Accadeva centosettantasei anni fa.
24 gennaio 1848. James W. Marshall trova l'oro a Sutter's Mill, nei pressi di Sacramento, in California. Da questo evento di rottura originò la corsa all'oro e il conseguente mito dell'Ovest Selvaggio. Il fiume Mississippi delimitava il “medio Ovest” dal Far West, una terra di nessuno che rimase a lungo scarsamente popolata, perché reputata inadatta allo sviluppo agricolo: in alcuni atlanti della prima metà dell’Ottocento, la terra tra il Missouri e le Montagne Rocciose fu indicata come il “Grande deserto americano”. La percezione mutò a metà del secolo grazie alla scoperta dei giacimenti auriferi e argentiferi in California. In pochi mesi decine di migliaia di nuovi immigrati in cerca di fortuna si riversarono verso la costa del Pacifico, “saltando” l’area delle grandi Pianure e le Montagne Rocciose. Nel 1850 la sonnacchiosa California spagnola era divenuta la “costa dei barbari”, in cui avventurieri turbolenti e giovani di belle speranze si mescolavano a peones messicani, possidenti terrieri di origine ispanica e meticci. La corsa al metallo giallo plasmò intere cittadine all’insegna del disordine e del crimine. Le zone minerarie infatti attiravano furfanti, truffatori, biscazzieri, prostitute. Spesso il governo federale non era in grado di imporre la legge; nei villaggi di Frontiera quindi furono gruppi locali a dover sopperire a quell’assenza, fissando le proprie leggi e organizzandosi per farle rispettare, anche con il ricorso alla giustizia sommaria e ai metodi spicci. La corsa all'oro, in poche parole, forgiò l'immagine negativa e un po' stereotipata di un Far West fatto di pistoleri, sparatorie, saloon popolati di bari e avventori rissosi. Ma parallelamente nelle Grandi Pianure si sviluppò l’allevamento di enormi mandrie: il fenomeno aveva avuto origine all’epoca della colonizzazione spagnola, quando dall’Andalusia furono portati sul continente americano robusti bovini, che poi si erano rapidamente moltiplicati. Anche il pittoresco ma funzionale abbigliamento del “cow boy” era mutuato dal suo antesignano e omologo spagnolo, il vaquero, esperto nell’arte di guidare le mandrie. Nelle cittadine degli allevatori, a differenza di quelle dei minatori, la delinquenza fu generalmente più contenuta. L’espansione dell’Ovest ebbe ripercussioni profonde sull’intera federazione. Essa consentì al Nord borghese di crescere e di modificare la sua struttura economico-sociale in direzione dell’industria, dei commerci, della finanza, contribuendo ad accentuarne la divergenza di interessi rispetto al Sud aristocratico, agricolo e schiavista. Avidi di sempre nuovi spazi, le compagnie speculative dell’Ovest cercarono ben presto di impedire che nei nuovi territori si insediassero anche concorrenti temibili come i semplici coloni e gli agrari provenienti dal Sud. Per fermarli, scelsero la strada dell’opposizione all’introduzione della schiavitù nei nuovi Stati; ma questo condusse il paese verso la guerra civile. Ai pionieri nel 1894 è stato dedicato il Pioneer Monument, finanziato dal magnate James Lick, che adorna il Civic Center di San Francisco. È formato da una colonna centrale in granito sormontata da una Minerva e da un orso grizzly in bronzo, simbolo della California. Ai quattro punti cardinali ci sono quattro gruppi scultorei che illustrano le virtù dello stato: il Commercio, l’Abbondanza, tre cercatori in preda alla febbre dell’oro (1849), e infine le origini, noto come Early Days. Quest'ultimo rappresenta un nativo americano semisdraiato, prostrato, travolto dalla storia, e un missionario cattolico semipiegato su di lui, con una mano lo soccorre o consola o cerca di convertirlo mentre con l’altra indica il regno dei cieli. Sopra entrambi, eretto e in posa trionfante, governa la scena un vaquero. Le proteste indignate, cominciate subito e rinnovate negli anni Novanta del Novecento, giunsero a conclusione nel settembre 2018, quando Early Days fu rimosso. Sembra che a dare particolare fastidio fosse la scelta iconografica dell'indiano delle grandi pianure eccessivamente primitivo, seminudo, senza nemmeno il conforto di un mantello di pelle di bisonte.
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