La gran fatica di chi conosce le vicende russe è spiegare che Putin non detiene il potere che gli viene attribuito e che dipingerlo come depositario di tutto quel che accade dalle sue parti è una sciocchezza. Sicché sento dire, da più persone, anche in gamba, "Putin di qua, Putin di là", come se davvero potesse fare cose diverse.
Putin certamente non è un politico all'italiana, di quelli che al minimo sibilo d'indipendenza morale, culturale o politico, verrebbe disarcionato da poteri più o meno fedeli alla patria. Ma non è neanche il plenipotenziario che molti amerebbero dipingere. La Federazione Russa non è una monarchia assoluta ove il sovrano tutto può e se qualcuno non lo ascolta, questi fa una brutta fine. Magari fa anche la brutta fine, ma non necessariamente per volere del sovrano.
La Federazione Russa è un complesso fittissimo e delicatissimo di poteri economici, di cui Putin rappresenta al massimo una figura di mediazione, importante certo, potentissima senz'altro, ma non più di questa.
Quella che per molti è una guerra ed è invece, ricordiamolo, ufficialmente soltanto un'operazione speciale, è semplicemente un atto dovuto. Nessuna persona intelligente crede davvero che l'intervento in Ucraina fosse mirato solo alla denazificazione, anche perché che le estreme destre siano, da sempre, ovunque (anche in Italia) il braccio armato dei servizi segreti americani, di come il potere americano (molto più monolitico di quello russo, ed è quanto dire) sia abilissimo a giocare in più tavoli anche contrapposti, quello del nazionalismo che del separatismo non solo in Russia ma anche altrove (la CIA in Italia ha infiltrato anche i separatismi locali, da quello veneto a quello meridionalista) hanno scritto persone molto più autorevoli.
Tutti devono capire che la geopolitica è, sempre e comunque, un complesso conflitto di poteri, nessuno dei quali è incarnazione del Bene e del Male, ma tutti rientrano nella meccanica dell'interesse personale, qualche volta di popolo. E l'interesse nazionale e politico, anche in Russia, a volte è quello più debole. Se Putin fosse davvero il plenipotenziario che molti credono, certi errori tipicamente politici non sarebbero stati mai commessi. Invece, proprio la presenza di determinati interessi, impone alla classe politica russa una prudenza tipica di un sistema magari non democratico secondo gli schemi occidentali ma non per questo necessariamente autoritario per come inteso da un Occidente convinto di essere l'ombelico del mondo.
Putin certamente non è un politico all'italiana, di quelli che al minimo sibilo d'indipendenza morale, culturale o politico, verrebbe disarcionato da poteri più o meno fedeli alla patria. Ma non è neanche il plenipotenziario che molti amerebbero dipingere. La Federazione Russa non è una monarchia assoluta ove il sovrano tutto può e se qualcuno non lo ascolta, questi fa una brutta fine. Magari fa anche la brutta fine, ma non necessariamente per volere del sovrano.
La Federazione Russa è un complesso fittissimo e delicatissimo di poteri economici, di cui Putin rappresenta al massimo una figura di mediazione, importante certo, potentissima senz'altro, ma non più di questa.
Quella che per molti è una guerra ed è invece, ricordiamolo, ufficialmente soltanto un'operazione speciale, è semplicemente un atto dovuto. Nessuna persona intelligente crede davvero che l'intervento in Ucraina fosse mirato solo alla denazificazione, anche perché che le estreme destre siano, da sempre, ovunque (anche in Italia) il braccio armato dei servizi segreti americani, di come il potere americano (molto più monolitico di quello russo, ed è quanto dire) sia abilissimo a giocare in più tavoli anche contrapposti, quello del nazionalismo che del separatismo non solo in Russia ma anche altrove (la CIA in Italia ha infiltrato anche i separatismi locali, da quello veneto a quello meridionalista) hanno scritto persone molto più autorevoli.
Tutti devono capire che la geopolitica è, sempre e comunque, un complesso conflitto di poteri, nessuno dei quali è incarnazione del Bene e del Male, ma tutti rientrano nella meccanica dell'interesse personale, qualche volta di popolo. E l'interesse nazionale e politico, anche in Russia, a volte è quello più debole. Se Putin fosse davvero il plenipotenziario che molti credono, certi errori tipicamente politici non sarebbero stati mai commessi. Invece, proprio la presenza di determinati interessi, impone alla classe politica russa una prudenza tipica di un sistema magari non democratico secondo gli schemi occidentali ma non per questo necessariamente autoritario per come inteso da un Occidente convinto di essere l'ombelico del mondo.