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Caligorante

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Accadeva centodieci anni fa. 23 dicembre 1913. Sotto l’amministrazione del democratico Woodrow Wilson, negli Stati Uniti d'America viene istituita la Federal Reserve, la macchina magica che stampa dollari, la bestia nera dei libertari anarcocapitalisti di tutto il mondo. Per quasi cent’anni la nazione era andata avanti senza una banca centrale, fino all’approvazione del Federal Reserve System a seguito di un’indagine di una sottocommissione bancaria e valutaria, presieduta da Arsene Pujo, un membro della Camera dei Rappresentanti della Louisiana, in merito alle attività monopolistiche del sistema bancario. L'Istituto costituiva la prima riedizione di una banca centrale nazionale dai tempi della presidenza di Andrew Jackson, e che sottopose a maggiori controlli le banche private. Sempre nel 1913, il Sedicesimo emendamento costituzionale permise l’introduzione di un’imposta nazionale sul reddito e il Diciassettesimo l’elezione diretta dei senatori. La Federal Reserve era costituita da 12 banche regionali, ognuna delle quali doveva essere di proprietà di banche associate e autorizzava l’emissione di banconote della riserva federale. Il controllo di questo sistema decentralizzato era affidato al Federal Reserve Board, un’agenzia governativa composta da sette membri nominati dal presidente con il consenso del senato. La legge autorizzava inoltre il Board ad aumentare o diminuire i tassi di sconto delle banche associate, consentendo quindi al board di controllare l’accessibilità al credito in tutta la nazione. Durante la crisi del 1929, nell’arco di un mese terribile il mercato azionario scese in picchiata fino a che un valore di azioni pari a qualcosa come 30 miliardi di dollari andò in fumo. Furono centinaia le attività che dichiararono bancarotta, la disoccupazione lievitò, iniziò la deflazione e il prezzo delle materie prime conobbe il minimo storico. Furono molte le cause di questo disastro: il sistema bancario della Federal Reserve non era stato gestito adeguatamente, permettendo tutta una serie di procedure improprie per generare profitti; l’abuso del credito aveva invogliato i creditori a comprare azioni senza pagarne il prezzo completo; un’elevata incidenza di disonestà criminale aveva permeato la comunità affaristica; la rigidità del sistema aureo. Per affrontare questa agonia crescente, il presidente Hoover invocò un programma di soccorso che avrebbe avviato una leadership federale per assistere gli sforzi volontari a livello statale e locale. Richiese inoltre fondi per un ammontare variabile tra i 100 a 150 milioni di dollari per un programma di lavori pubblici. Nell’estate del 1931, tuttavia, le condizioni erano peggiorate e la depressione si intensificò nel quinquennio successivo. Circa 2300 banche, con depositi che arrivavano a oltre 1,5 miliardi di dollari, fallirono durante quell’estate. Il numero di disoccupati crebbe passando dai 7 milioni del 1931 ai 14 milioni del 1936. La popolazione delle città faceva ritorno alle campagne nella speranza di riuscire a sopravvivere. Morivano di fame, perdevano le abitazioni a causa dei pignoramenti, accettavano la carità ovunque potevano trovarla, imploravano aiuto. Ci fu una profonda perdita di sicurezza sia nel mondo degli affari che in seno al governo. Un certo numero di indagini congressuali avevano dimostrato che i banchieri si erano irregolarmente appropriati dei fondi dei contribuenti e avevano manipolato il mercato azionario per ottenere maggiori profitti. I banchieri d’investimento vennero visti come malviventi che, con le loro azioni, avevano causato la depressione e gli americani incolparono Herbert Hoover per non essere riuscito a porvi fine. Il ministro del tesoro, Andrew Mellon, sosteneva che in qualche modo i normali flussi economici sarebbero entrati in azione e avrebbero portato a una ripresa economica. Era solo una questione di tempo. “Lasciamo che la recessione si esaurisca da sola. Liquidate i posti di lavoro, liquidate gli stock, liquidate gli agricoltori. Le persone lavoreranno più duramente, vivranno una vita più etica ["La durezza del vivere" di Padoa Schioppa NdR]. I valori verranno corretti e le persone intraprendenti erediteranno i rottami da persone meno competenti.” il popolo americano disprezzava l’amministrazione Hoover, ma conservò la fiducia nel sistema capitalista. Il comunismo non li attraeva, e nemmeno il fascismo, a differenza di diversi popoli europei. E benché ci fossero scioperi della fame e rivolte, il reale numero di incidenti violenti fu molto limitato. Il 23 agosto 1935 fu approvato il Banking Act, l’unica revisione fondamentale al Federal Reserve Act dalla sua entrata in vigore. Con questa legge un nuovo consiglio di governatori ricevette il controllo diretto e completo dei tassi di interesse, le riserve obbligatorie e le operazioni sul mercato libero delle banche della Federal Reserve. Originally posted in:
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