Elezioni, periodi elettorali che mi vengono in mente. Da ragazzo, anche per le amministrative, il 90% delle liste erano, quelle dei partiti ufficiali, quasi nulle le liste civiche. Allora mi ricordo che, sia per l'apertura della campagna elettorale, che per la chiusura, venivano i pezzi grossi dei partiti, per i comizi, se non addirittura i leader, si riempivano le piazze, era il periodo dei grandi oratori, non gli urlatori da mercato di adesso, gente preparata, non improvvisata come ai giorni d'oggi. Sotto quei palchi, sognavi i cambiamenti che, sentivi promettere all'oratore, sentivi l'attenzione crescere tra la folla, quando il discorso diventava più appassionato, ti stringevi gomito a gomito con tutti gli spettatori, e sentivi quasi i loro battiti, fino al tripudio degli applausi finali. Per i militanti c'era pure lo stress e l'ansia per la preparazione. Si preparava il servizio d'ordine, e i giorni precedenti si affiggevano i manifesti, per l'evento, e poi si montava un megafono, sul tetto di una macchina, e si giravano i quartieri, pubblicizzando il comizio, con gli inni di partito in sottofondo. Questi comizi, solitamente non spostavo molti voti, poiché chi assisteva, era già tifoso di quell' ambiente, erano autoreferenziali. Però, mi mancano, come manca la gente preparata.
Angelo Giudice
Angelo Giudice