Io ho sempre vissuto, seguendo un motto, segui quelli meglio di te, e apprendi più che puoi. Non intendo solo intellettualmente, voglio dire che se guardo un bravo falegname, cerco di carpire i segreti del legno, se guardo un fabbro scopro le cose che si possono fare col ferro, e cosi col giardiniere, vetraio, cuoco, liutaio. Anche per questo, quando ho cominciato un lavoro nuovo, dopo poco ero un bravo operaio. Mi sono sempre messo in gioco ed in discussione, uscendone sempre con complimenti. Tornando alle frequentazioni intellettuali che ho avuto la fortuna di avere, ho cercato sempre di ascoltare, ero (e sono) come una spugna che assorbe ogni goccia di sapere. Tutto questo scire, questo oro lo facevo (lo faccio) mio, per un mio piacere personale, per avere delle conoscenze che mi aiutino a capire il mondo, non per ripetere la lezioncina in qualche salotto o peggio masticando una pizza. L’apparire non mi è mai interessato, ho trombato per il piacere di farlo, non per poterlo raccontare in giro. Io ho sempre avuto un mio modo di essere, di vivere, bello o brutto sono questo, chi mi conosce da piccolo sa che sono fatto così non seguo le mode, se posso le creo (involontariamente). Anche se mi è capitato di ammirare delle persone, ed avere idoli, non li ho mai scimmiottati, non ho mai usato loro vocaboli, e loro modi di fare. Non ho mai letto o pubblicato e scritto qualcosa imposto da un leader almeno che non combaciasse col mio pensiero, poteva essere il leader ma io ho avuto sempre le mie facoltà mentali per decidere se fosse il caso o meno di fare tale cosa. Vedo gente che mi fa sorridere, vive tre mesi in Toscana e torna che parla fiorentino, esce con un tizio che quando parla usa l’intercalare “quindi”, lo sentirai ripetere “quindi” a raffica, oppure per farsi bello pubblica qualcosa per farsi credere anche lui sapiente. Che tristezza, vedere quarantenni o cinquantenni ancora tenuti a guinzaglio. Io ho sempre mantenuto un profilo basso, quando (non essendo malato di EGO) capivo(capisco) che il mio interlocutore è molto preparato, ascolto non ribatto, e non dico frasi del cazzo tipo “si pure io- lo so- è ovvio” ad un vero scrittore non mi permetterei mai di dire “siamo colleghi”. Invece puntualmente avviene nei mediocri, li senti nominare poeti, scrittori, eroi, musici, ti elencano tre fasi da social e credono di esser dotti, sono comunque persone fortunate poiché non trovano mai chi gli dice in faccia “che spacchiu rici” dimmi quale è il total pensiero di codesto autore? Ad esempio se io leggo Codreanu, e ne capisco realmente i suoi pensieri, non mi interessa tanto sciorinarne il significato, possibilmente ai mediocri di prima, quello che mi interessa realmente è mettere in pratica le sue teorie, se le sposo. Purtroppo sembrano banalità, ma sappiamo che la vita è fatta da sottigliezze……..ma per molti da sottilette (fila e fondi)
Angelo Giudice addì 13/7/23
Angelo Giudice addì 13/7/23