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Siamo prigionieri di una frenesia infantile che ci sta portando alla rovina. La dialettica politica è ormai degradata, ridotta a sterili provocazioni finalizzate a far "rosicare" gli avversari. Un triste repertorio da ripetente dell'ultimo banco a base di sgambetti, pizzicotti e palline di carta. È quello che fa Letta nipote, con la sua bocca sdillabrata, conversando con un sorridente Corrado Augias imbalsamato dal troppo cerone.
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