Capita di lavorare agli ingressi dei concerti, e osservi l'Italia in miniatura. Trovi sempre chi ti chiede l'ingresso di favore, c'è il politico che magari senza il suo appoggio quel concerto non si sarebbe fatto, allora chiudono un occhio, ovviamente con amici al seguito, ma questo diciamo sta nell'ordine delle cose, nei principi della fisica, ad ogni azione corrisponde una reazione, ci sta. Poi ci sono i tutori dell'ordine che si avvicinano esibendo il tesserino magico, e non chiedono l'ingresso per loro, ma per famiglia, amici e amanti. Ma se uno accontenta 10 carabinieri, 10 poliziotti, 10 finanzieri, 10 vigili del fuoco, etc da quel cancello passano 200 persone gratuitamente. Poi viene il tizio che chiede di poter incontrare l'organizzatore, tu resisti un poco, poi alla fine lo chiami visto l'insistenza, si incontrano e il tizio entra, l'organizzatore mi dice che il tizio ha tanti soldi da poter acquistare il teatro, con tutti noi dentro, potrebbe farsi fare uno spettacolo a casa da qualsiasi artista, ma, Ma, ma. Ma (ho detto Ma?) ma non farlo pagare é una forma di rispetto... Ho capisciuto, l'onore e il rispetto. Quindi si è sempre sotto il fuoco incrociato, in balia del bianco e del verde, siamo tutti amici, siamo tutti con stessa mentalità, divento io il cattivo che sottopagato non faccio entrare nessuno. Poi guardo i ragazzi che sotto il sole cocente sono da parecchie ore ad aspettare l'apertura del cancello e provo tenerezza, ed invidia per la loro energia. Poi qualcuno in servizio mi chiede "collega potresti fare saltare la fila a mio figlio? '
A parte che non siamo colleghi, poiché non ho ingaggio, non avrò pensione, e per ora manco un lavoro, non penso che gli altri ragazzi siano figli di puttana.....
Bhe capita che da dietro un cancello, si possa osservare l' Italia
A parte che non siamo colleghi, poiché non ho ingaggio, non avrò pensione, e per ora manco un lavoro, non penso che gli altri ragazzi siano figli di puttana.....
Bhe capita che da dietro un cancello, si possa osservare l' Italia