Accadeva 184 anni fa.
Il 3 ottobre 1839 Ferdinando II sale a Napoli su un nuovo mezzo di trasporto: si tratta di una carrozza di metallo, addobbata come si conviene per ospitare il re, anche se a trainarla non sono cavalli con gualdrappe e pennacchi, ma un altro mezzo metallico rumoroso e fumante, la locomotiva a vapore. Il percorso si sviluppa su due binari di ferro luccicanti, appoggiati su massicce traversine di legno: tra stridori e sferragliamenti, in circa nove minuti l’inedito convoglio raggiunge il terminale di Portici. È la prima linea ferroviaria realizzata in Italia: anche se i tecnici impiegati nella costruzione sono inglesi, così come inglese è la fabbricazione della locomotiva e dei vagoni, il regno delle Due Sicilie apre la strada all’introduzione nella penisola del nuovo sistema di trasporto.
(Gianni Oliva - "Un regno che è stato grande. La storia negata dei Borboni di Napoli e Sicilia", 2012, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano)
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