Accadeva novantanove anni fa.
Il 6 ottobre 1924 vanno in onda le prime trasmissioni radiofoniche italiane. Il 27 agosto 1924 era stata creata l’URI, Unione radiofonica italiana, prima concessionaria su scala nazionale della radiodiffusione (broadcasting) nel nostro paese, costituita dalla fusione di Radiofono (gruppo Marconi) e SIRAC, “Società italiana radio audizioni circolari”. Quest’ultima era sorta con lo scopo di rappresentare la Western Electric, azienda americana produttrice di apparecchi radioriceventi. Tutte le stazioni trasmittenti di varia potenza realizzate dal 1925 al 1943 vennero fornite dalla Compagnia Marconi e, in maggior misura, dalla Western Electric. La radio allora era solo una sorprendente scatola sonora che interessava più per le sue caratteristiche tecnologiche che per i contenuti dei suoi programmi, peraltro assai semplici ed eterogenei: musica classica, bollettini meteo, qualche rara conversazione. I primi notiziari, assai ridotti, erano ricavati esclusivamente dai dispacci della Stefani, l’unica agenzia autorizzata dal governo. Solo nel 1926, come s’è fatto cenno, venne concessa alla società di radiodiffusione la facoltà di trasmettere, oltre al bollettino della Stefani, anche le più importanti notizie pubblicate dai giornali della sera.
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