Giulia Schiff è tornata in Italia dopo sette mesi come pilota di guerra nell'aviazione Ucraina. Volontaria, ovviamente: gli italiani che combattono per l'Ucraina sono sempre volontari, quelli dalla parte Russa “foreign fighters”, come a dire mercenari. Messa così pare semplice, com'è tutto quello che ci scodella giornalmente la stampa igienica di regime italiana. Ma mettiamo in evidenza un po' di cose.
Cacciata dall'aeronautica italiana, si arruola illegalmente in un esercito straniero: già, perché per la legge italiana è un reato andare a combattere per un esercito straniero. Li abbiamo visti arrestati e perseguiti quelli che andavano in Siria, loro e chi li reclutava. Questo caso non è diverso: tanto che quando, in primavera, l'ambasciata ucraina emise un comunicato per invitare gli “amici” italiani ad arruolarsi e partire a difendere la libertà e democrazia minacciate dall'orso russo, per le autorità nostrane fu così imbarazzante che dovettero cancellare i post e interrompere (o almeno proseguire in forme clandestine) gli “arruolamenti”.
Ma non basta: la Schiff, al ritorno, esibisce anche un'aquila copiata da quella del III Reich e la scritta "Fortezza Europa" che è tratta dalla propaganda bellica nazista.
Torna in un paese in cui si sguazza regolarmente in un antifascismo da camera imbottita, e non più di qualche giorno fa si seguiva con la lingua di fuori una vecchia che rievocava le leggi razziali e i rastrellamenti quasi fosse roba dell'ultimo fine settimana.
In questo clima la Schiff dovrebbe essere, a rigore, arrestata e giudicata, oltre che accompagnata dalla condanna generale e la gogna mediatica per apologia di fascismo, ma pare che né le procure né le forze dell'ordine, a cominciare dalla dogana, si siano svegliate dal torpore che li colpisce ogni volta che si tratta di levare le mani su una qualche marionetta di regime. E dalla stampa igienica di regime viene pure intervistata come una celebrità, un Barone Rosso nostrano e in gonnella (d'altronde, siamo pure tossicomani di quote rosa).
Però si delira di fascismo se uno dice che la famiglia è una cosa composta da babbo, mamma e figli.
Ecco, quando qualcuno tira in ballo il meteorite o l'estinzione che dovrebbero spazzare via un popolo indegno di imbrattare ulteriormente la faccia della Terra, questa è una di quelle occasioni in cui mi trova a simpatizzare.
Cacciata dall'aeronautica italiana, si arruola illegalmente in un esercito straniero: già, perché per la legge italiana è un reato andare a combattere per un esercito straniero. Li abbiamo visti arrestati e perseguiti quelli che andavano in Siria, loro e chi li reclutava. Questo caso non è diverso: tanto che quando, in primavera, l'ambasciata ucraina emise un comunicato per invitare gli “amici” italiani ad arruolarsi e partire a difendere la libertà e democrazia minacciate dall'orso russo, per le autorità nostrane fu così imbarazzante che dovettero cancellare i post e interrompere (o almeno proseguire in forme clandestine) gli “arruolamenti”.
Ma non basta: la Schiff, al ritorno, esibisce anche un'aquila copiata da quella del III Reich e la scritta "Fortezza Europa" che è tratta dalla propaganda bellica nazista.
Torna in un paese in cui si sguazza regolarmente in un antifascismo da camera imbottita, e non più di qualche giorno fa si seguiva con la lingua di fuori una vecchia che rievocava le leggi razziali e i rastrellamenti quasi fosse roba dell'ultimo fine settimana.
In questo clima la Schiff dovrebbe essere, a rigore, arrestata e giudicata, oltre che accompagnata dalla condanna generale e la gogna mediatica per apologia di fascismo, ma pare che né le procure né le forze dell'ordine, a cominciare dalla dogana, si siano svegliate dal torpore che li colpisce ogni volta che si tratta di levare le mani su una qualche marionetta di regime. E dalla stampa igienica di regime viene pure intervistata come una celebrità, un Barone Rosso nostrano e in gonnella (d'altronde, siamo pure tossicomani di quote rosa).
Però si delira di fascismo se uno dice che la famiglia è una cosa composta da babbo, mamma e figli.
Ecco, quando qualcuno tira in ballo il meteorite o l'estinzione che dovrebbero spazzare via un popolo indegno di imbrattare ulteriormente la faccia della Terra, questa è una di quelle occasioni in cui mi trova a simpatizzare.