Lo scrittore Carlomanno Adinolfi e la coppia di personaggi da lui scelti: Proteus & Angelique
Il progetto Vintageverse mi ha subito conquistato. Un mondo supereroistico che non sia incatenato dai legami del diktat morale-politico dei nostri tempi, che attinge all’immenso immaginario narrativo e filmico degli anni ’60 e che spazia a 360 gradi tra pulp, fantascienza, horror e thriller muovendo personaggi umani, superumani e divini (o diabolici) sullo sfondo della Dolce Vita: come non amarlo? Quando Giuseppe Cozzolino, il demiurgo di questo mondo, mi ha mostrato la Bibbia del Vintageverse sono stato da subito colpito da tre eroi. O meglio da un eroe e da due anti-eroi. Parlo di Maciste, l’immortale avventuriero che mixa le avventure pulp di Doc Savage e i temi esoterici di Agarthi, e la coppia di ladri-avventurieri Protheus e Angelique, il primo un mix tra il David Niven de La Pantera Rosa e uno 007 delle origini e la seconda una ladra ninja addestrata da una setta mistica giapponese.
Chiunque abbia letto qualcosa di mio capirà perché li ho subito amati. Quando mi è stato proposto di scrivere per questo immenso e fantastico mondo ho deciso di avventurarmi insieme a Protheus e Angelique in una avventura che unisse l’azione e il thrilling bondiani alla fantarcheologia con richiami al mito indoeuropeo, per me un faro incrollabile. E così con Giuseppe abbiamo creato questa storia dove complotti e guerre sotterranee tra supercriminali e superagenzie si dipanano lungo una storia millenaria in cui divinità primordiali e antiche civiltà nascoste irrompono nel mondo degli umani. E dove fanno capolino anche Maciste e un altro personaggio a cui sono molto legato, l’archeologo Pio Ronconi, chiaramente ispirato all’orientalista Pio Filippani Ronconi a cui devo moltissimo come scrittore e non solo.
Il progetto Vintageverse mi ha subito conquistato. Un mondo supereroistico che non sia incatenato dai legami del diktat morale-politico dei nostri tempi, che attinge all’immenso immaginario narrativo e filmico degli anni ’60 e che spazia a 360 gradi tra pulp, fantascienza, horror e thriller muovendo personaggi umani, superumani e divini (o diabolici) sullo sfondo della Dolce Vita: come non amarlo? Quando Giuseppe Cozzolino, il demiurgo di questo mondo, mi ha mostrato la Bibbia del Vintageverse sono stato da subito colpito da tre eroi. O meglio da un eroe e da due anti-eroi. Parlo di Maciste, l’immortale avventuriero che mixa le avventure pulp di Doc Savage e i temi esoterici di Agarthi, e la coppia di ladri-avventurieri Protheus e Angelique, il primo un mix tra il David Niven de La Pantera Rosa e uno 007 delle origini e la seconda una ladra ninja addestrata da una setta mistica giapponese.
Chiunque abbia letto qualcosa di mio capirà perché li ho subito amati. Quando mi è stato proposto di scrivere per questo immenso e fantastico mondo ho deciso di avventurarmi insieme a Protheus e Angelique in una avventura che unisse l’azione e il thrilling bondiani alla fantarcheologia con richiami al mito indoeuropeo, per me un faro incrollabile. E così con Giuseppe abbiamo creato questa storia dove complotti e guerre sotterranee tra supercriminali e superagenzie si dipanano lungo una storia millenaria in cui divinità primordiali e antiche civiltà nascoste irrompono nel mondo degli umani. E dove fanno capolino anche Maciste e un altro personaggio a cui sono molto legato, l’archeologo Pio Ronconi, chiaramente ispirato all’orientalista Pio Filippani Ronconi a cui devo moltissimo come scrittore e non solo.