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Toghe rosse e governo nero
Per osteggiare l'immigrazione, che non è solo un “movimento spontaneo epocale” bensì un piano che mira a scardinare le già logore società del Vecchio Continente, occorre fare tre cose.
1) Recedere dai trattati internazionali;
2) Riformare la giustizia ridimensionando l'indipendenza della magistratura;
3) Attuare un blocco navale asfissiante e spietato.
Per fare queste tre cose bisogna uscire dall'Alleanza Atlantica, dall'Unione Europea e dalle ingerenze politiche, economiche e militari d'oltreoceano. Per uscire da NATO e UE occorre che NATO, UE e USA rimedino una sonora batosta. Ma i poteri e subpoteri italiani hanno veramente in animo di contrastare l'immigrazione clandestina? Conoscendoli ed esaminando alcuni dati di fatto, non credo. Gli immigrati fanno comodo alla Chiesa cattolica, alle sinistre accoglione, alle destre che speculano sulla paura dei cittadini e ai bravi industrialotti cacciavitari in cerca di bassi salari. L'attuale maggioranza, poi, invia le nostre navi da guerra migliori nell'Oceano Indiano a partecipare alle provocazioni anticinesi volute e organizzate dal Pentagono; oppure per trasferire i clandestini in Albania, nel quadro della dispendiosa e tragicomica pagliacciata subito recepita - perché inutile - da Albione e Bruxelles. In ultima analisi mancano le condizioni oggettive per realizzare riforme urgenti. E manca altresì la volontà. Ecco perché ci rifilano discorsi oziosi su toghe rosse e governo nero, termini che da oltre un quarto di secolo risuonano nel dibattito politico senza lasciare alcuna traccia. Chi dice toghe rosse e governo nero vuole ingannarvi.
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