Quando il quoziente intellettivo non va pari passo col proprio ego. Quando il quoziente intellettivo non va a braccetto col tuo vivere. Ovvero quando sei un tipo riflessivo, curioso, studioso, ma sei precario nel mondo(oltre quello lavorativo), hai una testa pensante ma le vicissitudini ti portano ad essere tra gli ultimi. Con un ego smisurato chi ha un poco di intelligenza e furbizia, magari arriva a fare l'imprenditore o il ministro, chi ha delle capacità intellettive se parte da una base (famiglia benestante amicizie giuste al momento giusto) riesce a costruire qualcosa. Comunque non è questo che importa, volevo sottolineare che il pensiero profondo, se fatto da un marciapiede ha un altro impatto,che se fatto il un ufficio. Non dico che la sedia ergonomica ti faccia pensare meglio, dico che la fame ti amplifica certi rumori, sentori, puzze. Quindi se il mio filosofare da asfalto non viene capito dai piani alti, io che sono un passo avanti a loro posso capire il loro non capirmi. Per voi una scorreggia è una scorreggia, per me diventa un frastuono, quando un coglione mi dice sorridi, mi fa tenerezza perché capisco il suo non aver conosciuto la strada, se qualcuno mi dice di essere pessimista, e me lo dice dall'alto del suo conto corrente che lo rende allegro, mi crea un attimo di imbarazzo per lui. Lo so ognuno è causa di sé stesso, sono stato io con le mie scelte a crearmi una realtà schifosa, però cazzo c'è gente che si buca, fa ruberie, fotte il prossimo, usa le persone, e vive serenamente. Io passo le giornate a cercare di trovare la soluzione della fame del mondo, delle malattie, del mondo che va a puttane, ecco vivo la doppiamente male, perché non risolvo i cazzi miei e manco quelli del mondo. A questo punto vorrei essere un po' meno...... E guardarmi Maria De Filippi, discutere sul grande fratello, e aspettare San remo. Sicuramente acquisirei in serenità. Perché diciamolo il pensare ti rende dipendente, ti fa schiattare, il bruciore di stomaco ti accompagna, sei sempre in lotta con te stesso, ti metti in discussione, stai qualche giorno senza salutarti, non ti parli, ma poi ricominci. La colpa principale è quella di non accusare il prossimo, gioco che a molti fa vivere meglio. Ma purtroppo a casa ho specchi che mi rimproverano, e non posso bluffare ritirando la pancia, né tantomeno nascondendo il mio sguardo.......
Angelo Giudice
Angelo Giudice