Ho sempre avuto un debole per le storie che hanno a che fare con l’occultismo e la magia e per i personaggi a essi collegati. Non per nulla i miei eroi Marvel preferiti sono il Dr. Strange, il Figlio di Satana, Ghost Rider e altre creature tenebrose ideate dalla Casa delle Idee negli anni settanta. Quando, quindi, decisi di partecipare al progetto Vintageverse, mi concentrai subito con gli eroi ‘occulti’ che di sicuro non mancano nell’intrigante universo narrativo concepito da Giuseppe Cozzolino.
Lady (Lucy)phera per me era senza dubbio intrigante. Era, infatti, collegata al diavolo, aveva un’intrigante ambiguità morale e mi consentiva di raccontare una storia dai toni macabri. Dal momento che il Vintageverse è incentrato sull’immaginario degli anni sessanta, ho deciso di inserire allusioni alla Dolce Vita romana, considerando anche che la protagonista agisce proprio a Roma. Il lettore, perciò, troverà riferimenti a Tazzio Secchiaroli, il più famoso paparazzo dell’epoca, o al playboy Gigi Rizzi, noto esponente della vita notturna del periodo, o la pittrice Novella Parigini e il trasgressivo Giò Staiano che scandalizzarono i benpensanti. Naturalmente, non potevo poi non nominare il Maestro Federico Fellini che, peraltro, aveva girato "Toby Dammitt", un cortometraggio che faceva parte di un film a episodi intitolato "Tre Passi Nel Delirio".
La storia riprendeva un racconto di Edgar Allan Poe basato sul tema del patto demoniaco, inserito però nel contesto della dolce vita romana. In un certo senso, il racconto di Lady (Lucy)phera è permeato da queste suggestioni. Al di là di questo, confesso che ho una vera fissazione per la Beat Generation e in particolare per William Burroughs, autore del celeberrimo "Pasto Nudo", e famoso per la tecnica di scrittura definita ‘cut-up’. Burroughs aveva viaggiato molto e negli anni sessanta aveva trascorso qualche settimana a Roma. Ho deciso allora di fargli fare una breve apparizione, citando pure pure un altro artista scandaloso del periodo, Pier Paolo Pasolini. Io mi sono divertito molto scrivendo questo racconto. Mi auguro che possa risultare divertente anche per i lettori.
Lady (Lucy)phera per me era senza dubbio intrigante. Era, infatti, collegata al diavolo, aveva un’intrigante ambiguità morale e mi consentiva di raccontare una storia dai toni macabri. Dal momento che il Vintageverse è incentrato sull’immaginario degli anni sessanta, ho deciso di inserire allusioni alla Dolce Vita romana, considerando anche che la protagonista agisce proprio a Roma. Il lettore, perciò, troverà riferimenti a Tazzio Secchiaroli, il più famoso paparazzo dell’epoca, o al playboy Gigi Rizzi, noto esponente della vita notturna del periodo, o la pittrice Novella Parigini e il trasgressivo Giò Staiano che scandalizzarono i benpensanti. Naturalmente, non potevo poi non nominare il Maestro Federico Fellini che, peraltro, aveva girato "Toby Dammitt", un cortometraggio che faceva parte di un film a episodi intitolato "Tre Passi Nel Delirio".
La storia riprendeva un racconto di Edgar Allan Poe basato sul tema del patto demoniaco, inserito però nel contesto della dolce vita romana. In un certo senso, il racconto di Lady (Lucy)phera è permeato da queste suggestioni. Al di là di questo, confesso che ho una vera fissazione per la Beat Generation e in particolare per William Burroughs, autore del celeberrimo "Pasto Nudo", e famoso per la tecnica di scrittura definita ‘cut-up’. Burroughs aveva viaggiato molto e negli anni sessanta aveva trascorso qualche settimana a Roma. Ho deciso allora di fargli fare una breve apparizione, citando pure pure un altro artista scandaloso del periodo, Pier Paolo Pasolini. Io mi sono divertito molto scrivendo questo racconto. Mi auguro che possa risultare divertente anche per i lettori.