Accadeva quattrocentotré anni fa.
26 dicembre 1620. I Padri Pellegrini, a bordo della nave Mayflower guidata da William Bradford, sbarcano in quella che diventerà la colonia di Plymouth, a Cape Cod, sulla costa che prendeva il nome dalla tribù indiana dei Massachusetts. La Susan Constant, la Discovery e la Godspeed, le tre imbarcazioni che nel 1606-1607, al comando di Christopher Newport, portarono i 104 pionieri a Jamestown, non sono mai riuscite a rivaleggiare nella memoria collettiva con la ben più celebre Mayflower. Furono due i nuclei originari della colonizzazione anglosassone. Il primo, in Virginia, ebbe finalità esclusivamente economiche; alcuni gruppi, da quella regione, scesero più a sud, negli odierni North Carolina, South Carolina e Georgia, imponendo un tipo di economia basato sulle piantagioni di tabacco e di riso e sulla manodopera degli schiavi. Il secondo nucleo di colonizzazione si insediò più a Nord, nei territori settentrionali della cosiddetta “Nuova Inghilterra” (New England), con caratteristiche diverse. A bordo della nave giunta il 26 dicembre viaggiavano circa cento persone, di cui una trentina costituiva il gruppo che aveva promosso la spedizione; sarebbero passati alla storia come «padri pellegrini», e canonizzati successivamente come gli antenati per eccellenza del popolo – bianco, anglosassone e protestante – americano. I «Pilgrim Fathers» facevano parte di una corrente particolarmente rigorosa della religione protestante. Infiammati da un ardore quasi mistico, essi erano «separatisti», ovvero ritenevano che in Inghilterra la Chiesa cristiana fosse irrimediabilmente corrotta. Per condurre un’esistenza autenticamente ispirata ai dettami del Vangelo era dunque indispensabile fondare una comunità religiosa separata; a questo fine si erano recati nel Nuovo Mondo. Pur non mancando spesso motivazioni economiche nella loro decisione di abbandonare la terra di origine, avevano innanzitutto l’intenzione di fondare una comunità basata autenticamente sugli insegnamenti evangelici, lontani dalla corruzione del Vecchio mondo. Ad accomunare le due colonizzazioni originarie vi erano le grandi aspettative riposte nel Nuovo continente, che si presentava per diverse ragioni come una land of opportunity, un mondo dalle risorse e opportunità illimitate. Fin dall’inizio dunque la risultante visione dell’America non mancò di una significativa deformazione ideologica, con una commistione di missione religiosa e di ricerca del profitto: la nuova terra non era solo un luogo fisico, ma anche un “mito dell’abbondanza, della libertà, della purezza morale e religiosa, della opportunità di una rinascita e di un successo personale che il Vecchio mondo negava”. La nozione di “libertà” costituì inevitabilmente un pilastro culturale fondamentale per lo sviluppo degli interessi economici nordamericani. I colonizzatori puritani del Massachusetts concepirono la libertà come libera sottomissione a un codice morale. La libertà di cui parlavano era una libertà morale, che aveva il significato, in modo non dissimile da quello a essa assegnato da molti conservatori moderni, di “capacità di agire in conformità di un modello etico”. La colonia della Baia di Plymouth che i padri pellegrini fondarono nacque dunque sotto il segno di una religiosità intensissima, di un sogno di purezza, integrità e rinascita, individuale e collettiva. Uno spirito analogo animò anche le successive ondate di coloni che giunsero nella zona. A partire dal 1630, una serie di navi portò in altri punti della costa del Massachusetts migliaia di nuovi abitanti. Il maggiore leader puritano, John Winthrop, nei suoi scritti parla con toni visionari della nuova colonia come di una «città sulla collina», una nuova Gerusalemme che sarebbe servita da esempio morale e spirituale per tutto il mondo. Appartenenti spesso alla piccola nobiltà inglese di campagna (la gentry), dotati di capitali, cultura e capacità organizzativa notevoli, i puritani diedero vita a comunità solide e strutturate, in rapporto costante con le comunità puritane della madrepatria, e capaci quindi di rapido sviluppo e crescita. A differenza dei più miti padri pellegrini (la cui colonia venne presto inglobata in quelle di formazione successiva), i puritani arrivati negli anni successivi costituirono un gruppo aggressivo, militante, animato da una grande fiducia in loro stessi e da una autentica intransigenza ideologico-culturale.
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