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Uno


Odio tutti i messaggi,” buongiorno, buonasera, buona notte”. Mi da fastidio tutto ciò, che avviene automaticamente nei cervelli delle persone, come i saluti o gli auguri a star o esaltazioni, di personaggi per motivi campanilistici. Io sono siciliano, e mi sta sul cazzo Fiorello e famiglia, allora tutti a dire, la solita invidia, di un conterraneo che non si è realizzato, sarà questo, sarà anche che viene esaltato il nulla, che talvolta mischiato col niente, crea scalpore. Io vedo dei personaggi mediatici, creati ad hoc, per le varie occasioni, ora siccome lo dice la tv, soprattutto lo dice Costanzo, che quello deve essere uno showman, allora si, è un grande artista, dice minchiate, come qualsiasi spiritoso di ogni comitiva, fa dei passi di danza sgraziato, per via del suo fisico da sedere di matrona sicula, è intonato, ma ci sono una marea di persone intonate, quindi è super bravo perché lo ha deciso la tv, come per catena hanno deciso, che a costo che scriva qualcuno al posto suo, fosse una scrittrice. E a proposito di scrittori mi sta sul cazzo, il compianto Camilleri, che faceva parlare nei suoi romanzi, i protagonisti, con un accento siculo, degno di “uora uora pattiu u ferribbotti”. Il problema non consiste, se io sia invidioso di altri siciliani, visto che gioivo per le imprese di Maiorca, Schillaci, e delle apparizioni trentennali di Baudo non ho mai avuto da ridire, neètantomeno della musica del maestro Battiato. A me da semplicemente fastidio, l’idea che alcuni personaggi danno della Sicilia, stessi personaggi che non la vivono. Fiorello non si sa, se è augustano, o catanese, poiché racconta della sua infanzia ad Augusta, ma poi nelle interviste si vergona, non so, dice di essere catanese. Fa spettacoli da sogno, certo con tutto quel budget, pure Pippo Franco avrebbe fatto grandi spettacoli, con stars straniere. Ora stabilito, che io parlo per invidia, ditemi, invece cosa scaturisce in voi, che apprezzate ed esaltate queste persone, forse un altro tipo di invidia, quella di sognare di avere la loro vita, quella di dire se uno che lavorava nei villaggi, è diventato famoso, può succedere anche a me? Perché giuro l’esaltazione, non la capisco, come l’innamoramento, di un attore mediocre, fratello di un politico, ancora più mediocre, che impersona un commissario, dall’accento discutibile, potere della televisione. Tutto si muove, si gira, si trasforma, attorno al niente. Poiché, il nulla regna sovrano, e quando, a paragone dello zero, abbiamo l’uno, tutti ci lasciamo prendere dall’euforia………….ma sempre e soltanto uno, e solo un mediocre uno, sarà.
Quando abbiamo, gli eroi, quelli veri, quelli purtroppo, per esserlo, sono morti. Facciamo un giorno dedicato alla memoria, e poi, chi se visto, se visto.

Angelo Giudice

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Non ho la TV per cui Fiorello e Montalbano (penso che sia a questo che ti riferisci) li conosco poco. Condivido l'opinione su Camilleri, per me veneta, scrittore incomprensibile. Per la stessa ragione detesto tutti quegli attori che parlano con accento romanesco e si mangiano le parole. Questo accento lo concedo solo al grande Carlo Verdone (come per il napoletano lo concedevo ai De Filippo) perché palesemente lo italianizza per creare i personaggi.
 

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Angelo
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