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Pantano.
Oggi l'attacco dell'AFU a una panetteria di Lisichansk ha causato 8 morti; decine i dispersi sotto le macerie. Il Comando russo non potrà snobbare indefinitamente l'offensiva terrorista scatenata dall'Occidente e contemplarsi nello specchio delle statistiche che riportano l'impennata del PIL e le pesanti perdite nemiche, nell'attesa che sopraggiunga l'implosione del regime di Kiev. Come insegna il Vietnam, dove i vincenti nordvietnamiti patirono la maggior parte delle distruzioni e delle perdite umane, i conflitti non si vincono ai punti. La strategia terrorista di rivalersi sui civili, che è da sempre il vero modus operandi bellico degli anglosassoni, serve a spingere il nemico a desistere, a fiaccarne la volontà. Il numero di civili russi uccisi sta salendo vertiginosamente; ogni giorno si moltiplicano gli attentati e le infrastrutture energetiche e viarie finiscono puntualmente nel mirino dei droni di Kiev e dei suoi curatori occidentali. L'operazione militare speciale non ha raggiunto uno solo degli obiettivi che si era prefisso. 1) Le città del Donbass non sono al sicuro, anzi vengono bombardate come e più di prima. 2) La giunta maidanista si è rivelata capace di ammortizzare i colpi e di superare qualsiasi tipo di trauma. 3) La Nato non sembra dare segni di cedimento, anzi pare che gli inglesi abbiano tirato fuori un piano pazzesco che prevede l'estensione della no fly zone sulle regioni controllate da Kiev, l'invio di un corpo di spedizione e, come se non bastasse, la distruzione di obiettivi militari russi sul confine scandinavo. 4) Le élite europee sono lontane dal prendere in considerazione l'ipotesi di mollare la presa, figuriamoci l'armistizio o la pace separata; anzi, incarognite da un biennio di declino industriale e sociale, continuano a rilanciare la posta, intensificando la quantità e la portata degli aiuti finanziari e degli armamenti. Della grande e risolutiva offensiva terrestre russa pronosticata al principio del 2023 dal generale “trumpiano” Douglas MacGregor, e rilanciata dai soliti filorussi dei social, non vi è traccia. Non vedo come Mosca possa scuotere l'immota staticità del pantano ucraino.
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