assurde: con la mascherina, con i tamponi nelle narici, con la faccia contrita, con la V sul braccio, dando contemporaneamente dei criminali a chi non accettava la loro martellante campagna in nome della libertà di pensiero a cui sembrano tenere tanto adesso.
Poverini. Come scriveva il sommo poeta, come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e’l salir per l’altrui scale, e quanto deve essere faticosa la vita di certi cantori mainstream che si dimostrano come sempre pronti a scattare da bravi soldatini quando la torsione della realtà non arriva ai livelli da loro auspicati perché la libertà di opinione e parola è bella finché la si pensa come loro, altrimenti si diventa un elemento estraneo da punire. Indubbiamente questa proscinesi perenne deve valer la pena, ma possibile che a certi individui non facciano mai male le giunture in generale e le ginocchia in particolare? Ad aver urtato la spiccata sensibilità degli elii e della slavina dei soliti noti che li ha seguiti stavolta è il commento di Musk sui giudici italiani che si sono pronunciati contro il trattenimento dei migranti in Albania.
Non sono mai stati turbati dalla censura perenne di Meta su richiesta dell'amministrazione americana nè da X quando era Twitter e lo gestiva Jack Dorsey, né da pubbliche sevizie, minacce, bestemmie, cyberbullismo, maltrattamenti a cristiani e animali immortalati dal criminale di turno per una manciata di like, insomma tutto il ricco piatto che i social imbandiscono quotidianamente e che sarebbe un buon motivo per abbandonarli in blocco, senza ripensamenti. No: a loro ha dato fastidio un’opinione. In pratica, non se ne ha diritto a meno che non sia la loro, alla faccia della “mente educata” presagita da Aristotele, quella in grado di accettare un parere contrario al proprio senza sconfinare nell’epilessia del consenso a tutti i costi.
Ma, come si è detto, ormai la ragione è tutta da una parte e quindi se non si persegue una certa linea di condotta, addio a tv, ospitate, ricchi premi e cotillons e pure alle passate di pomodoro: le stesse che mi aspetto si portino in montagna per fare la resistenza dopo questo gesto coraggioso che farà di sicuro crollare le azioni di Musk a picco, già immagino quanto si stracci le vesti per la preoccupazione. E mentre ci si accapiglia su chi dia più ordini all’Italia, se Musk oppure, magari, gli USA in qualsiasi colore virino, l’UE, la Nato, i grandi operatori finanziari e chi più ne ha più ne metta, non posso fare a meno di notare che X stia diventando un luogo molto più salubre.
Quasi quasi ci ritorno.
Poverini. Come scriveva il sommo poeta, come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e’l salir per l’altrui scale, e quanto deve essere faticosa la vita di certi cantori mainstream che si dimostrano come sempre pronti a scattare da bravi soldatini quando la torsione della realtà non arriva ai livelli da loro auspicati perché la libertà di opinione e parola è bella finché la si pensa come loro, altrimenti si diventa un elemento estraneo da punire. Indubbiamente questa proscinesi perenne deve valer la pena, ma possibile che a certi individui non facciano mai male le giunture in generale e le ginocchia in particolare? Ad aver urtato la spiccata sensibilità degli elii e della slavina dei soliti noti che li ha seguiti stavolta è il commento di Musk sui giudici italiani che si sono pronunciati contro il trattenimento dei migranti in Albania.
Non sono mai stati turbati dalla censura perenne di Meta su richiesta dell'amministrazione americana nè da X quando era Twitter e lo gestiva Jack Dorsey, né da pubbliche sevizie, minacce, bestemmie, cyberbullismo, maltrattamenti a cristiani e animali immortalati dal criminale di turno per una manciata di like, insomma tutto il ricco piatto che i social imbandiscono quotidianamente e che sarebbe un buon motivo per abbandonarli in blocco, senza ripensamenti. No: a loro ha dato fastidio un’opinione. In pratica, non se ne ha diritto a meno che non sia la loro, alla faccia della “mente educata” presagita da Aristotele, quella in grado di accettare un parere contrario al proprio senza sconfinare nell’epilessia del consenso a tutti i costi.
Ma, come si è detto, ormai la ragione è tutta da una parte e quindi se non si persegue una certa linea di condotta, addio a tv, ospitate, ricchi premi e cotillons e pure alle passate di pomodoro: le stesse che mi aspetto si portino in montagna per fare la resistenza dopo questo gesto coraggioso che farà di sicuro crollare le azioni di Musk a picco, già immagino quanto si stracci le vesti per la preoccupazione. E mentre ci si accapiglia su chi dia più ordini all’Italia, se Musk oppure, magari, gli USA in qualsiasi colore virino, l’UE, la Nato, i grandi operatori finanziari e chi più ne ha più ne metta, non posso fare a meno di notare che X stia diventando un luogo molto più salubre.
Quasi quasi ci ritorno.